Sostegno psicologico post-natale: perchè è utile
I primi periodi dopo la nascita possono essere difficili ma è possibile chiedere aiuto ad un esperto
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Un giorno una donna che aveva appena affrontato un momento molto difficile della sua vita connesso ad una gravidanza mi ha detto queste parole: "Ma perché non c’è uno psicologo che sostiene le donne in gravidanza?"
La gravidanza negli ultimi decenni è diventato un momento molto medicalizzato rispetto al passato, con ecografie sempre più sofisticate, analisi e controlli periodici; ma ancora si lascia del tutto inaffrontato l’aspetto psicologico ed emotivo, aspetto che può essere più o meno critico sia a causa dell’esperienza personale di ogni singola donna, ma ancor di più nei casi di gravidanze con complicanze fisiologiche o genetiche. Il post-parto però è un periodo molto delicato, sbalzi ormonali e stanchezza fisica influenzano molto le emozioni della neomamma, che può sentirsi sopraffatta dall’impegno che un neonato comporta, inadeguata, può credere di non riuscire a comprendere il suo bambino, può sentirsi abbandonata, impreparata, perché difficilmente ai corsi pre-parto ti spiegano l’impatto psicologico ed emotivo che l’arrivo di un bimbo comporta in una coppia. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui l’aiuto di uno psicologo dopo la nascita, ed anche perché no prima di essa, può essere utile: lo psicologo può far sentire la mamma compresa, può aiutarla a capire da dove arrivano le sue paure ed insicurezze e a dare loro un significato, può aiutarla a "sentire" il proprio bimbo e a non vivere il suo pianto come un rimprovero, può aiutare la coppia "a fare spazio" nella loro vita e nella loro testa al nuovo nato, può aiutare la neomamma a comprendere che è normale sentirsi anche un po’ tristi ma che questo non la rende una cattiva madre, e può chiarire alla coppia tutti i dubbi sul nuovo e difficile ruolo di genitore. E se tutto questo accade, e di tutto questo c’è bisogno, dopo gravidanze con esiti positivi e bimbi perfettamente sani, immaginate quanto può servire quando la gravidanza non è andata a buon fine oppure ha comportato delle complicanze per il bimbo o per la mamma!
Quando una donna partorisce tutti si sentono in diritto di elargire consigli e di dire cosa è giusto che lei provi in quel periodo della sua vita, pena la disapprovazione; ma non tutte le mamme sono felici dopo il parto, esiste il baby-blues, la depressione post-parto e sentire che tutti intorno ritengono sbagliato che tu provi queste emozioni genera ulteriore sofferenza e senso di colpa per ciò che si prova. E il senso di colpa genera vergogna, la vergogna porta alla chiusura e al silenzio, la chiusura e il silenzio aumentano il senso di incapacità che la mamma prova, rendendo difficile l’instaurarsi di una relazione soddisfacente madre-neonato.
Tutte le emozioni che affiorano dopo la nascita vanno affrontate, anche con i professionisti del settore quando da soli non ci si riesce, stare lì ad aspettare che passino da soli non è mai la strategia migliore. La gravidanza non genera solo una nuova vita, ma anche una nuova donna, ed è lecito sentirsi spaventati e smarriti, ed avere accanto in quel momento un professionista che ti ascolta, non ti giudica e ti aiuta a trovare un senso a quello che provi rappresenta la salvezza di una donna e del rapporto con il suo bambino.
La gravidanza negli ultimi decenni è diventato un momento molto medicalizzato rispetto al passato, con ecografie sempre più sofisticate, analisi e controlli periodici; ma ancora si lascia del tutto inaffrontato l’aspetto psicologico ed emotivo, aspetto che può essere più o meno critico sia a causa dell’esperienza personale di ogni singola donna, ma ancor di più nei casi di gravidanze con complicanze fisiologiche o genetiche. Il post-parto però è un periodo molto delicato, sbalzi ormonali e stanchezza fisica influenzano molto le emozioni della neomamma, che può sentirsi sopraffatta dall’impegno che un neonato comporta, inadeguata, può credere di non riuscire a comprendere il suo bambino, può sentirsi abbandonata, impreparata, perché difficilmente ai corsi pre-parto ti spiegano l’impatto psicologico ed emotivo che l’arrivo di un bimbo comporta in una coppia. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui l’aiuto di uno psicologo dopo la nascita, ed anche perché no prima di essa, può essere utile: lo psicologo può far sentire la mamma compresa, può aiutarla a capire da dove arrivano le sue paure ed insicurezze e a dare loro un significato, può aiutarla a "sentire" il proprio bimbo e a non vivere il suo pianto come un rimprovero, può aiutare la coppia "a fare spazio" nella loro vita e nella loro testa al nuovo nato, può aiutare la neomamma a comprendere che è normale sentirsi anche un po’ tristi ma che questo non la rende una cattiva madre, e può chiarire alla coppia tutti i dubbi sul nuovo e difficile ruolo di genitore. E se tutto questo accade, e di tutto questo c’è bisogno, dopo gravidanze con esiti positivi e bimbi perfettamente sani, immaginate quanto può servire quando la gravidanza non è andata a buon fine oppure ha comportato delle complicanze per il bimbo o per la mamma!
Quando una donna partorisce tutti si sentono in diritto di elargire consigli e di dire cosa è giusto che lei provi in quel periodo della sua vita, pena la disapprovazione; ma non tutte le mamme sono felici dopo il parto, esiste il baby-blues, la depressione post-parto e sentire che tutti intorno ritengono sbagliato che tu provi queste emozioni genera ulteriore sofferenza e senso di colpa per ciò che si prova. E il senso di colpa genera vergogna, la vergogna porta alla chiusura e al silenzio, la chiusura e il silenzio aumentano il senso di incapacità che la mamma prova, rendendo difficile l’instaurarsi di una relazione soddisfacente madre-neonato.
Tutte le emozioni che affiorano dopo la nascita vanno affrontate, anche con i professionisti del settore quando da soli non ci si riesce, stare lì ad aspettare che passino da soli non è mai la strategia migliore. La gravidanza non genera solo una nuova vita, ma anche una nuova donna, ed è lecito sentirsi spaventati e smarriti, ed avere accanto in quel momento un professionista che ti ascolta, non ti giudica e ti aiuta a trovare un senso a quello che provi rappresenta la salvezza di una donna e del rapporto con il suo bambino.
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