Reati tributari e sequestro penale


Reati fiscali: sequestro del profitto se il contribuente ha ha presentato l`impegno rateale a pagare il debito. Sent. Cass. Pen. Sez. III, N. 5728/16
Reati tributari e sequestro penale
Con la pronuncia in oggetto, la Suprema Corte di Cassazione ha affrontato e risolto la questione relativa alla legittimità, o meno, del sequestro preventivo del profitto di un reato fiscale, qualora il contribuente abbia presentato un impegno a pagare il debito tributario, secondo rate concordate con l'amministrazione finanziaria.
Invero, la questione affronta un problema interpretativo legato alla nuova norma di cui all'art. 12-bis, comma 2 d.lgs 74/2000, recentemente introdotta d.lgs.158/2015 che ha riformato la disciplina dei reati tributari.
Tale norma, al primo comma, riconosce l'applicabilità ai reati fiscali di una forma di confisca obbligatoria, anche per equivalente.
Al secondo comma (la vera novità della norma), stabilisce che: "La confisca non opera per la parte che il contribuente si impegna a versare all'erario anche in presenza di sequestro. Nel caso di mancato versamento la confisca è sempre disposta".

Questa in estrema sintesi la vicenda: il contribuente aveva raggiunto con l'Agenzia delle Entrate un accordo di rateizzazione del debito tributario, di cui questi aveva provveduto a versare le prime tre rate.
Di fronte a tale situazione il Tribunale di merito aveva ritenuto che il sequestro preventivo ex art. 321, comma 2 c.p.p., disposto nella forma per equivalente nei confronti dell'imputato, non dovesse essere eseguito per la parte versata, ma solo per la parte non ancora pagata, seppur oggetto di rateizzazione.
Il contribuente ricorreva per cassazione, lamentando, pertanto, l’illegittimità del provvedimento, asserendo che l'avvenuta ammissione alla rateazione del debito erariale facesse venir meno i presupposti della misura cautelare.
Ebbene, la Cassazione con la sentenza in parola ha ritenuto infondato il ricorso, precisando che i beni in sequestro devono essere restituiti per un ammontare corrispondente a quanto versato.
E, inoltre, solo l'effettivo pagamento del debito tributario rende illegittimo disporre, per la parte versata, la confisca e, conseguentemente, il relativo sequestro ad essa prodromico, essendo invece insufficiente la mera ammissione ad un piano rateale.

Con la pronuncia in oggetto, la Corte ha risolto, conseguentemente il problema interpretativo della nuova norma tributaria introdotta dalla riforma del 2015, concludendo che "anche in presenza di piano rateale di versamento, la confisca continua ad essere consentita per gli importi che non siano stati ancora corrisposti, così continuando ad essere consentito anche il sequestro a detta confisca finalizzato".

Articolo del:


di Avv. Pasquale Longobucco

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse