Sentiamoci su SKYo su SKYPE? Ci si può sbagliare...
L’errore sembra più che giustificato. Infatti il Tribunale UE ha ammesso un rischio di confusione con il marchio SKY respingendo i ricorsi di SKYPE.
Il Tribunale dell’Unione Europea, nelle tre sentenze del 5 maggio 2015 (cause T-423/12, T-183/13 e T-184/13), confermando le decisioni dell’UAMI, ha respinto i ricorsi proposti dalla società SKYPE, ritenendo esistente un rischio di confusione tra il segno figurativo e denominativo SKYPE ed il marchio denominativo SKY.
La vertenza tra le parti è iniziata nei primi anni 2000 quando la società Skype ha presentato all’UAMI domanda per la registrazione del segno SKYPE, sia figurativo che denominativo, come marchio comunitario per apparecchiature audio e video, prodotti di telefonia e di fotografia nonché per servizi informatici legati a software o alla creazione o all’hosting di siti Internet.
All’apertura della fase di opposizione, la società British Sky Broadcasting Group plc, la società Sky plc, e Sky IP International Ltd si sono opposte alla registrazione del marchio SKYPE ritenendo sussistente un rischio di confusione con il marchio denominativo comunitario anteriore SKY, depositato nel 2003 per prodotti e servizi identici.
L’UAMI ha accolto l’opposizione.
La Skype ha tentato di reagire alla decisione dell’Uami dinanzi alla commissione di ricorso prima ed al Tribunale dell’Unione europea poi, ma entrambi gli organi giudicanti hanno continuato a ritenere sussistente una somiglianza visiva, fonetica e concettuale tra i segni in questione e un’affinità tra i servizi.
Peraltro, ha ribadito il Tribunale che, come fattore idoneo a ridurre il rischio di confusione, non è possibile tenere conto della pacifica coesistenza dei segni in conflitto. Infatti, la pacifica coesistenza di tali segni si è verificata per lo più per servizi molto specifici di comunicazione punto a punto e ciò non può quindi attenuare il rischio di confusione per i numerosi altri prodotti e servizi rivendicati. Infine poi la coesistenza non è durata abbastanza a lungo da poter far escludere una situazione di confusione agli occhi del pubblico di riferimento.
Anche in Italia i marchi Skype recentemente depositati nel 2013 non hanno raggiunto la registrazione e sono stati oggetto di opposizione.
La battaglia è ancora aperta e certamente non sarà di facile soluzione per il colosso americano.
La vertenza tra le parti è iniziata nei primi anni 2000 quando la società Skype ha presentato all’UAMI domanda per la registrazione del segno SKYPE, sia figurativo che denominativo, come marchio comunitario per apparecchiature audio e video, prodotti di telefonia e di fotografia nonché per servizi informatici legati a software o alla creazione o all’hosting di siti Internet.
All’apertura della fase di opposizione, la società British Sky Broadcasting Group plc, la società Sky plc, e Sky IP International Ltd si sono opposte alla registrazione del marchio SKYPE ritenendo sussistente un rischio di confusione con il marchio denominativo comunitario anteriore SKY, depositato nel 2003 per prodotti e servizi identici.
L’UAMI ha accolto l’opposizione.
La Skype ha tentato di reagire alla decisione dell’Uami dinanzi alla commissione di ricorso prima ed al Tribunale dell’Unione europea poi, ma entrambi gli organi giudicanti hanno continuato a ritenere sussistente una somiglianza visiva, fonetica e concettuale tra i segni in questione e un’affinità tra i servizi.
Peraltro, ha ribadito il Tribunale che, come fattore idoneo a ridurre il rischio di confusione, non è possibile tenere conto della pacifica coesistenza dei segni in conflitto. Infatti, la pacifica coesistenza di tali segni si è verificata per lo più per servizi molto specifici di comunicazione punto a punto e ciò non può quindi attenuare il rischio di confusione per i numerosi altri prodotti e servizi rivendicati. Infine poi la coesistenza non è durata abbastanza a lungo da poter far escludere una situazione di confusione agli occhi del pubblico di riferimento.
Anche in Italia i marchi Skype recentemente depositati nel 2013 non hanno raggiunto la registrazione e sono stati oggetto di opposizione.
La battaglia è ancora aperta e certamente non sarà di facile soluzione per il colosso americano.
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