Riabitare il centro storico


Il tema dello spopolamento dei centri storici da dibattito deve divenire una sfida che, attraverso idee innovative, faccia ritornare gli abitanti
Riabitare il centro storico
Da tempo si va dibattendo dello spopolamento dei centri storici, soprattutto quelli delle grandi città storiche, diventati ormai contenitori turistici.
Un interessante articolo sul tema è apparso qualche mese fa su Diarioromano a cura di Filippo Guardascione. Egli riporta che il centro storico di Roma negli ultimi quindici anni ha perso 15 mila abitanti, oltre il 13%; per lo più persone che, stanche di smog, traffico, rumore e scarsa qualità della vita, hanno deciso di vivere altrove.
Caso ancora più emblematico, sempre citato da Filippo Guardascione, quello di Buda, il vecchio centro storico di Budapest, che ha perso completamente la sua anima divenendo solo meta di turisti.
Estremizzando, la stessa cosa, o almeno in parte, potrebbe avvenire nei centri storici di Roma, Venezia, Firenze.
Cosa diversa quella di moltissimi piccoli centri e borghi antichi, dove ormai lo spopolamento ha raggiunto percentuali altissime, tanto da spingere alcune amministrazioni comunali a proporre in vendita case al costo di un solo euro a patto di ristrutturarle ed abitarle.
Altra situazione quella di città con centri storici di dimensioni medio-piccole, come ad esempio può essere quello di Martina Franca, che stanno vivendo anch’esse il problema dello spopolamento e che, in aggiunta, non hanno flussi turistici continui. Negli ultimi decenni le vecchie famiglie che abitavano il centro storico si sono svuotate dei figli che hanno preferito andare ad abitare nei nuovi quartieri, in case più grandi e confortevoli, con maggiori servizi, con la possibilità di avere dei mezzi di trasporto in vicinanza; così, con la scomparsa degli anziani, pian piano le abitazioni si sono svuotate. Di queste molte, come purtroppo sta accadendo ovunque, si sono trasformate in alloggi per turisti che, naturalmente, sono vuote per buona parte dell’anno. Altre, meno adatte ad un utilizzo turistico, sono disabitate o sono occupate da migranti che, in alcune zone, sono riuscite a creare delle piccole comunità trasformandone i suoni ed i profumi.
Lo spopolamento ha visto di conseguenza chiudere molte attività commerciali che non avevano più la necessaria clientela per sopravvivere.
Ma quali nuove idee ed iniziative potrebbero fare invertire tale tendenza?
Potrebbe il centro storico divenire una zona "franca", con modesta o nulla tassazione per tutti coloro che volessero stabilirvi la propria residenza od aprire una bottega o una attività artigianale, compensandola con una maggiore tassazione per quelle zone dotate dei servizi mancanti nel centro.
Potrebbero essere finanziati pubblicamente gli interessi sui mutui per l’acquisto di una prima casa da parte di giovani coppie.
Potrebbero essere agevolati gli interventi di ristrutturazione edilizia, per poter rendere più adeguate e comode le piccole dimore storiche, anche in deroga a norme e regolamenti; riqualificare le zone perimetrali adiacenti al centro storico, abbattendo l’edilizia di bassa qualità per fornire nuovi servizi di prossimità.
Sono solo alcune idee ma, soprattutto, è necessario crederci e mettere in pratica delle politiche che possano farci riappropriare dei nostri centri storici e della nostra identità culturale che in essi vi è riposta.

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di Gianfranco Aquaro

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