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Strumenti per la gestione di condizioni climatiche avverse (caldo)


Rischi di crampi, esaurimento, edemi e colpi di calore nelle aziende, adempimenti e approfondimenti.
Strumenti per la gestione di condizioni climatiche avverse (caldo)

Il 20 Giugno 2024 il Ministero si è incontrato con le parti sociali, le quali hanno richiesto che il protocollo contenga prescrizioni vincolanti e aggiuntive rispetto alle normative esistenti.

L'esposizione a temperature elevate può comportare una serie di rischi per la salute e la sicurezza, soprattutto nei luoghi di lavoro. Con l'aumento delle temperature medie globali a causa del cambiamento climatico, è fondamentale comprendere e mitigare i pericoli associati al calore estremo.

Le patologie da calore, come crampi, esaurimento, edemi e colpi di calore, possono derivare da un'esposizione prolungata a temperature elevate. Queste condizioni possono causare danni significativi agli organi vitali e al cervello, e sono particolarmente pericolose per le persone con patologie croniche preesistenti. I lavoratori che operano all'aperto o in ambienti chiusi non climatizzati sono tra i più vulnerabili.

Per prevenire questi rischi, è essenziale adottare misure di sicurezza appropriate, come la gestione del rischio caldo, l'organizzazione delle pause e la reidratazione adeguata.

Il progetto Worklimate, ad esempio, ha sviluppato strumenti operativi per aumentare la consapevolezza dei rischi da microclima in ambito occupazionale e fornire elementi utili per il contrasto e la mitigazione dell'effetto del caldo sui lavoratori.

Inoltre, è importante considerare l'impatto delle alte temperature sulla produttività e sulla capacità decisionale, poiché il calore può causare affaticamento e ridurre la concentrazione. Alcuni materiali e attrezzature possono essere influenzati negativamente dalle alte temperature, aumentando il rischio di incidenti.

Le disposizioni aggiuntive avrebbero dovuto riguardare:
− Revisione dell’organizzazione del lavoro;
− Adozione di DPI aggiuntivi, es. crema solare;
− Rideterminazione degli orari di lavoro;
− Sospensione del lavoro a determinate condizioni;
− Integrazione della sorveglianza sanitaria;
− Coinvolgimento del RLS;
− Formazione e informazione.

Si sono aggiunte le ordinanze delle Regioni, che in determinate condizioni, prevedono il divieto di svolgere attività
lavorativa.

In attesa che il Governo adotti provvedimenti più specifici per il tema caldo, Confindustria chiarisce nella nota “STRUMENTI
PER LA GESTIONE DI CONDIZIONE CLIMATICHE AVVERSE (CALDO)”
, quali sono le buone prassi sul tema.

Buone prassi per le attività lavorative indoor:

  • Adattamento dei processi di lavoro, ad esempio riducendo il rilascio di calore;
  • Utilizzo di schermature o barriere riflettenti o termoassorbenti;
  • Isolare o racchiudere processi, macchinari o impianti che generano calore (o separarli dai lavoratori);
  • Fornitura di veicoli con cabine chiuse climatizzate (ad esempio su trattori, camion, caricatori, gru);
  • Ridurre l’umidità, evitare pavimenti bagnati, eliminare bagni di acqua calda aperti, scarichi e vapore;
  • Rimozione dell’aria riscaldata o del vapore dai processi caldi utilizzando la ventilazione di scarico locale;
  • Utilizzo di apparecchiature o processi automatizzati per accedere a luoghi caldi, ad esempio utilizzando un drone per ispezionare un terreno di fuoco;
  • Monitoraggio della temperatura;
  • Fornire ombra per ridurre il calore radiante del sole, ombreggiando i lavoratori dalla luce solare diretta con tende o utilizzando pellicole riflettenti sulle finestre;
  • Utilizzo di superfici non riflettenti per evitare la riflessione UV nell’area di lavoro;
  • Fornire aria di raffreddamento o condizionamento dell’aria e adeguata ventilazione, deumidificazione;
  • Fornire aree climatizzate, ombreggiate o di pausa fresca il più vicino possibile al cantiere;
  • Fornire ventilatori, come quelli da scrivania, a piedistallo o a soffitto.

Buone prassi per le attività lavorative outdoor:

  • Individuazione e formazione di un responsabile per la sorveglianza delle condizioni meteoclimatiche (attraverso la consultazione di siti dedicati) per attuare le misure di prevenzione individuate dal datore di lavoro;
  • Rendere disponibile sui luoghi di lavoro un termometro ed un igrometro;
  • Evitare il più possibile l’esposizione diretta alla radiazione solare utilizzando tettoie, anche mobili, che possano permettere di lavorare all’ombra;
  • Evitare il più possibile le lavorazioni durante le ore di maggior caldo, anticipando, ad esempio inizio dell’orario di lavoro alla mattina presto e prolungandolo nelle ore serali;
  • Se possibile destinare alle lavorazioni al coperto le ore centrali della giornata;
  • Se non sono necessari particolari DPI, fornire al lavoratore copricapo a falda larga ed indumenti leggeri e traspiranti;
  • Sconsigliati cappello con visiera (non protegge collo e nuca) e indumenti a maniche corte o pantaloni corti;
  • Nel caso di necessità di utilizzo di DPI che ostacolino la respirazione e l’evaporazione del sudore, come ad esempio nei cantieri di rimozioni di amianto, programmare e far eseguire pause di lavoro in ambienti ombreggiati ed evitate le ore più calde della giornata;
  • Consentire ai lavoratori di consumare i pasti in aree ombreggiate e, qualora presente il servizio mensa, limitando cibi grassi a favore di frutta e verdura, eliminando il consumo di alcool;
  • Rendere sempre disponibile acqua per i lavoratori, verificandone periodicamente la disponibilità nei pressi della zona della lavorazione in caso di cantieri o aree di grandi dimensioni. L’eventuale fornitura di integratori salini è subordinata al parere del medico competente.

Ordinanza Regione Umbria – attività lavorativa in condizioni di esposizione prolungata al sole

La Giunta Regionale della Regione Umbria, considerando l’innalzamento delle temperature, che rappresentano un pericolo per la salute dei lavoratori esposti, ha ritenuto necessario emanare un provvedimento a tutela della salute e ridurre l’impatto dello stress termico ambientale e, quindi, i rischi cui è esposto il personale.
Viene, pertanto, ritenuto necessario disporre, fino al 31 Agosto 2024, il divieto lavorativo tra le ore 12:30 e le ore 16:00, per i lavoratori esposti a rischi derivanti dall’innalzamento delle temperature, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”.
Restano salvi eventuali provvedimenti sindacali.
La mancata osservanza degli obblighi dell’ordinanza comporteranno conseguenze sanzionatorie come per legge (art.650 c.p. se il fatto non costituisce più grave reato).

E' previsto anche un sistema di cassaintegrazione per tutti quei lavoratori e aziende che ne hanno necessità.

Per approfondimenti:

https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:e818a114-fe0a-4f4f-a349-0158733af77e

https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:27bedb24-4b3a-4c37-b121-763441ffdb00

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D'estate la sicurezza non va in vacanza

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