Rottamazione ruoli per cittadini di serie A e di serie B
Possibilità, non obbligo, di aderire alla "rottamazione" anche per i Comuni che non riscuotono con Equitalia. Questi enti come si comporteranno?
Il decreto 193/2016, una volta convertito in legge, darà' la possibilità' a tutti i Comuni d'Italia, e non solo quelli che riscuotono le tasse con EQUITALIA, di aderire alla "ROTTAMAZIONE DEI RUOLI".
Una norma auspicata, attesa e sollecitata, PER EVITARE DISPARITÀ' DI TRATTAMENTO TRA I CITTADINI.
Infatti se nella norma non fosse stato introdotto l'articolo 6 ter, si sarebbe potuto verificare un assurdo paradosso.
I cittadini del COMUNE A (O DI QUALSIASI ENTE TERRITORIALE ES. REGIONE, PROVINCIA O CITTÀ' METROPOLITANA) che riscuote con EQUITALIA, avrebbero pagato meno dei cittadini del COMUNE B, che non riscuote i tributi comunali tramite EQUITALIA, ma in proprio o con un altro concessionario della riscossione.
Ma siamo sicuri che questo avvenga. Ma siamo sicuri che il pericolo sia stato scampato?
A ben leggere la norma il RISCHIO esiste.
In fatti l'articolo 6 ter del decreto NON OBBLIGA GLI ENTI TERRITORIALI ad aderire alla "ROTTAMAZIONE DEI RUOLI". Il decreto, che sarà' convertito in legge a breve, OFFRE LA POSSIBILITÀ' agli Enti territoriali NO EQUITALIA di applicare la norma.
Infatti, entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto con la relativa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, I CONSIGLI DEGLI ENTI TERRITORIALI potranno stabilire o meno se applicare la nuova norma.
Nel caso decidessero in senso positivo dovranno approvare un regolamento che dovrà' essere PUBBLICATO nei successivi 30 giorni sui siti istituzionali degli Enti Territoriali.
Potrebbero crearsi delle enormi situazioni di enorme caos.
Ed i tempi, facendo due conti, sono strettissimi.
Ci potrebbero essere Enti che, pur volendo applicare la norma a vantaggio dei cittadini, non potranno farlo per motivazioni finanziarie perche' rischieranno di "non pareggiare i bilanci" e addirittura andare in DISSESTO.
Ogni Ente, approfittando della potestà' legislativa concessa dal legislatore, potrebbe approvare un proprio regolamento con un numero di rate diverso dagli altri Enti e con procedure diverse anche nelle modalità' di presentazione della Istanza da parte dei cittadini per aderire alla "ROTTAMAZIONE".
Le multe del Comune A potrebbero essere "rottamate" e le multe del Comune B dovrebbero, al contrario, essere pagate con la maggiorazione degli interessi e degli oneri accessori.
Steso discorso per l' IMU, la TASI o la TARI.
Un pasticcio al quale il legislatore deve porre rimedio è con grande fretta.
Pio Del Gaudio
Una norma auspicata, attesa e sollecitata, PER EVITARE DISPARITÀ' DI TRATTAMENTO TRA I CITTADINI.
Infatti se nella norma non fosse stato introdotto l'articolo 6 ter, si sarebbe potuto verificare un assurdo paradosso.
I cittadini del COMUNE A (O DI QUALSIASI ENTE TERRITORIALE ES. REGIONE, PROVINCIA O CITTÀ' METROPOLITANA) che riscuote con EQUITALIA, avrebbero pagato meno dei cittadini del COMUNE B, che non riscuote i tributi comunali tramite EQUITALIA, ma in proprio o con un altro concessionario della riscossione.
Ma siamo sicuri che questo avvenga. Ma siamo sicuri che il pericolo sia stato scampato?
A ben leggere la norma il RISCHIO esiste.
In fatti l'articolo 6 ter del decreto NON OBBLIGA GLI ENTI TERRITORIALI ad aderire alla "ROTTAMAZIONE DEI RUOLI". Il decreto, che sarà' convertito in legge a breve, OFFRE LA POSSIBILITÀ' agli Enti territoriali NO EQUITALIA di applicare la norma.
Infatti, entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto con la relativa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, I CONSIGLI DEGLI ENTI TERRITORIALI potranno stabilire o meno se applicare la nuova norma.
Nel caso decidessero in senso positivo dovranno approvare un regolamento che dovrà' essere PUBBLICATO nei successivi 30 giorni sui siti istituzionali degli Enti Territoriali.
Potrebbero crearsi delle enormi situazioni di enorme caos.
Ed i tempi, facendo due conti, sono strettissimi.
Ci potrebbero essere Enti che, pur volendo applicare la norma a vantaggio dei cittadini, non potranno farlo per motivazioni finanziarie perche' rischieranno di "non pareggiare i bilanci" e addirittura andare in DISSESTO.
Ogni Ente, approfittando della potestà' legislativa concessa dal legislatore, potrebbe approvare un proprio regolamento con un numero di rate diverso dagli altri Enti e con procedure diverse anche nelle modalità' di presentazione della Istanza da parte dei cittadini per aderire alla "ROTTAMAZIONE".
Le multe del Comune A potrebbero essere "rottamate" e le multe del Comune B dovrebbero, al contrario, essere pagate con la maggiorazione degli interessi e degli oneri accessori.
Steso discorso per l' IMU, la TASI o la TARI.
Un pasticcio al quale il legislatore deve porre rimedio è con grande fretta.
Pio Del Gaudio
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