Superbonus 110, ecobonus e gli altri incentivi per la ristrutturazione


I bonus agli interventi edilizi hanno rilanciato il settore, ma il Governo sembra volerne tagliare alcuni: inizia una corsa contro il tempo per usufruirne
Superbonus 110, ecobonus e gli altri incentivi per la ristrutturazione

La fiscalità ecologica - già realtà operativa in più Nazioni (la Francia rappresenta da decenni un modello a cui ispirarsi tanto quanto i Paesi Scandinavi) e modello suggerito anche dall’OCSE - è un valido mezzo economico a disposizione dello Stato per orientare i comportamenti delle imprese e le attività produttive che originano nocività ed inquinamento. La leva fiscale è, infatti, un efficace strumento per l'attuazione di politiche ambientali che - superando il sistema del command and control (imposizione di limiti o standard il cui rispetto è garantito da meccanismi sanzionatori) - hanno l’obiettivo di disincentivare la produzione di esternalità negativa e premiare i comportamenti virtuosi.

L’Italia ha accelerato anche in questo settore: già fanno parte del nostro ordinamento imposte ambientali in senso stretto (es. ecotassa sul conferimento dei rifiuti in discarica) ed imposte con funzione ambientale (indirette); la prima bozza della “Delega Fiscale” in discussione in questi giorni, peraltro, sembra essere orientata nella direzione di un ulteriore passo in avanti.

Strumenti di incentivazione in materia di efficienza energetica

Appare opportuno passare in rapida rassegna quelli che sono gli strumenti di incentivazione in materia di efficienza energetica per concentrare l’attenzione su quelli che appaiono, allo stato, i più significativi. Abbiamo, dunque:

  • il conto termico, che promuove l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia rinnovabile;

  • i certificati bianchi, titoli di efficienza energetica (T.E.E.);

  • il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica;

  • i vari bonus con detrazioni fiscali (es. bonus ristrutturazione con detrazione IRPEF o IRES al 50%);

  • bonus facciata con detrazione al 90%, attualmente in scadenza a fine anno 2021);

  • i bonus dedicati, ovvero EcoBonus e SuperBonus 110% (il più recente).

Gli ultimi tre sono, per l’appunto, incentivi fiscali (introdotti, ovviamente, da Leggi, per lo più finanziarie, e più volte prorogati) che persone fisiche o giuridiche possono ottenere a fronte di interventi di ristrutturazione volti al recupero del patrimonio edilizio ed all’efficientamento energetico degli edifici: hanno il grande merito da un lato di aver fatto emergere una gran parte dei lavori che sarebbero altrimenti rimasti sconosciuti al Fisco e dall’altro di aver rilanciato il settore dell’edilizia in un momento di profonda crisi, anche grazie alla possibilità -allargata poi a tutti i bonus - di scontare il credito fiscale presso istituti di credito o di ottenere lo sconto in fattura da parte dell’impresa appaltatrice anche per coloro che non avrebbero la possibilità di usufruire delle detrazioni (si pensi, ad esempio, ad un libero professionista con reddito inferiore a 65.000€ e che accede al regime forfettario).

La materia tributaria è complessa, ma gli operatori del settore trovano nelle F.A.Q., nelle Guide e negli Interpelli pubblicati - e continuamente aggiornati - sul sito dell’Agenzia delle Entrate un indispensabile (e alquanto completo, va detto) vademecum, che non esaurisce l’intera casistica, ma è certamente utile a dirimere le questioni preliminari, basilari e più semplici. Ciò, peraltro, non evita un contenzioso che è comunque dietro l’angolo, anche a causa di un eccesso burocratico che spesso soffoca l’iniziativa del privato, smarrito di fronte alla necessità di produrre una serie di documenti che, oltre a rappresentare un costo notevole, appaiono a volte davvero superflui.

Ecobonus

L’ecobonus “originario” è concesso a fronte di una serie notevole di interventi con aliquote e limiti differenti: sono incentivate con una detrazione del 65% dell’importo totale, ad esempio, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria o di microgeneratori, la sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di aria calda a condensazione e quella di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore; sono invece incentivate al 50% la sostituzione di finestre comprensive di infissi e l’installazione caldaie a condensazione che raggiungono determinati standard di efficienza (uguale o superiore al 90%); ai condomini è riconosciuta la possibilità, per particolari lavori che riguardano parti comuni ed interessano l’involucro dell’edificio, di accedere a detrazioni dal 70% all’85% al conseguimento di determinati obiettivi di efficientamento energetico e/o riduzione del rischio sismico.

