Split Payment, novità per i professionisti
Dal 1° Luglio 2017 anche i professionisti probabilmente saranno soggetti allo Split Payment
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La bozza del decreto Legge approvata dal Consiglio dei Ministri in questi giorni pare preveda l'applicazione dello Split Payment anche per i Professionisti dal 1 ° Luglio 2017.
Giova evidenziare che lo Split Payment rapresenta una scissione del pagamento dell'Iva, la Legge 23 dicembre 2014, modificando il decreto del 1972, ha introdotto un nuovo meccanismo di divisione dei pagamenti che consiste nel versamento dell'imposta sotto forma di Iva direttamente dai committenti secondo modalità differenti a seconda che i soggetti siano o meno passivi Iva.
Si precisa che tale meccanismo introdotto nel 2015 fino alla data odierna è utilizzato per le cessioni di beni e prestazioni di servizi offerti allo Stato, agli organi dello Stato, agli enti pubblici e a tutte le Pubbliche Amministrazioni; la novità dovrebbe riguardare anche i professionisti.
E' importante mettere in risalto che i soggetti passivi di Iva devono emettere fattura facendo estrema attenzione ad annotare la scissione dei pagamenti; infatti le stesse fatture dovranno essere emesse nel registro Iva delle vendite, ma senza che l'imposta rientri nella liquidazione periodica mediante la quale l'Iva viene pagata.
Si evince che le Pubbliche Amministrazioni che non sono soggetti passivi di Iva e che ricevono le fatture con l'annotazione scissione dei pagamenti sono tenute a pagare l'imposta all'Erario entro il termine ultimo del giorno 16 del mese successivo. Si precisa che le Pubbliche Amministrazioni, che invece sono soggetti passivi Iva, non sono tenuti a pagare l'imposta.
Questo tipo di pagamento innovativo consiste nell'evidenziare che l'imposta indicata in fattura dal fornitore del bene o del servizio sarà corrisposta dall'ente destinatario dello stesso bene o servizio all'Erario e non più al fornitore che pertanto riceverà dal committente del lavoro soltanto l'imponibile.
E' doveroso mettere in risalto che l'intenzione di chi ha dato rilevante importanza a tale meccanismo ha come chiaro intento e giusto obiettivo la riduzione ed il contrasto dell'evazione fiscale IVA da parte di tutte le imprese che dopo aver ottenuto l'Iva non la versano all'Erario.
Tale meccanismo insieme alla fatturazione elettronica ha reso più snello i costi legati al pagamento degli oneri fiscali e in qualche modo ha cercato di monitorare i contribuenti.
La novità che riguarda probabilmente i professionisti dovrebbe interessare l'emissione delle fatture emesse dai professionisti alle Pubbliche Amministrazioni, enti pubblici, società controllate degli enti pubblici e società quotate in Borsa; pare che anche il Presidente del consiglio nazionale dei Commercialisti ha messo in risalto che tale meccanismo si tradurebbe in una duplicazione di prelievo sulla stessa fattura visto che i professionisti che operano con le società pubbliche e quotate subiscono la ritenuta.
Noi professionisti siamo già soggetti a ritenuta d'acconto, il mancato incasso dell'iva comporterà una drastica contrazione delle liquidità e come conseguenza potrebbe determinare un maggiore ricorso alle fonti di finanziamento bancario e il conseguente aumento degli oneri per interesse e un plausibile aumento della crisi in un settore che certo non gode di periodi particolamente floridi. Si evidenzia come i professionisti stiano sempre e comunque a fianco degli imprenditori nonostante il susseguirsi di numerose leggi e modifiche, rischiando spesso di vedere anche la propria attività in crisi costante viste le numerose chiusure delle attività dovute alle crisi protratte negli anni e alle numerose incombenze e tasse che non danno tregua alle piccole e grandi attività, provocando ulteriori indebitamenti per coloro che credono di poter risolvere con ulteriori richieste di finanziamento o prestiti che vanno sempre e comunque pagati onde incorrere in altre inadempienze con tutte le conseguenze del caso. Il consiglio è di valutare con la massima attenzione se è davvero il caso di applicare tale meccanismo ad una categoria già duramente provata dalle incombenze.
