Segnali stradali: destinatari
Posizionamento dei segnali stradali e loro visibilità
Con ordinanza 23/2-12/7/2017 la Corte di Cassazione, Sezione VI Civile, ha affrontato la questione relativa al posizionamento di segnali stradali e ai destinatari dei limiti e/o dei divieti da essi posti.
La Suprema Corte ha rilevato che "Il segnale stradale è un dispositivo atto a indicare una prescrizione, un avvertimento o indicazione a tutti i veicoli e ad ogni altro utente della strada.
E’ insomma il linguaggio con il quale l’amministratore di una strada comunica agli utenti la disciplina della circolazione: regole, pericoli, indicazioni, limiti.
Tali segnali operano come un provvedimento amministrativo espresso. E tali comandi espressi dalla p.a. operano solo per chi nella condotta di guida lo percepisce e, dunque, nel senso della sua marcia".
Dunque dalla presenza di un segnale di limite di velocità in un senso di marcia non si può ipotizzare l’operatività di detto anche nel senso opposto: occorre la presenza del cartello anche nell’altra direzione.
La Suprema Corte ha rilevato che "Il segnale stradale è un dispositivo atto a indicare una prescrizione, un avvertimento o indicazione a tutti i veicoli e ad ogni altro utente della strada.
E’ insomma il linguaggio con il quale l’amministratore di una strada comunica agli utenti la disciplina della circolazione: regole, pericoli, indicazioni, limiti.
Tali segnali operano come un provvedimento amministrativo espresso. E tali comandi espressi dalla p.a. operano solo per chi nella condotta di guida lo percepisce e, dunque, nel senso della sua marcia".
Dunque dalla presenza di un segnale di limite di velocità in un senso di marcia non si può ipotizzare l’operatività di detto anche nel senso opposto: occorre la presenza del cartello anche nell’altra direzione.
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