Superbonus

La misura del cd. Superbonus 110%, introdotta dal “Decreto Rilancio” (D.L. 34/2020, convertito con modificazioni dalla L. 77/2020), ha elevato al 110% l’aliquota di detrazione di determinati tipi di intervento volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici (e la sicurezza in caso di sismi) realizzati, secondo le iniziali previsioni, entro la fine del 2021, con proroghe al 30 giugno e 31 dicembre 2022 (a seconda dei soggetti beneficiari); il NaDEF (Documento di Economia e Finanza) 2021 prevede che i termini vengano ulteriormente allungati di sei mesi (nel caso in cui i lavori siano stati completati per almeno il 60%).

Interventi trainanti e trainati

Gli interventi si distinguono in “trainanti” e “trainati”: è necessario che venga realizzato almeno uno dei primi per accedere al bonus; i secondi sono facoltativi. Ulteriore requisito è il “salto” di due classi energetiche, da dimostrare con un’APE (Attestazione Prestazione Energetica) precedente ed una successiva ai lavori.

Sono interventi trainanti (o principali):

  • l’isolamento termico dell’involucro edilizio (es. “cappotto termico” e coibentazione del tetto) entro i limiti di spesa previsti (es. € 50.000 per unità unifamiliari);

  • la sostituzione di impianti di riscaldamento, climatizzazione e di produzione di acqua calda sanitaria con impianti di nuova generazione ad alta efficienza (es. pompe di calore, ma anche impianti geotermici);

  • gli interventi anti sismici (cd. SismaBonus).

Solo se viene realizzato almeno uno degli interventi trainanti di settore, accedono al 110% anche gli interventi trainati:

  • tutte le spese sostenute per gli interventi di efficientamento energetico previsti dall’art. 14 del D.L. sull’Ecobonus;

  • l’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici;

  • l’installazione di impianti fotovoltaici e di sistemi di accumulo integrati;

  • l’eliminazione delle barriere architettoniche (es. installazione di ascensori e montacarichi) in presenza di persone affette da disabilità grave o ultrasessantacinquenni.

Semplificazioni burocratiche

Il D.L. 77/2021 ha introdotto (ulteriori) importanti semplificazioni burocratiche: in particolare, ha sottoposto i lavori alla presentazione della sola CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), con cui devono essere attestati gli estremi del titolo abilitativo (ovvero che la costruzione è stata completata prima del 1/09/1967); la CILA, inoltre, non richiede “l’attestazione dello stato legittimo”.

I controlli sono demandati:

  • al tecnico asseveratore;

  • all’Agenzia delle Entrate (in materia fiscale);

  • all’ENEA (controlli dei dati tecnici).

I lavori devono essere pagati (salvo sconto in fattura) con il cd. “bonifico parlante”, una particolare modalità a cui tutte le Banche si sono adeguate. Va detto che è requisito fondamentale, ma la cui mancanza non fa decadere dal beneficio: sarà, in tal caso, necessario produrre documentazione probatoria adeguata (e non c’è avvocato che non sia incappato in almeno un caso di mancanza di bonifico parlante, facilmente risolta già in sede di mediazione tributaria).

Come si può ben comprendere, quindi, una pratica di (super)bonus, seppur sottoposta ad un eccesso burocatico (semplificato rispetto agli iniziali 36 documenti necessari previsti), è oggi facilmente gestita da tecnici specializzati grazie ad una schematizzazione sempre più chiara.

Criticità

Sussistono, però, ancora molte criticità nel settore: il sistema, dunque, per quanto già degno di lode, è ancora migliorabile. L’auspicio è che, in un Paese come l'Italia, dove circa l’80% della popolazione è proprietario di prime case ed il risparmio privato conservato dalle Banche è ancora (e per fortuna) davvero molto sostanzioso, queste misure vengano istituzionalizzate e semplificate, magari, come è stato proposto, con un’aliquota unica (al 75%) ed una ulteriore sburocratizzazione (e maggiori controlli su eventuali speculazioni e cartelli piuttosto che sui singoli cittadini).

Articolo del:


di Avv. Alfonso Maria Fimiani

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse