SPREAD E MERCATI: dobbiamo preoccuparci?


Sono giorni di tensioni politiche e fluttuazioni dei mercati: dobbiamo preoccuparci per i nostri risparmi?
SPREAD E MERCATI: dobbiamo preoccuparci?
Per capire se e quanto preoccuparci per i nostri risparmi, è bene innanzitutto fare chiarezza sui termini con cui ci stiamo confrontando in questi giorni.
SPREAD: con questo termine si indica solitamente la differenza di rendimento tra titoli italiani e tedeschi. Uno spread di 250 punti base a 10 anni, sta a significare che un Titolo di Stato italiano a dieci anni ha un rendimento di 2,50% in più rispetto ad un pari scadenza tedesco.
Acquistando Titoli di Stato (Btp, Bot, ecc) stiamo facendo un prestito allo Stato, che dovrà restituirci i soldi alla scadenza. Ogni volta che prestiamo i soldi a qualcuno, la prima preoccupazione è cercare di capire se questi soldi ci verranno effettivamente restituiti e lo spread misura proprio questo grado di fiducia.
Più siamo certi della restituzione, più saremo disposti ad accettare un tasso di interesse basso, meno ci fidiamo, più vogliamo che "il gioco valga la candela" e quindi pretendiamo un premio più alto. Se in un determinato momento aumenta la sfiducia nei confronti di un Paese chi ne detiene il debito lo venderà e di conseguenza si vedrà crescere lo spread: è ciò che è successo ai Titoli di Stato italiani nei giorni scorsi.

DOBBIAMO PREOCCUPARCI?
Se lo spread cresce e nel mio portafoglio ho Titoli di Stato, noterò certamente una diminuzione del loro valore. Continuerò a percepire le cedole previste e a scadenza il capitale verrà restituito (a meno di un improbabile e inverosimile fallimento dell’Italia), ma se avessi la necessità di liquidare l’investimento, lo farei con una perdita in conto capitale.
Se i mercati azionari scendono, per via di tensioni politiche e speculazione, certamente vedrò diminuire il valore delle azioni in mio possesso.

La questione più interessante, però, è: perché ho ancora tanti Titoli di Stato in portafoglio? Investo solo in Italia?
1. Ormai da molti anni, i Titoli di Stato italiani (Bot, Btp, ecc) hanno rendimenti bassissimi e in molti casi negativi, tanto che per avere rendimenti di poco positivi spesso l’investitore è costretto ad acquistarli con scadenze molto lunghe. Di fatto vincolando e bloccando i propri risparmi.
2. L’Italia è solo uno dei Paesi nei quali è possibile investire, certo è il nostro Paese, lo conosciamo meglio, ci sentiamo di casa, ma ho diversificato correttamente i miei investimenti?

Non credo neanche lontanamente al fallimento dell’Italia, mi fa rabbia il paragone con la situazione della Grecia, ma certamente non è corretto concentrare i propri investimenti in un unico strumento, in un’unica categoria di strumenti o in una sola area geografica. In caso di aumento della volatilità o di crescita dello spread, il mio portafoglio potrebbe subire forti oscillazioni perché esposto eccessivamente ad un unico fattore di rischio: l’Italia.

I forti movimenti di questi giorni si ricomporranno, ma per stare davvero tranquilli esiste un’unica ricetta: effettuare una corretta pianificazione e un’ampia diversificazione.

Se ho correttamente diversificato, il mio portafoglio sarà in grado di reggere e ben assorbire anche momenti di maggior turbolenza, senza creare problemi alla mia pianificazione di vita e familiare.

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di Dott. Francesco Rosato

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