Radon, il rischio è nelle nostre case
Il gas radon è la seconda causa di cancro ai polmoni dopo il fumo di sigaretta. Presente nelle nostre abitazioni è spesso ignorato o sottovalutato

Il gas radon è naturalmente presente nella crosta terrestre è inodore e incolore ma essendo radiattivo è altamente rischioso. Si stima ad esempio che la respirazione di Radon causi negli Stati Uniti circa 21 mila morti l'anno per conseguenze del tumore al polmone. Nota, inoltre, l’associazione tra esposizione a radon e fumo, anche passivo, come causa d’incremento del rischio cancro valutato da 10 a 20 volte.
Il radon si accumula prevalentemente nei locali confinanti con il terreno o nei locali sottoposti ed è rilasciato normalmente dai materiali tufacei.
In Italia è presente un' elevatissima concentrazione di Gas Radon con punte nelle regioni del Lazio, della Lombardia e della Campania. Putroppo la consapevolezza del rischio di questo gas è dai più ignorata eppure con semplici accorgimenti si potrebbe intervenire prontamente per l'abbattimento dei pericoli. Un tipico intervento consta infatti di una fase di monitoraggio, assolutamente non distruttiva, e poi un programma di abbattimento del gas attraverso piccole opere murarie.
L'Unione europea nel corso dell'ultimo anno ha aumentato la comunicazione circa gli effetti di questo pericoloso gas. Nel nostro Paese putroppo però manca ancora una campagna di sensibilizzazione capillare che diffonda messaggi corretti ai cittadini. Sarebbe infatti auspicabile che i soggetti che si trovano in una condizione di rischio (abitano al piano terra, lavorano in ambienti sottoposti, etc) effettuino i controlli necessare per valutare la problematica.
L’Oms, che ha definito il radon "killer silenzioso" e lo classifica nel primo gruppo delle sostanze cancerogene, sarebbe quindi giunto il momento di prendere consapevolezza di questa problematica per intraprendere azioni contenitiva a favore della salute pubblica.
Il radon si accumula prevalentemente nei locali confinanti con il terreno o nei locali sottoposti ed è rilasciato normalmente dai materiali tufacei.
In Italia è presente un' elevatissima concentrazione di Gas Radon con punte nelle regioni del Lazio, della Lombardia e della Campania. Putroppo la consapevolezza del rischio di questo gas è dai più ignorata eppure con semplici accorgimenti si potrebbe intervenire prontamente per l'abbattimento dei pericoli. Un tipico intervento consta infatti di una fase di monitoraggio, assolutamente non distruttiva, e poi un programma di abbattimento del gas attraverso piccole opere murarie.
L'Unione europea nel corso dell'ultimo anno ha aumentato la comunicazione circa gli effetti di questo pericoloso gas. Nel nostro Paese putroppo però manca ancora una campagna di sensibilizzazione capillare che diffonda messaggi corretti ai cittadini. Sarebbe infatti auspicabile che i soggetti che si trovano in una condizione di rischio (abitano al piano terra, lavorano in ambienti sottoposti, etc) effettuino i controlli necessare per valutare la problematica.
L’Oms, che ha definito il radon "killer silenzioso" e lo classifica nel primo gruppo delle sostanze cancerogene, sarebbe quindi giunto il momento di prendere consapevolezza di questa problematica per intraprendere azioni contenitiva a favore della salute pubblica.
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