Spese per mensa scolastica, detraibilità IRPEF
Dall’anno d’imposta 2015 le spese sostenute per la mensa scolastica diventano detraibili.
E’ del 6 maggio 2016 la circolare n. 18/E dell’Agenzia delle Entrate che chiarisce ogni dubbio sulla detraibilità ai fini IRPEF dei costi sostenuti per il servizio mensa scolastica.
I dubbi sollevati da intermediari e caaf sull’inerenza della spesa come "spesa per la frequenza scolastica", in quanto il relativo importo, nella maggioranza dei casi, non è corrisposto direttamente all’Istituto scolastico ma al Comune o ad altri enti che ne gestiscono il servizio, sono oramai un ricordo.
La circolare sancisce che "Le spese sostenute per la mensa scolastica possono essere oggettivamente comprese tra quelle "per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado", e quindi detraibili - anche quando tale servizio sia reso per il tramite del Comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola".
Affinchè la spesa sia detraibile, deve essere documentata con la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestata al soggetto destinatario del pagamento - sia esso la scuola, il Comune o altro fornitore del servizio - e deve riportare nella causale l’indicazione del servizio mensa, la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno. Per chi non dovesse essere in possesso delle quietanze di pagamento, la spesa potrà essere provata attraverso un’attestazione, rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento e contenente, oltre al costo sostenuto, gli stessi dati obbligatori appena citati.
Viene ulteriormente specificate che se per l’anno d’imposta 2015 la documentazione risulta incompleta, in virtù del fatto che non state fornite nel corso dell’anno istruzioni in proposito, i dati mancanti relativi all’alunno o alla scuola possono essere annotati dal contribuente sul documento di spesa.
I dubbi sollevati da intermediari e caaf sull’inerenza della spesa come "spesa per la frequenza scolastica", in quanto il relativo importo, nella maggioranza dei casi, non è corrisposto direttamente all’Istituto scolastico ma al Comune o ad altri enti che ne gestiscono il servizio, sono oramai un ricordo.
La circolare sancisce che "Le spese sostenute per la mensa scolastica possono essere oggettivamente comprese tra quelle "per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado", e quindi detraibili - anche quando tale servizio sia reso per il tramite del Comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola".
Affinchè la spesa sia detraibile, deve essere documentata con la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestata al soggetto destinatario del pagamento - sia esso la scuola, il Comune o altro fornitore del servizio - e deve riportare nella causale l’indicazione del servizio mensa, la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno. Per chi non dovesse essere in possesso delle quietanze di pagamento, la spesa potrà essere provata attraverso un’attestazione, rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento e contenente, oltre al costo sostenuto, gli stessi dati obbligatori appena citati.
Viene ulteriormente specificate che se per l’anno d’imposta 2015 la documentazione risulta incompleta, in virtù del fatto che non state fornite nel corso dell’anno istruzioni in proposito, i dati mancanti relativi all’alunno o alla scuola possono essere annotati dal contribuente sul documento di spesa.
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