Riqualificazione energetica o retrofit


Riqualificazione energetica per portare a nuova efficienza il patrimonio edilizio
Riqualificazione energetica o retrofit
RETROFIT ENERGETICO
Sempre più spesso si parla di recupero edilizio e di retrofit, o riqualificazione energetica, principalmente per due motivi: il primo risiede nella struttura del patrimonio edilizio del nostro Paese, il secondo nella sempre più crescente sensibilità verso il costruire sostenibile. Il patrimonio edilizio italiano ha un’alta percentuale di costruito antecedete al 1974, si parla del 60%, con prestazioni energetiche elevate, circa quattro volte quelle richieste dalle normative attuali, con conseguenti costi di gestione notevoli e ridotto confort abitativo. L’ambiente, l’uso responsabile del territorio e delle risorse energetiche e il contenimento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e tutto ciò che è costruire sostenibile indirizzano sempre di più ad interventi mirati al riuso e alla riqualificazione energetica degli edifici.

Riqualificare il patrimonio esistente diventa perciò una necessità se si vogliono ottimizzare risorse economiche e ambientali oltre a contenere i consumi. Per attuare la riqualificazione energetica gli elementi su cui intervenire sono l’involucro e gli impianti. L’involucro, che si compone di parti opache (murature, solai e tetto) e trasparenti (vetri), ha un ruolo passivo e gli interventi, che riguardano il controllo termico e igrometrico, sono sostanzialmente mirati al risparmio energetico. In questo caso si può intervenire in vari ambiti: l’isolamento e la coibentazione della copertura, la coibentazione degli elementi orizzontali, quali il solaio del sottotetto e quello del piano terra, la predisposizione di cappotto interno od esterno, la coibentazione delle intercapedini o l’applicazione di un termo intonaco nei muri perimetrali, infine anche i setti murari interni possono richiedere di essere isolati se danno su locali che non sono riscaldati.

Altro elemento importante per le dispersioni termiche e l’isolamento dell’edificio sono le chiusure verticali trasparenti: si può andare dalla sostituzione del vetro a quella dell’intero serramento e anche dell’aggiunta di un doppio serramento. Da non trascurare sono i cassonetti delle tapparelle, punto di dispersione importante e quindi da coibentare, senza dimenticare il sotto finestra, anch’esso da proteggere per evitare dispersioni. Per quanto riguarda il risparmio energetico estivo può essere necessaria l’installazione di schermature all’accesso dei raggi solari. Una parte importante per limitare i consumi estivi diventa anche imparare a gestire la ventilazione naturale dell’edificio per raffrescarlo in modo passivo. Gli impianti hanno un ruolo attivo con la funzione di aumentare l’efficienza energetica. Gli interventi sugli impianti partono dalla considerazione dell’efficienza del sistema di produzione dell’energia termica della casa e così le vecchie caldaie possono essere sostituite, per esempio, con quelle a condensazione. Si passa poi a valutare il sistema di distribuzione del calore nell’edificio, intervenendo, se necessario, sostituendo o coibentando le tubazioni, inoltre si possono anche sostituire le elettropompe di circolazione. Altrettanto importante è decidere il tipo di regolazione se centralizzato o locale, magari utilizzando anche un contabilizzatore dei consumi per capire i consumi reali e riuscire a gestire al meglio l’energia.

Un intervento di riqualificazione energetica deve, comunque, seguire un iter diagnostico per poter essere efficace: il punto di partenza è l’analisi dello stato di fatto energetico attraverso una diagnosi sia sull’involucro che sugli impianti, per conoscerne i consumi (anche attraverso la lettura delle bollette ), l’efficienza di funzionamento degli impianti e anche, chiedendo ai proprietari, la percezione di comfort all’interno dell’abitazione. Una seconda fase riguarda lo studio dei dati raccolti per capire quali interventi siano imputabili a comportamenti da modificare negli utenti (per esempio gestione degli elettrodomestici o regolazione termostati), quanto debba essere sostituito o modificato nella parte degli impianti (anche con l’introduzione delle energie rinnovabili) e quanto dipenda dalle carenze dell’involucro. A questo punto si sarà in grado di capire quali interventi attuare rispetto alle specifiche caratteristiche dell’edificio.

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di Arch. Federica Rigon

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