Successione, meglio pensaci per tempo!


A breve potrebbe modificarsi la normativa sulle successioni. Ecco come correre ai ripari
Successione, meglio pensaci per tempo!

In tema di successione, l’Italia è considerata un vero e proprio paradiso fiscale rispetto a tutti gli altri Stati dell’Unione Europea. Gli oneri, le imposte e le franchigie a carico degli eredi sono differenziate in base al grado di parentela con il defunto. Ma restano, pur sempre, molto vantaggiose rispetto a ciò che accade all’estero.

Infatti, nel nostro Paese è prevista una franchigia di 1.000.000 di euro per il coniuge e per i figli e di 100.000 euro per fratelli e sorelle. Superate tali soglie, si applicano le diverse aliquote che variano dal 4% - all'8% sull’ammontare restante dell’eredità. Nello specifico è prevista un’aliquota:

- del 4% per il coniuge e parenti in linea retta (figli e genitori)

- del 6% per i fratelli e sorelle, per i parenti fino al IV grado e per gli affini fino al III grado

- dell’8% per tutti gli altri soggetti

 

Oltralpe la situazione è ben diversa e molto meno favorevole per gli eredi. Infatti:

- in Germania si applica una franchigia compresa tra i 100.000 e i 500.000 euro per le successioni ai coniugi e ai parenti in linea retta. L’aliquota varia dal 7% al 30% per i parenti in linea retta, dal 15% al 43% per i fratelli, le sorelle e i nipoti e, infine, dal 30% al 50% per tutti gli altri soggetti.

- in Francia si applica una franchigia di 100.000 euro, ma solo per i figli. L’aliquota varia dal 5% al 45% per i parenti in linea retta in base al valore dei beni dell’asse ereditario, ma non per il coniuge per il quale è prevista una esenzione.

- in Gran Bretagna si applica una franchigia di 325.000 sterline, ma oltre tale soglia è prevista un’unica aliquota peri al 40%.

Ma anche oltreoceano la situazione non è da meno. Basti pensare che negli Stati Uniti l’aliquota massima dell’imposta di successione è pari al 55%.

 

Tali dati fanno, quindi, intuire come l’Italia sia una mosca bianca in tale settore nel contesto internazionale. E se si considera la necessità di reperire nuove risorse finanziarie per far fronte a un debito pubblico da contenere e manovre finanziarie interne per esorcizzare le clausole di salvaguardia pendenti in ambito europeo, c’è da temere una prossima riforma normativa in tema di successione certamente peggiorativa rispetto alla disciplina attuale. Non c’è, dunque, da chiedersi “se” sarà fatta, ma “quando”. Tant’è che sono già state depositate proposte di legge in Parlamento in tale direzione.

Dunque, come tutelarsi e come correre ai ripari in modo che i propri sacrifici non vengano decurtati? Delle soluzioni ci sono…

 

1. Una prima soluzione è rappresentata dalle polizze. Tali strumenti permettono di trasferire i propri risparmi agli eredi senza dover versare nulla a titolo di imposta di successione. Inoltre, hanno il vantaggio fiscale della detrazione in sede di dichiarazione dei debiti, facendo risparmiare anche colui che la sottoscrive. Inoltre, attraverso le polizze, è possibile stabilire al momento della sottoscrizione (ma è possibile modificare la propria scelta in qualsiasi momento) i beneficiari della polizza. Così facendo, si è in grado di stabilire a chi, in caso di decesso, poter devolvere i propri risparmi. In caso di mancanza di testamento, varrebbero le norme sulla successione legittima, ma anche in caso successione testamentaria, si potrebbero devolvere, in base alla propria volontà, soltanto la cosiddetta quota disponibile. Con la polizza si può, invece, indicare come beneficiario qualunque soggetto, anche esterno alla famiglia

2. Pir, i piani individuali di risparmio. Strumenti introdotti recentemente in Italia con la Legge di Stabilità 2017, consentono di accumulare capitale, il capital gain è esentasse, ma hanno anche il vantaggio di non essere soggette alla tassa di successione (vanno detenuti però per almeno 5 anni). Sono disponibile a fornire ulteriori informazioni in merito a tale strumento a chi volesse approfondire tale argomento. In tale sede, vi ricordo intanto che i Pir possono essere sottoscritti soltanto da persone fisiche, per un massimo di 30.000 euro all’anno per un massimo totale di 150.000 euro.

3. Usufrutto e nuda proprietà: potrebbe essere una soluzione ideale in caso di aumento delle imposte e oneri di successione. Inoltre, con la nuova riforma del catasto, potrebbe essere presa in considerazione prima dell’aumento delle rendite catastali.

 

Il mio studio è disponibile ad offrire maggiori informazioni al riguardo e a studiare soluzioni ad hoc per la singola situazione patrimoniale e finanziaria.

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di Dott. Antonello Cincotta

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