Staffetta generazionale: le condizioni per fruirne
Tra le varie modifiche operate dal Jobs Act, anche quella sulla solidarietà espansiva
Tra le varie modifiche operate dal Jobs Act, una delle novità a cui non si può non rivolgere l’attenzione è l’introduzione di una misura che favorisce una sorta di ricambio di quella che è la forza lavoro attraverso la solidarietà espansiva.
Precisamente, all’articolo 41, D.Lgs. n. 148/2015, in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, è previsto lo strumento della staffetta generazionale. Esso è in qualche modo molto simile al part-time agevolato, ma comporta meno svantaggi per il lavoratore dipendente il quale, secondo la normativa, potrà fruire del part-time durante gli ultimi due anni di lavoro, usufruendo cioè di un anticipo della pensione nei limiti della retribuzione persa.
La riduzione massima dell’orario lavorativo che può essere consentita è pari al 50%, ma è essenziale specificare che l’attivazione della suddetta misura può avvenire solo all’interno di aziende che, come su anticipato, hanno in corso dei contratti di solidarietà espansiva, per i quali appunto, i dipendenti che fanno parte dell’organico, riducono il loro orario di lavoro, in cambio di integrazioni salariali e a fronte di nuove assunzioni da parte del datore di lavoro.
Si può certamente asserire che la normativa dei contratti di solidarietà espansiva, disciplinata all’articolo 41, Decreto legislativo n. 148/2015 del Jobs Act, ricorda fortemente una disciplina normativa prevista dal Decreto legge n. 726/1984, successivamente convertito in legge 19 dicembre 1984, n. 863, inerente alle misure urgenti a sostegno e ad incentivo dei livelli occupazionali, la quale è stata poi ben presto trascurata e dimenticata. In questo caso però, vista la situazione attuale, di gran lunga differente rispetto a quella in cui si era inserito il Decreto legge n. 726/1984, la normativa prevista dal Jobs Act può, con non poche probabilità, ottenere dei numerosi riscontri positivi.
Precisamente, all’articolo 41, D.Lgs. n. 148/2015, in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, è previsto lo strumento della staffetta generazionale. Esso è in qualche modo molto simile al part-time agevolato, ma comporta meno svantaggi per il lavoratore dipendente il quale, secondo la normativa, potrà fruire del part-time durante gli ultimi due anni di lavoro, usufruendo cioè di un anticipo della pensione nei limiti della retribuzione persa.
La riduzione massima dell’orario lavorativo che può essere consentita è pari al 50%, ma è essenziale specificare che l’attivazione della suddetta misura può avvenire solo all’interno di aziende che, come su anticipato, hanno in corso dei contratti di solidarietà espansiva, per i quali appunto, i dipendenti che fanno parte dell’organico, riducono il loro orario di lavoro, in cambio di integrazioni salariali e a fronte di nuove assunzioni da parte del datore di lavoro.
Si può certamente asserire che la normativa dei contratti di solidarietà espansiva, disciplinata all’articolo 41, Decreto legislativo n. 148/2015 del Jobs Act, ricorda fortemente una disciplina normativa prevista dal Decreto legge n. 726/1984, successivamente convertito in legge 19 dicembre 1984, n. 863, inerente alle misure urgenti a sostegno e ad incentivo dei livelli occupazionali, la quale è stata poi ben presto trascurata e dimenticata. In questo caso però, vista la situazione attuale, di gran lunga differente rispetto a quella in cui si era inserito il Decreto legge n. 726/1984, la normativa prevista dal Jobs Act può, con non poche probabilità, ottenere dei numerosi riscontri positivi.
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