Siamo investitori razionali? Parte III


"Il peggior nemico di ogni investitore è se stesso", Benjamin Graham
Siamo investitori razionali? Parte III

La naturale tendenza a commettere errori cognitivi ed emotivi,dunque, genera negli investitori una moltitudine di comportamenti irrazionali che conducono alla realizzazione di profitti minori rispetto a quelli prodotti dai mercati di riferimento o, finanche, alla trasformazione di questi in clamorose perdite.

Benjamin Graham, padre del Value Investing, affermava che il peggior nemico di ogni investitore è se stesso.

Niente di più vero.

 
 


Il Dalbar Report del 2016 evidenzia che, nonostante l’indice S&P 500 sia cresciuto negli ultimi 20 anni dell’8,9% all’anno, gli investitori guadagnano mediamente il 4,7% all’anno.

Il 31 Dicembre del 2009 il Wall Street Journal pubblica i risultati di ciò che definisce “il miglior fondo dell’ultimo decennio”, il CGM Focus, fondo che investe sul mercato azionario americano.

Ma, a fronte di una performance media annua realizzata dal 2000 al 2010 del 18,2%, i sottoscrittori del fondo, nello stesso periodo, trovano il modo di portare a casa una perdita complessiva del 10%!

Per restare a casa nostra, Marco Liera pubblica su Il sole 24 Ore l’articolo “Stelle inutili senza consulenza”.

Si parla dello strano caso del fondo Anima Fondo Trading, che nei dieci anni precedenti era straordinariamente cresciuto al ritmo del 10,9% all’anno.

Tuttavia, solo il 20% dei sottoscrittori aveva ottenuto guadagni pari o superiori al 10.9%. Ben l’80% aveva, invece, realizzato guadagni nettamente inferiori e, tra questi, la metà aveva subito addirittura una perdita.

Matteo Motterlini, fondatore e direttore del Centro di Ricerche Cresa di psico-economia al San Raffaele di Milano, in una intervista rilasciata il 4 settembre 2013 al Corriere della Sera Salute, afferma:

“Per i risparmiatori che vogliono nutrire speranze di non buttare al vento i loro investimenti, imparare a gestire le proprie emozioni, cioè a conoscere sé stessi, è un monito. se conosci le trappole, le eviti……….Un buon consulente finanziario dovrebbe prima di tutto disinnescare le trappole, soprattutto quelle emotive…..Oggi sappiamo sempre meglio quali sono le trappole e conosciamo i meccanismi cognitivi per cui ci finiamo dentro. Tuttavia molto resta da fare per progettare ambienti idonei ai nostri limiti di razionalità. Riuscire a farlo, e a farlo bene, sarebbe davvero rivoluzionario e socialmente responsabile.”

Il consulente finanziario “rivoluzionario e socialmente responsabile” ha, dunque, una doppia sfida da sostenere.

Da un lato deve conoscere sempre di più il suo cliente per capire a quali errori cognitivi ed emotivi è maggiormente incline, dall’altro deve essere in grado di implementare e gestire soluzioni di investimento “sostenibili” per ogni cliente, ovvero, che riescano a inibire quanto più possibile l’attivazione di comportamenti inadeguati.

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di Michele Prignano

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