Selfie estremi e dipendenza da like


Identità social ed identità reale si confondono in un’epoca in cui la vita degli adolescenti si sviluppa sui social
Selfie estremi e dipendenza da like
In un’epoca in cui l’identità social prevale prepotentemente sull’identità reale, ci sono ragazzini che per avere i famigerati "like" sono pronti a mettere in pericolo la propria vita.
È accaduto pochi giorni fa: un ragazzino impegnato nell’ultima "moda" adolescenziale di fare selfie estremi, attendere il treno sulle rotaie per scattare un selfie e sperare di allontanarsi in tempo, purtroppo ci ha rimesso la vita. Rischiare la vita per avere più visualizzazioni e like configurando una vera e propria dipendenza da like.
Una caratteristica importante in questo tipo di dipendenza è quella di affidare la propria affermazione d’identità al consenso altrui: è come dire che "sono" perché gli altri riconoscono la mia presenza. La degenerazione di tale dipendenza risiede nella necessità di ricevere il maggior numero possibile di like e riconoscimenti personali e per farlo bisogna trovare qualcosa che possa attirare maggiormente l’attenzione altrui, elevarsi sopra i milioni di individui in cerca di approvazione sui social. Tale necessità spinge a sfidare sempre il limite, tanto da arrivare al genere di selfie estremi che sono entrati nella cronaca recente.
Il proprio valore personale, la propria identità è affidata all’immagine che rimandiamo agli altri e che gli altri ci rimandano. Da ciò deriva la fragilità adolescenziale a cui assistiamo quotidianamente, una fragilità per cui commenti negativi fanno precipitare l’autostima. Quella fragilità che riduce sempre più gli incontri reali dei nostri adolescenti per relegarli davanti ad un monitor, in un vortice di immagini e solitudine, in preda all’illusione di essere immersi in un vasto mondo di relazioni senza rendersi conto dell’isolamento in cui si stanno perdendo, della sconfitta delle relazioni reali rispetto alle relazioni finte ed irreali dei social.
L’identità non è legata all’immagine, né reale né social, ma alla propria personalità, al carattere unico di ognuno, ai suoi bisogni, ai suoi desideri, alle sue aspettative, ai suoi talenti, a tutto ciò che rende ogni individuo unico ed irripetibile, diverso da chiunque altro, originale e non una copia di qualcun altro.

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di Dott.ssa Amati Maria

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