Telelavoro, Smart working, innovation working: riflessioni di sociologia


Lo smartworking non è, come spesso si crede, il telelavoro o il lavoro da remoto. Infatti il telelavoro è il lavoro fatto da casa mentre lo smartworking è cosa diversa
Telelavoro, Smart working, innovation working: riflessioni di sociologia

 

Lo smartworking non è, come spesso si crede, il telelavoro o il lavoro da remoto.

Infatti il telelavoro è il lavoro fatto da casa mentre lo smartworking è una forma ben più complessa di organizzazione del lavoro che ha l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’efficacia del lavoro grazie ad un mix di flessibilità, autonomia e collaborazione, creando ambienti ottimali per i dipendenti.

Il decreto “ristori bis” a sostegno dei genitori che non potranno ricorrere allo smart working ha previsto che in caso di chiusura delle scuole medie nelle zone rosse gli stessi potranno astenersi dal lavoro o ricevere sussidi per le babysitter.

Nello specifico il decreto ristori bis prevede a titolo di sostegno alle imprese ed all’economia, sotto forma di contributi a fondo perduto destinati agli operatori Iva e a titolo di disposizioni in materia di salute, lavoro e famiglia, vari provvedimenti di sostegno alle famiglie con figli tra cui il congedo straordinario per i genitori in caso di sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado ed il bonus baby sitter.

Sebbene vi siano alcune limitazioni le stesse risultano, comunque, abolite in presenza di figli che hanno una disabilità riconosciuta dalla legge 104.

In generale se i genitori risultano lavoratori dipendenti si possono astenere dal lavoro solo se questo non può essere eseguito in smartworking.

Soddisfatte tali premesse il congedo viene riconosciuto alternativamente ad entrambi i genitori.

Certo si tratta di due iniziative che favoriscono i genitori ma non risolvono il problema giacchè sarebbero necessarie iniziative che facilitino il lavoro, rendendo la gestione dei figli più facile.

La questione centrale risulta però essere il cercare strumenti per potere lavorare da casa in piena efficienza. Lo smartworking o “lavoro agile” significa, infatti, ripensare il telelavoro in un’ottica più intelligente mettendo in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo ed orario e lasciando alle persone maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.

Autonomia ma anche flessibilità, responsabilizzazione, valorizzazione dei talenti e fiducia dovranno diventare i principi chiave di questo nuovo approccio al mondo del lavoro. Lo smartworking, come detto, non ha niente a che fare con il lavoro da casa in quanto è una revisione della cultura organizzativa ove il controllo sul dipendente lascia posto alla fiducia verso il dipendente, con lo stesso che viene responsabilizzato lavorando ad obiettivi e non ad orario, ripensando i processi e facendo venire meno il controllo diretto.

Certo la nuova organizzazione del lavoro apre numerosi spunti di riflessione inerenti agli aspetti macro del lavoro quali il mercato del lavoro, le differenti tipologie di lavori, la disoccupazione, il lavoro femminile, il ruolo della tecnologia connessa al riaccorpamento di mansioni e di autonomizzazione di processi di produttività del lavoro e ai concetti di redditività ed efficienza oltre che di qualità del lavoro e della vita lavorativa.

Oggi assistiamo, infatti, all’affermarsi di nuovi modi di produrre e ad una nuova scuola organizzativa con una necessità di riorganizzazione in ambito sindacale connessa proprio alla trasformazione oggetttiva che sta intervenendo al livello del sotto-sistema economico macro aziendale ed al livello del sotto-sistema micro aziendale, che parallelamente stanno investendo anche la cultura sociale e del lavoro dei soggetti coinvolti nel processo lavorativo.

Il lavoro sta cambiando perché sta mutando il sistema socioeconomico macro e il sistema aziendale micro unitamente al sistema dei bisogni nelle sue componenti oggettive, soggettive e sociali comportando l’esigenza di riequilibrare le trasformazioni tra tempo di vita e tempo di lavoro e sviluppando la ricerca della qualità del lavoro unitamente alla qualità della vita.

Un nuovo codice del lavoro dovrebbe, quindi, partire dalla definizione di un senso misurato e contingente del lavoro e sul lavoro in cui domini una responsabilità limitata, ma non per questo sminuente, per il soggetto che introduca il valore della contingenza e della multidimensionalità.

Le nuove tecnologie applicate al lavoro teoricamente avrebbero dovuto portare ad una nuova organizzazione responsabilizzante, partecipativa, consensuale e coinvolgente volta alla massimizzazione della qualità del lavoro perseguendo la massimizzazione dell’efficienza. Certo tradizionalmente le dimensioni della qualità del lavoro sono state definite come economica, ergonomica, della complessità, del controllo e dell’autonomia formulanti un equilibrio differente per soggetti, luoghi, settori produttivi e tempi.

Tuttavia è certo che le nuove forme del lavoro sono caratterizzate per i nuovi ritmi temporali connessi alla flessibilità dello stesso che orienta l’azione organizzata dei lavoratori verso concertazioni conflittuali ma non alternative e che prevedono l’applicazione dei processi di qualità.

L’Osservatorio del Politecnico di Milano stima che i lavoratori italiani che lavoreranno da remoto dopo la pandemia saranno oltre 5,4 Milioni. Occorre, quindi, per il futuro adattare i modelli di business e restare produttivi e competitivi cogliendo la sfida dell’innovation work e portando il business ad un livello diverso.

Il lavoro a distanza non è più un’opzione, ma è parte di un modello di vita e di lavoro che solo le migliori aziende sapranno cogliere rapidamente. L'innovation work è l'evoluzione del lavoro supportato dall'innovazione tecnologica. E’ giunta l’ora di definire le strategie, i modelli di comportamento e le soluzioni chiave per gestire efficacemente questa nuova normalità del lavoro flessibile.

Certo c’è ancora grande confusione sul lavoro a distanza e, purtroppo, lo smart working si è ridotto al lavoro da casa in emergenza, senza sicurezza e senza strutture abilitanti.

L'innovation WORK è il nuovo paradigma del mondo del lavoro, ed è un nuovo sistema integrato, caratterizzato da tanti nuovi elementi chiave, sarà il diktat della futura organizzazione della lavoro e di conseguenza delle vite umane.

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di Dott. Davide Maria De Filippi

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