Rischio Liquidità: rischio nascosto di un cliente


Il Rischio Liquidità è avere nel portafoglio dei titoli “congelati”
Rischio Liquidità: rischio nascosto di un cliente
La storia che oggi voglio raccontarvi parte da un incontro che ho avuto con un nuovo cliente, attualmente in MPS, durante una delle mie giornate lavorative.
La paura di avere in portafoglio qualcosa di "tossico" porta a scoprire le carte e a far vedere l’intero patrimonio già in prima visita.
L’articolo del blog di oggi nasce proprio da questa analisi.
Parlando con il cliente abbiamo scoperto che nel portafoglio aveva un’obbligazione MPS (IT0005087009) per il valore di 100.000,00 €, che rappresentava quasi il 50% dell’intero patrimonio.
Questa obbligazione, dal 23 dicembre 2016, in seguito all’aumento di capitale di MPS è stata sospesa, insieme a tutti i titoli azionari ed obbligazioni della banca.
Il cliente non sapeva di tutto questo e quando l’ho informato è "caduto dalle nuvole" perché si è ritrovato ad avere un titolo in mano che non poteva vendere e l’unica cosa che poteva fare è aspettare. Questo è uno dei tanti clienti che ha potuto toccare con mano il RISCHIO LIQUIDITA’ derivante dall’avere nel portafoglio dei titoli "congelati".
Con molta fatica, tra mille documenti, siamo riusciti a trovare il prospetto informativo che è stato consegnato al cliente in fase di sottoscrizione.
Riporto testualmente la frase letta nel documento: "Rischio di liquidità: E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per l’investitore di vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato che potrebbe anche essere inferiore al prezzo di emissione del titolo. La possibilità per gli investitori di rivendere le Obbligazioni prima della scadenza dipenderà dall’esistenza di una controparte disposta ad acquistare le Obbligazioni...
Qualora l’emittente non esercitasse alcuna delle facoltà previste nel paragrafo 6 della nota informativa e non vi siano soggetti disposti ad acquistare i titoli, potrebbe risultare difficile o anche impossibile per l’investitore liquidare il proprio investimento prima della Data di scadenza."

Ritengo che per minimizzare questo tipo di rischio dovremmo prestare attenzione a 3 aspetti:

Mercato di riferimento:
bisogna considerare se lo strumento venga ammesso, successivamente all’emissione, alla quotazione su un mercato ufficiale in cui si incontrano domanda e offerta.
L’esistenza di tale mercato riduce il rischio di liquidità consentendo di uscire dall’investimento in ogni momento al prezzo di mercato.

Scambi sul prodotto:
capire se esiste un flusso di ordini di acquisto o di vendita sufficienti a garantire il buon esito dell’operazione. Mi spiego meglio, se il titolo è quotato su un mercato ufficiale chiunque può effettuare un ordine di acquisto, ma non è detto che vada a buon fine se dall’altra parte non c’è una controparte disposta a venderla.

Asset Under Management (esprime il valore investito nel prodotto nel mercato in un determinato momento):
valore che si collega al punto precedente, e tanto più tale valore è elevato e più probabilità avrò di acquistare o vendere il titolo senza nessun problema.

Mentre questi tre passaggi sono di facile sviluppo e controllo ce n’è un altro che non lo è, ed è proprio quello con il quale si è imbattuto questo ignaro cliente.
In casi straordinari, può succedere che dei titoli siano sospesi dai mercati e dalle contrattazioni, come è successo per MPS per l’operazione di ricapitalizzazione. Tale sospensione è stata fatta per evitare che i titoli possano essere venduti in maniera massiccia creando problemi di stabilità finanziaria per la banca.

Questi sono dei semplici passaggi che però, in fase di investimento, fanno la differenza per evitare di trovarsi con il "cerino in mano", vedendosi bloccati i propri soldi.
Purtroppo non possiamo prevedere il futuro, ma nell’epoca del Bail-in non possiamo esimerci dall’analizzare lo stato di salute della banca in cui si investe o dell’emittente che emette le obbligazioni.

Uomo avvisato mezzo salvato!!!

Articolo del:


di Michele Bartolini

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