Giova evidenziare che lo Split Payment rapresenta una scissione del pagamento dell'Iva, la Legge 23 dicembre 2014, modificando il decreto del 1972, ha introdotto un nuovo meccanismo di divisione dei pagamenti che consiste nel versamento dell'imposta sotto forma di Iva direttamente dai committenti secondo modalità differenti a seconda che i soggetti siano o meno passivi Iva.
Si precisa che tale meccanismo introdotto nel 2015 fino alla data odierna è utilizzato per le cessioni di beni e prestazioni di servizi offerti allo Stato, agli organi dello Stato, agli enti pubblici e a tutte le Pubbliche Amministrazioni; la novità dovrebbe riguardare anche i professionisti.
E' importante mettere in risalto che i soggetti passivi di Iva devono emettere fattura facendo estrema attenzione ad annotare la scissione dei pagamenti; infatti le stesse fatture dovranno essere emesse nel registro Iva delle vendite, ma senza che l'imposta rientri nella liquidazione periodica mediante la quale l'Iva viene pagata.
Si evince che le Pubbliche Amministrazioni che non sono soggetti passivi di Iva e che ricevono le fatture con l'annotazione scissione dei pagamenti sono tenute a pagare l'imposta all'Erario entro il termine ultimo del giorno 16 del mese successivo. Si precisa che le Pubbliche Amministrazioni, che invece sono soggetti passivi Iva, non sono tenuti a pagare l'imposta.
Questo tipo di pagamento innovativo consiste nell'evidenziare che l'imposta indicata in fattura dal fornitore del bene o del servizio sarà corrisposta dall'ente destinatario dello stesso bene o servizio all'Erario e non più al fornitore che pertanto riceverà dal committente del lavoro soltanto l'imponibile.
E' doveroso mettere in risalto che l'intenzione di chi ha dato rilevante importanza a tale meccanismo ha come chiaro intento e giusto obiettivo la riduzione ed il contrasto dell'evazione fiscale IVA da parte di tutte le imprese che dopo aver ottenuto l'Iva non la versano all'Erario.
Tale meccanismo insieme alla fatturazione elettronica ha reso più snello i costi legati al pagamento degli oneri fiscali e in qualche modo ha cercato di monitorare i contribuenti.
La novità che riguarda probabilmente i professionisti dovrebbe interessare l'emissione delle fatture emesse dai professionisti alle Pubbliche Amministrazioni, enti pubblici, società controllate degli enti pubblici e società quotate in Borsa; pare che anche il Presidente del consiglio nazionale dei Commercialisti ha messo in risalto che tale meccanismo si tradurebbe in una duplicazione di prelievo sulla stessa fattura visto che i professionisti che operano con le società pubbliche e quotate subiscono la ritenuta.
Noi professionisti siamo già soggetti a ritenuta d'acconto, il mancato incasso dell'iva comporterà una drastica contrazione delle liquidità e come conseguenza potrebbe determinare un maggiore ricorso alle fonti di finanziamento bancario e il conseguente aumento degli oneri per interesse e un plausibile aumento della crisi in un settore che certo non gode di periodi particolamente floridi. Si evidenzia come i professionisti stiano sempre e comunque a fianco degli imprenditori nonostante il susseguirsi di numerose leggi e modifiche, rischiando spesso di vedere anche la propria attività in crisi costante viste le numerose chiusure delle attività dovute alle crisi protratte negli anni e alle numerose incombenze e tasse che non danno tregua alle piccole e grandi attività, provocando ulteriori indebitamenti per coloro che credono di poter risolvere con ulteriori richieste di finanziamento o prestiti che vanno sempre e comunque pagati onde incorrere in altre inadempienze con tutte le conseguenze del caso. Il consiglio è di valutare con la massima attenzione se è davvero il caso di applicare tale meccanismo ad una categoria già duramente provata dalle incombenze.
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