Rateizzazione delle imposte


Come rateizzare la liquidazione delle imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi
Rateizzazione delle imposte
Come ogni anno si è provveduto alla scelta di pagare i debiti verso lo Stato scaturiti dalla dichiarazione dei redditi in un`unica soluzione oppure in rate mensili, fino all`ultima rata di novembre. Tuttavia, questa possibilità di rateizzare potrebbe non bastare. In un contesto attuale, dove il cliente (pubblico o privato che sia) tende a dilazionare sempre più i suoi debiti e dove le banche concedono poco credito, aziende, autonomi e professionisti si trovano sempre più spesso a dover decidere (dopo aver pagato dipendenti e fornitori) come fare a pagare le rate per imposte e contributi che sono venuti fuori dalla dichiarazione dei redditi.

Nel periodo attuale di scarsa liquidità, in cui si lasciano sospesi i pagamenti dei saldi e di acconti liquidati in sede di dichiarazione dei redditi, sta diventando sempre più una scelta di autofinanziamento il rinviare il pagamento al momento del recapito al cliente/contribuente dei cd. "Avvisi Bonari" (con l’applicazione della sanzione del 10%) da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo si potrà usufruire, così, delle comode rate trimestrali.

Il versamento degli "Avvisi Bonari" (controlli automatici art. 36-bis del Dpr n. 600/1973 e art. 54-bis del Dpr n. 633/1972) può, quindi, avvenire in rate trimestrali, di pari importo o di importo decrescente. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi al tasso del 3,5% annuo. Il numero massimo di rate trimestrali in cui è consentito ripartire il debito dipende dall’importo da versare: fino a 5.000 euro si può pagare in un massimo di 6 rate; oltre i 5.000 euro, il debito può essere suddiviso al massimo in 20 rate. Paradossalmente sarebbe quindi "più comodo" avere un debito di poco superiore ai 5.000 euro in modo da poter "sfruttare" le venti rate anziché le sole sei rate trimestrali. La prima rata va versata entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione. Le rate successive scadono l’ultimo giorno di ciascun trimestre.

Attenzione alla collaborazione con il professionista incaricato dell’invio telematico della dichiarazione dei redditi in quanto, ove si esercitasse la scelta di far recapitare telematicamente allo stesso professionista l’avviso di irregolarità (anziché cartaceo presso il domicilio del cliente/contribuente), i tempi per la scelta di pagare la prima rata, saranno di novanta giorni anziché i trenta previsti.

Spesso si sceglie, così, di rinviare il pagamento delle imposte senza dover arrivare necessariamente all’agente della riscossione, Equitalia. In questo caso, infatti, il "peso" delle sanzioni fa un bel salto in alto, arrivando al 30% delle imposte e contributi non pagati. Inoltre, a queste si aggiungono gli interessi di mora, aggi/compensi di Equitalia e diritti di notifica, realizzando, così, un debito complessivo al quale non si riesce a far fronte ed un costo economico per aggi/compensi/interessi di mora/sanzioni al 30% che vanno ad incidere negativamente sul bilancio di un’azienda in termini di utile d’esercizio senza tuttavia avere un risparmio fiscale, in quanto sono somme per lo più fiscalmente indeducibili dal reddito d’impresa/professionale.

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di Dott. Riccardo Veneziano

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