Rottamazione cartelle esattoriali


Come accedere alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali e saldare i debiti risparmiando
Rottamazione cartelle esattoriali
Novità importanti nel 2017 per i soggetti che hanno debiti esattoriali. La definizione agevolata (cd. rottamazione) delle cartelle, infatti, prevede di risparmiare importanti somme nel pagamento dei tributi per debiti iscritti a ruolo tra il 2000 e il 2016. Sono rottamabili imposte quali IRPEF (e addizionali), IVA, IRES, IMU, TASI, TARI (o imposte analoghe), contributi previdenziali ed assistenziali, tassa di circolazione e IRAP. Il risparmio si aggira nella maggior parte dei casi tra il 30 e il 40% del carico esattoriale poiché permette l’annullamento di tutte le sanzioni e degli interessi di mora che originati dal tardivo pagamento dell’imposta.
L’avvio della procedura permette di bloccare le azioni esecutive cautelari come i fermi amministrativi sui beni mobili registrati, pignoramenti ed ipoteche, a meno che le stesse non siano già effettive alla data di presentazione dell’istanza.
Bisogna essere consapevoli che iniziando la procedura di adesione agevolata sulle cartelle è necessario rinunciare agli eventuali contenziosi che sono in corso sulle stesse cartelle che si intendo rottamare.
L’iter della procedura è molto semplice: bisogna presentare l’istanza (a mezzo PEC o consegna a mano all’Agenzia della riscossione) entro il 31 Marzo 2017, indicando oltre ai dati identificativi e il domicilio, il numero delle cartelle che si intendono rottamare (infatti è possibile rottamare anche solo parte delle proprie cartelle e non obbligatoriamente tutte), e il numero di rate per eseguire i pagamenti, massimo 5.
Aspetto ‘negativo’ della rottamazione è sull’immediata liquidità che il contribuente deve possedere al momento della procedura; infatti, è previsto che l’importo totale "rottamato" sia versato per il 70% nel 2017 (fino ad un massimo di 3 rate: Luglio, Settembre e Novembre 2017), e il restante 30 % nel 2018 (fino ad un massimo di 2 rate: Aprile e Settembre 2018).
Per quel che riguarda i contribuenti già ammessi precedentemente a rateizzazioni esattoriali, oltre alla necessità della regolarità dei pagamenti dell’ultimo trimestre 2016, è importante sottolineare che la rottamazione comporta la decadenza dalle rateizzazioni già in corso, e il successivo mancato rispetto del piano di rottamazione causa la decadenza dallo stesso e l’impossibilità di tornare alla originaria rateizzazione.
Al di là delle predette considerazioni, tale provvedimento legislativo offre un’importante occasione ai contribuenti con debiti esattoriali, visto il consistente risparmio previsto.

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di dott. Giuseppe Scalia

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