Termini di prescrizione e rateazioni: EQUITALIA


Quando si prescrive una cartella e cos’è cambiato con la “Riforma della Riscossione”
Termini di prescrizione e rateazioni: EQUITALIA
Tutte le tipologie di crediti che lo Stato vanta nei confronti dei Contribuenti hanno una durata specifica ed anche i crediti richiesti per mano di Equitalia possono cadere in prescrizione, ovvero il contribuente non è più tenuto a pagare al trascorrere di un determinato periodo di tempo, tempo che varia a seconda della tipologia di tributo.

La legge italiana, consente ai creditori di far valere i propri crediti entro un limite massimo di tempo, oltre il quale il debitore si considera liberato dal pagamento. E’ fondamentale, di conseguenza, fare attenzione alla data certa d’arrivo di una cartella o di una diffida o comunicazione successiva relativa allo stesso tributo ed allo stesso periodo, la decorrenza del termine di prescrizione, infatti, riprende ogni volta che il contribuente riceve un nuovo avviso di pagamento.

L’avviso di pagamento post cartella, inviato da Equitalia al contribuente è considerato a tutti gli effetti un provvedimento cautelare che interrompe la prescrizione del debito, ed il termine di prescrizione parte appunto dalla data di ricevimento dell’ultimo avviso.

Si prescrivono dopo 10 anni : IVA - IRPEF - IRAP - DIRITTI CAMERALI - IMPOTE IPOTECARIE E DI REGISTRO

Si prescrivono dopo 5 anni: IMU/ICI - TASI - TARI - TOSAP - CONTRIBUTI INPS - CONTRIBUTI INAIL - MULTE DA CODICE DELLA STRADA

C’è da sottolineare che procedure come le notifiche tramite PEC di avvisi e cartelle ed, in generale, le procedure informatiche e telematiche azzerano le possibilità che il debito sfugga all’occhio vigile ed informatizzato dei sistemi di controllo. Nei casi di impossibilità al pagamento si passa al piano B ovvero pagare con il numero massimo di rate concedibili.

L’Italia è ufficialmente "il Paese a maggiore densità legislativa" a livello mondiale e, nonostante la "giungla legislativa" esistente, molte norme vengono ulteriormente sottoposte a modifiche o sono soggette ad interpretazioni. Ben vengano dunque le "guide pratiche" messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate con l’obiettivo di chiarire e rendere fruibile alcune leggi spesso, purtroppo, incomprensibili a molti. A tal proposito, di recente l’Agenzia ha dedicato ampio spazio ai chiarimenti sulle rateazioni delle cartelle dopo il decreto cosiddetto "Riforma della Riscossione".

I contribuenti impossibilitati al pagamento in unica soluzione possono fare richiesta, presso lo sportello Equitalia di competenza, di un piano di rateazione fino a 72 rate in caso di situazione di obiettiva difficoltà economica in via ordinaria, e di un piano di rateazione straordinario fino a 120 rate in caso di "comprovata e grave situazione di difficoltà economica, per ragioni estranee alla propria volontà". Attenzione però: in caso di mancato pagamento, di cinque rate anche non consecutive, il debitore vedrà annullarsi il beneficio della rateazione e, per differenza, il debito residuo sarà ritenuto immediatamente esigibile, tra l’altro, in unica soluzione.

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di Studio Molinaro

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