Sismica, zone 4: indenni da forti terremoti?


Il rischio sismico è subdolo...
Sismica, zone 4: indenni da forti terremoti?
MA SIAMO SICURI CHE LE VECCHIE ZONE 4 SIANO INDENNI DA FORTI TERREMOTI?

Le mappe di pericolosità sismica del territorio italiano (ultima in ordine temporale, redatta nel 2004 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) fanno riferimento ad una raccolta storica di eventi sismici accaduti a partire dall’anno 1 d.c.
Sono 4.700 i terremoti catalogati per i quali ovviamente si può immaginare, nei secoli, di quale possa essere la loro descrizione qualitativa, ma sono pur sempre un riferimento. Sappiamo che nelle richieste dei calcoli strutturali, i Comuni facevano riferimento a 4 zone di rischio: dalla zona 1 (con la più alta pericolosità) alla zona 4 (con la più bassa pericolosità).
In realtà le Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008 fanno riferimento all’accelerazione di picco al suolo o PGA.
Con le nuove NTC 2018 la zonizzazione 1 - 2- 3- 4 è completamente sparita lasciando il posto alla sola accelerazione di sito.
Ora pensiamo ad una zona della Pianura Padana che riguarda Verona e provincia e tornando per un attimo alla vecchia zonizzazione, l’area la trovavamo inserita fra le zone 3 e 4 (ovvero bassa e bassissima pericolosità) e le rispettive accelerazioni al suolo variavano e (variano tutt’ora) fra lo 0,05 e 0,015g.
I calcoli strutturali fanno riferimento ad una probabilità di accadimento del 10% in 50 anni (il cosidetto Periodo di ritorno di 475 anni ovvero, il tempo medio intercorrente fra il verificarsi di due eventi successivi di entità uguale).
Alla luce di questo punto di riferimento normativo per la sicurezza delle nostre costruzioni dobbiamo ricordare che il 3 Gennaio 1117 un terremoto devastante con epicentro ad Isola della Scala e Ronco all’Adige ha distrutto gran parte della città di Verona (ed il pezzo mancante dell’Arena ne è testimone) arrivando a devastare anche Padova. Parliamo quindi di un evento di 900 anni fa che ha quasi doppiato il Tempo di ritorno.
In statistica si dice che più tempo trascorre dopo l’avverarsi di un evento naturale più aumentano le probabilità che l’evento si ripeta. Il terremoto del 2012 dell’Emilia ha fatto la sua comparsa con la sua capacità distruttiva, dopo circa 500 anni.
Dunque, ci dobbiamo sentire tranquilli con la nostra accelerazione di picco pari a 0,05 oppure 0,15g ?
Ci si chiederà allora, che fare?
La prima cosa è senz’altro quella di non pensare che i nostri edifici siano fuori rischio od a basso rischio sismico e ciò vale per tutto il territorio italiano

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di Ing. Giovanni De Berti

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