Risparmio, protezione e consulenza finanziaria


Perché questa figura è, lentamente, diventata punto di riferimento di molte famiglie?
Risparmio, protezione e consulenza finanziaria
La figura del Consulente Finanziario è la naturale evoluzione di chi, professionalmente, aiuta i Clienti della Banca a gestire la ricchezza in funzione delle loro esigenze, attraverso una razionale e personalizzata pianificazione finanziaria. Perché questa figura è, lentamente, diventata punto di riferimento di molte famiglie?

Quando le Banche avevano un unico modello di business, il Cliente non percepiva l’importanza di relazionarsi con l’addetto ai titoli, non sempre presente in tutte le Agenzie. Addirittura, spesso, non percepiva la differenza tra le Banche se non quella del regime commissionale o del tasso più alto applicato alla sua giacenza in conto corrente. I titoli altro non erano che obbligazioni statali o, per i più arditi, le azioni delle più importanti aziende italiane quotate in Borsa. L’addetto era una persona fungibile con chi lo sostituiva, senza competenze specifiche nella gestione del risparmio e, a volte, a fare la differenza nella scelta della Banca era solo la simpatia, l’ubicazione e un rapporto "affettivo" che legava il Cliente al territorio per intere generazioni.

La velocità dell’informatizzazione e, successivamente, della digitalizzazione ha determinato un cambiamento epocale nell’industria, nel commercio, nell’insegnamento e in quasi tutti i settori dell’economia. Ciò è avvenuto più lentamente nelle Banche. Il fatto che le Banche servano contemporaneamente tutte le generazioni, diversamente istruite, dai 18 ai 90 anni (e oltre) fa sì che i modelli di business siano molteplici, adeguati alle diverse esigenze e non sempre al passo con i tempi in quanto difficilmente, l’informatizzazione, può essere utilizzata da tutti nello stesso modo.

Ed ecco che è sorta la necessità di affidarsi ad una persona qualificata, in grado di semplificare processi complessi, di selezionare e trasferire conoscenze, per ottimizzare la propria gestione finanziaria.

Nasce così l’Educazione Finanziaria. Un cambiamento culturale che suggerisca alle persone, attraverso la figura del Consulente Finanziario - non della Banca - la scelta più razionale per ottimizzare nel tempo la gestione della propria ricchezza, secondo il proprio modo di essere, il proprio background e la propria percezione del rischio.

Il percorso è solo all’inizio. Se è vero che si comincia a riconoscere la necessità di una guida esperta e qualificata per districarsi tra normative sempre più complesse e i complicati meccanismi del mercato, non tutti quelli che hanno un Consulente Finanziario hanno scelto la figura di riferimento a cui sono assegnati. E’ ancora, per molti, la Banca e il modello di quest’ultima ad essere scelta. Solo successivamente, potrebbe esserci la scelta del proprio Consulente Finanziario a patto che lavori nella Banca di fiducia.

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di Dott.ssa Guglielmina Bruni

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