Questionari fiscali e preclusioni processuali


Il Fisco può inviare al contribuente questionari per reperire informazioni utili per l`accertamento
Questionari fiscali e preclusioni processuali
Il Fisco, nell’esercizio della sua attività di controllo e di accertamento, può inviare al fortunato contribuente su cui ha posto la propria attenzione, appositi questionari tesi a reperire informazioni utili per l’accertamento, il tutto ai sensi dell’art. 32, comma 4 DPR 600/73.

Se il contribuente non risponde, ecco che si verificano preclusioni a suo danno, nell’eventuale futuro processo tribuario. Cioè, il contribuente non potrà utilizzare a proprio favore elementi determinanti per l’accertamento, non prodotti a suo tempo (art. 32, penultimo comma DPR 600/73), a meno che non vi siano delle valide ragioni a sua giustificazioni (art. 34, ultimo comma DPR 600/73).

Dulcis in fundo: nel caso poi in cui i questionari facciano seguito all’omessa dichiarazione dei redditi, ecco che tale situazione fonda, ancor di più, ove ve ne fosse mail il bisogno, la fattispecie dell’accertamento induttivo di cui all’art. 39, comma 2 del DPR 600/73, nella quale ipotesi il Fisco può accertare in capo al contribuente un reddito presunto, senza andare troppo per il sottile, dovendosi, però, in ogni caso, rispettare il fondamentale principio di capacità contributiva di cui all’art. 53 della Costituzione.

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di Teresina Procopio

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