Trasformare un sottotetto


Cosa è bene verificare prima di iniziare con la progettazione per il recupero di un sottotetto?
Trasformare un sottotetto

Avere un sottotetto può diventare un’occasione preziosa per chi ha bisogno di ampliare lo spazio della propria casa, ma può diventare anche un’opportuna di aumentare il valore della propria abitazione, attuando una ristrutturazione con costi non eccessivi a cui si va ad aggiungere il recupero di parte dell’investimento economico, grazie agli incentivi fiscali per le ristrutturazioni. Un sottotetto con diverse altezze ha grandi potenzialità anche per la progettazione, dà infatti la possibilità di sbizzarrirsi in alcune soluzioni progettuali che consentono di realizzare ambienti davvero originali.

 

LA LEGGE

Con le leggi regionali sul recupero a fini abitativi dei sottotetti, entrate in vigore a partire dal 1996 in Lombardia, è possibile trasformare lo spazio della soffitta in un vano abitabile e, se le condizioni generali dell’edificio lo consentono, è possibile realizzare anche una unità immobiliare autonoma. In alcuni casi, come in Liguria, è possibile applicare la stessa normativa anche per locali collocati in parti dell’edificio diverse dei sottotetti.

Gli aspetti imprescindibili di cui tener conto e che dipendono dalla regione in cui si trova l’edificio, sono fondamentalmente tre:

  • la preesistenza del sottotetto all’entrata in vigore della legge;
  • un’altezza minima;
  • una destinazione d’uso dell’edificio a prevalenza residenziale. 

 

LE CARATTERISITICHE

Proviamo comunque a vedere i casi in cui è possibile procedere con il recupero del sottotetto, cominciando con il definire cos’è un sottotetto.

Per sottotetto si intende lo spazio racchiuso tra un solaio e le falde della copertura di un edificio ed è caratterizzato generalmente da avere un’altezza bassa ed essere poco illuminato; si configura quindi come uno spazio non destinato alla residenza, ma da intendersi al massimo come uno spazio tecnico o soffitta.

Lo spazio per essere trasformato in un ambiente abitabile deve avere caratteristiche tali da ottenere dopo i lavori:

  • un’altezza media minima di ogni vano, che va dai 2,20 m della Sicilia e del Lazio ai 2,40 m della maggioranza delle regioni, mentre i vani di servizio possono avere un’altezza inferiore con un minimo in Sicilia di 2,00 m e un massimo in Campania dove sono previsti 2,40 m. Le cose cambiano invece nei comuni montani sopra i 1.000 m di altezza, dove l’altezza media per i locali abitabili scende in alcune regioni a 2,00 m;
  • un’altezza minima, in genere 1,50 m, oltre la quale bisognerà chiudere lo spazio, magari realizzando degli armadi;
  • un rapporto aeroilluminante tra la superficie finestrata apribile e la superficie del pavimento, pari o superiore ad 1/8 nella maggior parte delle regioni. In alcune scende a 1/16.

Per raggiungere queste condizioni, alcune regioni consentono:

  • la modifica della sagoma del tetto consentendo, entro certi limiti, di alzare la linea di colmo e della gronda;
  • l’apertura di finestre, abbaini o terrazzi a pozzetto.

 

DA COSA INIZIARE?

Prima di procedere ed approfondire l’aspetto divertente della progettazione è quindi indispensabile verificare se sussistono tutte le condizioni. Ricordiamo di accertarsi di avere un titolo edilizio che legittimi il bene e un atto che ne attesti la proprietà e la data di realizzazione del bene, di misurare l’altezza interna nel punto più alto per verificare che rientri nel limite della legge della propria regione, e di essere certi che l’edificio sia destinato a residenza o alla funzione turistico-ricettiva.

Ovviamente, ci sono anche altri aspetti da prendere in considerazione.

Ad esempio è bene verificare, tra le altre, la solidità del solaio e lo stato di salute sia della struttura del tetto sia del manto di copertura, ma da subito bisognerà mettere in conto che si dovrà verificare il rispetto delle distanze per l’apertura di nuove finestre, che bisognerà procurare un parcheggio nel caso si realizzasse un nuovo appartamento in mansarda, che bisognerà rispettare le norme del risparmio energetico, ecc.

È vero, ci sono molte cose da tenere in considerazione, ma tutte risolvibili!

Per questo raccomandiamo di chiedere una consulenza ad un tecnico e con questi proseguire con la scelta più opportuna per trasformare la soffitta in un bellissimo nuovo ambiente della propria casa.

Articolo del:


di Arch. Domenico Lazzaro

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