Super Ecobonus 110%, maggiori responsabilità ai Tecnici


I vincoli maggiori soo stati imposti a coloro che dovrebbero dirigere un processo fatto da una pluralità di attori senza avere potere decisionale né di spesa
Super Ecobonus 110%, maggiori responsabilità ai Tecnici

 

In virtù della conversione in legge del decreto 34/2020, i professionisti dovranno documentare l'esistenza dei requisiti atti a beneficiare dell’Ecobonus maggiorato al 110% e alla cessione degli sconti relativi, sarà necessario che:

“per gli interventi di riqualificazione energetica, i tecnici abilitati asseverino il rispetto dei requisiti e la corrispondente congruità delle spese sostenute”;

“al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento dei lavori sulla base delle condizioni e nei limiti indicati all'articolo 121 si attestino i requisiti tecnici sulla base del progetto e dell'effettiva realizzazione”.


In queste poche righe si evincono due aspetti, il primo è come il ruolo del Tecnico sia fondamentale per poter accedere al complesso mondo dell’Ecobonus e il secondo che per “snellire” il procedimento si sia preferito esternalizzare le responsabilità sui Tecnici invece che puntare su maggiori controlli.


Polizza assicurativa da almeno 500 mila euro e sanzioni

I Tecnici responsabili delle attestazioni e asseverazioni saranno obbligati a “stipulare una polizza di assicurazione della responsabilità civile, con massimale adeguato al numero delle attestazioni o asseverazioni rilasciate e agli importi degli interventi oggetto delle predette attestazioni o asseverazioni e, comunque, non inferiore a 500 mila euro, al fine di garantire ai propri clienti e al bilancio dello Stato il risarcimento dei danni eventualmente provocati dall'attività prestata”.

La non veridicità delle attestazioni o asseverazioni comporterà la decadenza del bonus e si applicheranno le sanzioni amministrative previste della legge 24 novembre 1981, n 689, da 2.000 a 15.000 euro per ciascuna attestazione o asseverazione infedele resa.


 
A cosa serviranno le asseverazioni

Nella bozza del Decreto del MiSE sono definiti tutti gli adempimenti necessari per avvalersi delle detrazioni fiscali del 110%, nella maggior parte dei casi sarà necessario che i tecnici abilitati asseverino il rispetto dei requisiti e la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati, sulla base dei prezzi riportati nei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome, ai listini ufficiali o ai listini delle locali Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura ovvero, in difetto, ai prezzi correnti di mercato in base al luogo di effettuazione degli interventi.

Questo espediente è stato imposto per calmierare il mercato ed evitare che le imprese possano sfruttare gli incentivi a loro favore ma, così facendo, la responsabilità ricadrà sul Tecnico mentre il committente e l’impresa, che in realtà saranno gli attori principali del processo poiché saranno gli unici a prendere accordi commerciali e ad avere potere di spesa, verranno sollevati da ogni incombenza.

Il ruolo dei professionisti sarà, inoltre, fondamentale ai fini dell’opzione per la cessione del credito o per lo sconto: ai fini dell’opzione per la cessione o per lo sconto di cui all'articolo 121, il contribuente richiederà il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione.

Il visto di conformità è un documento rilasciato dai soggetti iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e dei periti commerciali e dei consulenti del lavoro o nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio (articolo 3, comma 3, lettere a) e b), del DPR 22 luglio 1998, n. 322) e dai responsabili dei centri di assistenza fiscale.

In conclusione ancora una volta, il decreto che dovrebbe rilanciare l’economia del Bel Paese si sta trasformando in una corsa ad ostacoli che accumula ritardo e paletti ad ogni passaggio parlamentare.

E’ evidente come sia giusto e corretto punire chi voglia approfittare degli incentivi statali per fare i propri interessi ma è pur vero che, fino ad ora, sembra che i vincoli maggiori siano stati imposti a coloro che dovrebbero dirigere un processo fatto da una pluralità di attori senza avere potere decisionale né di spesa. Il professionista non dovrà solo progettare e dirigere i lavori, ma si troverà anche a dover garantire per terzi con la propria firma con il rischio di trovarsi tra l’incudine ed il martello, nel caso in cui dovessero insorgere contenziosi tra l’impresa e il committente.

 

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di arch. Salvatore Erbì

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