Acquisto di casa: quali certificati servono?


Quali sono i certificati da richiedere al venditore nelle compravendite immobiliari
Acquisto di casa: quali certificati servono?

Quando ci si accinge ad acquistare una nuova casa sono molti gli aspetti da valutare con attenzione. Non basta, infatti, che l’unità immobiliare rispecchi i nostri desideri, poiché occorre analizzare tutta un’altra serie di elementi per evitare brutte sorprese in fase di rogito o, peggio ancora, ad acquisto avvenuto.

Spesso, quando ci si "innamora" di una casa si possono perdere di vista altri elementi oggettivi che vanno valutati attentamente. Per questo, è necessario richiedere al venditore tutto un insieme di certificati che attestino il reale stato di sicurezza dell’appartamento che si vuole acquistare. Esistono il certificato di agibilità, di sicurezza, la conformità degli impianti elettrici, la conformità degli impianti di gas, la conformità degli impianti idraulici, la conformità degli impianti di termoidraulica e la certificazione energetica.

L’attestato di prestazione energetica (APE), prima denominato attestato di certificazione energetica (ACE) è un documento che attesta la capacità di consumo di un’abitazione dal punto di vista dell’isolamento termico. Deve essere redatto obbligatoriamente nei casi di compravendita, ma anche nei casi di affitto, di donazioni e altri trasferimenti a titolo gratuito e per la pubblicazione di annunci di vendita o affitto. All’interno del documento, redatto da un Soggetto Certificatore (geometra, architetto, ingegnere), devono essere indicati:
- le classi energetiche (ora sono dieci), contrassegnate dalla sigla A4 (per la prestazione migliore) alla lettera G (per la prestazione peggiore)
- i consumi energetici dovuti al riscaldamento invernale e al rinfrescamento estivo
- i valori delle emissione di anidride carbonica e quelli dell’energia esportata
- l’Ipe (Indice di Prestazione Energetica) che indica quanta energia è necessaria per riscaldare fino a 18° una superficie calpestabile di un metro quadrato.

Un altro certificato essenziale e obbligatorio è l’agibilità o abitabilità, che viene rilasciato dagli uffici comunali di competenza. Il documento in questione attesta se l’appartamento è idoneo a essere abitato e se rispetta tutte le normative locali e nazionali in materia di sicurezza, igiene e salubrità degli ambienti di casa. Si valuteranno, ad esempio, l’altezza dei locali, i rapporti aero illuminanti, ecc... Il certificato di agibilità può essere richiesto anche in fase di contratto preliminare di compravendita e, in mancanza di questo da parte del venditore o in presenza di difetti che non assicurino la sicurezza dei locali, è possibile richiedere la risoluzione del contratto. Il certificato di abitabilità è necessario in caso di vendita, acquisto o affitto di un immobile sia a fini residenziali, sia a fini commerciali, artigianali o industriali.

Infine, c’è il certificato di conformità degli impianti (elettrico, gas, idraulico, termoidraulico, di scarico, ecc...) che attesti come gli impianti siano, appunto, conformi alle norme di legge al momento della costruzione dell’immobile. Sul punto occorre precisare che con l’entrata in vigore della Legge 46/90, tutti gli impianti delle case costruite dopo il dopo il 13 marzo 1990, devono essere realizzati a regola d’arte: ciò significa che gli impianti elettrici devono essere muniti dell’interruttore differenziale e dell’impianto di terra coordinato. Successivamente, con il D.M. 37 del 2008 è stato stabilito che, solo per gli immobili costruiti prima dell’entrata in vigore del detto decreto, il certificato è sostituito da una dichiarazione di rispondenza, che certifica che gli impianti sono conformi alla normativa in vigore al momento della loro realizzazione installazione.

Dunque, in fase di compravendita, è importante ottenere o produrre i certificati elencati, non solo per rispettare le norme di legge, ma per essere tutelati da brutte sorprese nel caso si sia la parte acquirente.

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