Rottamare (le cartelle esattoriali) si può. Rottamare si deve!


Rottamazione Ter e Saldo e Stralcio: una grande occasione per liberarsi dalle cartelle Equitalia. Con sconti e dilazioni mai visti prima. Ma serve il PIN
Rottamare (le cartelle esattoriali) si può. Rottamare si deve!

La Rottamazione Ter e il Saldo e Stralcio delle cartelle esattoriali entrano nella fase finale. Infatti, entro la fine di aprile dovrà essere presentata (salvo proroghe) la domanda di Definizione Agevolata ad Equitalia (sì, Equitalia, ci piace ancora chiamarla così per distinguerla dalla Agenzia Entrate che è una cosa totalmente diversa) per manifestare la volontà di chiudere le pendenze ancora in corso.

Sul ruolo e sugli effetti delle cartelle esattoriali il Governo (ma anche i Governi degli ultimi tre anni) si è dato molto da fare. L’intento dichiarato era di liberare i contribuenti da situazioni impantanate e consentirgli di rifarsi una credibilità anche finanziaria. E si è assistito ad una escalation di provvedimenti sempre più generosi, ma tuttavia iniqui (come tutti i condoni) verso chi le tasse le ha sempre pagate, o almeno ha tentato di affrontare e risolvere i problemi prima che il suo debito finisse ad Equitalia, primi tra tutti i “dannati degli avvisi bonari rateizzati”.

Questi, infatti, hanno prima dichiarato ufficialmente di essere debitori di imposte, che non hanno voluto o potuto pagare; e poi, dopo un anno circa, sono stati “invitati bonariamente” dall’Agenzia entrate a farlo, pagando solo il 10% di sanzioni e un po’ di interessi, concedendogli di rateizzare il loro debito fino a 5 anni. Così facendo avrebbero evitato l’aggravio delle sanzioni (che passavano dal 10% al 30%) e altri balzelli (aggio del concessionario fino al 9%, azioni esecutive e altre spese varie) che il “Concessionario della Riscossione” (uno dei tanti nomi di Equitalia) avrebbe applicato se “l’avviso bonario” non fosse stato pagato, o la rateizzazione interrotta.

Ma questi contribuenti (poco) morosi si sono visti i loro colleghi (molto) morosi passare avanti nel gradimento dell’Esecutivo di turno che per primi non ha disposto NULLA! (perchè farlo, se tanto già pagano così). E per i secondi ha cancellato tutte le somme diverse dal tributo (circa il 40% del totale del debito accumulato). Non solo! Nel caso di una (sopravvenuta?) indigenza o difficoltà nel pagare OGGI i debiti fiscali (autodichiarati!) di IERI ha concesso, inoltre, sconti anche sulle stesse imposte dovute e dichiarate: dal 65% all’84%. In sostanza, è dimostrato, nuovamente, che in Italia “non pagare”, “paga”! Sempre. Come sempre.

Solo da ricordare che al 31/12/2018 il sistema di Equitalia (in ottemperanza a una legge, ovviamente) ha cancellato con un colpo di spugna bagnata, e senza neanche che gli fosse chiesto, una grande quantità di cartelle fino 1.000 euro per tributi maturati tra il 2000 e il 2010. Con buona pace di chi negli ultimi 18 anni (2000 – 2018) le cartelle anche fino a 1.000 euro le pagava.

Ma tra il “dire” e il “rottamare” c’è di mezzo… il mare. Un mare di difficoltà operative. Infatti, la golosità del provvedimento ha spinto orde di debitori che disertavano gli stanzoni di Equitalia a recarvisi per vedere il da farsi. E così facendo, come era evidente, il sistema è andato rapidamente in tilt. E a poco sono valse le misure di miglioramento del servizio come la prenotazione dell’appuntamento on line che (almeno a Roma) è sempre non disponibile. I posti vanno a ruba già poco dopo la mezzanotte quando il sistema programma gli appuntamenti di un nuovo giorno (il quinto successivo).   E quando (dopo ORE di fila) si arriva alla meta, i (necessariamente) pochi minuti che gli impiegati di Equitalia concedono al contribuente bastano solo a identificare il contribuente e dare poche informazioni e qualche stampa dei suoi debiti, invitandolo a verificare da solo la correttezza dei tributi iscritti e la strategia difensiva migliore. E… Avanti un altro!

La soluzione per affrontate con efficacia la rottamazione è dotarsi delle credenziali che consentono di effettuare questa ricerca in pochi minuti e in totale autonomia. E di ripeterla ogni volta che serve. Per fare questo occorre dotarsi di un PIN di accesso. I PIN validi sono quelli rilasciati dall’INPS, dall’agenzia entrate, nonché dallo SPID e dalla Smart card del C.N.S.

La richiesta del PIN va fatta recandosi personalmente allo sportello Inps o AdE, non è ammessa (giustamente) la delega a terzi. È strettamente personale, e non scade mai. Una volta ottenuto il PIN bisogna collegarsi al sito Equitalia (che oggi si chiama Agenzia Entrate – Riscossione) e fare tutte le indagini del caso. Il sito è chiaro e ben organizzato.

Tuttavia è consigliabile l’ausilio di un professionista che sappia muoversi all’interno per vedere la situazione con occhi esperti. Infatti, le situazioni possono essere molto diverse e le strategie altrettanto.

Ma il risparmio garantito dalla generosità della norma consente di considerare l’intervento del professionista come necessario, efficace ed economico, nel quadro generale dell’operazione rottamazione.

 

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di Paolo Vasselli

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