Rivalutazioni gratuite per le strutture alberghiere e termali


Strutture alberghiere e termali: la rivalutazione gratuita degli asset aziendali e miglior accesso al credito bancario
Rivalutazioni gratuite per le strutture alberghiere e termali

Dal 5 giugno 2020, a seguito delle conversione in Legge del DL 23/2020 (Decreto Liquidità), per le Società operanti nel settore alberghiero e termale, è stata data la possibilità di rivalutare gratuitamente ai fini contabili e fiscali i beni di impresa (beni materiali e immateriali e partecipazioni in società controllate e collegate), diversi da quelli destinati alla vendita, risultanti nel bilancio di esercizio in corso al 31 dicembre 2019.

La normativa sembra destinata ai soggetti che, unitamente agli immobili, si occupano della gestione alberghiera/termale; tale approccio sarebbe in linea con l’esenzione dal pagamento del primo acconto Imu (introdotta dal Decreto Rilancio) prevista per i proprietari di hotel che siano anche gestori.

Sui maggiori valori dei beni e delle partecipazioni iscritti in bilancio non è dovuta alcuna imposta sostitutiva od altra imposta e il saldo attivo della rivalutazione può essere affrancato, in tutto o in parte, con l’applicazione in capo alla società di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e di eventuali addizionali nella misura del 10 per cento.

La scelta del Legislatore è differente rispetto al decreto anticrisi del 2009, che faceva conseguire il mancato riconoscimento ai fini fiscali dei maggiori valori risultanti dalla rivalutazione.

Oggi, le Società operanti nel settore alberghiero e termale possono beneficiare delle maggiori quote di ammortamento deducibili anche ai fini fiscali, oppure il maggior valore potrà essere  riconosciuto ai fini della determinazione della plusvalenza nell’ipotesi di cessione.

I valori civilistici e fiscali sono allineati e l’incremento del patrimonio netto a seguito dell’operazione di rivalutazione gratuita degli asset determinerà il miglioramento del renting bancario e renderà così più favorevole l’accesso al credito.

Tenendo conto che il turismo pesa circa il 5% del PIL nazionale in modo diretto, che balza al 13% se si considerano le attività correlate, l’importanza di tale provvedimento non va sottovalutata.

 

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di Dott. Giuseppe Valente

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