Al via i controlli con lo “Spesometro”


Scattano le prime scadenze per commercianti e banche che devono testimoniare il tenore di vita degli italiani
Al via i controlli con lo “Spesometro”

Da oggi il Fisco ha un’arma in più per scovare gli evasori fiscali. Lo Spesometro, il nuovo strumento adottato per facilitare il compito di indagine dell’Agenzia delle Entrate, ha il compito di equiparare le spese degli italiani con il loro reddito dichiarato. Si vuole cercare di capire se entrate e uscite di denaro siano congrue, cioè, se, con il proprio stipendio, ci si possa permettere gli acquisti effettuati. Il meccanismo di controllo sembra semplice: periodicamente, commercianti e banche dovranno comunicare al Fisco tutte le operazioni rilevanti ai fini Iva effettuate l’anno precedente di importo superiore o pari a 3.600 euro. Tale soglia è notevolmente più bassa rispetto a quella dei 25 mila euro prevista nella versione precedente dello Spesometro del 2010. Tutte le informazioni ottenute finiranno in una banca dati che permetterà all’Agenzia delle Entrate di effettuare controlli incrociati in base alle dichiarazioni di commercianti, fornitori e consumatori.

Oggi, 22 aprile, è il giorno dei commercianti che liquidano l’IVA trimestralmente: per loro, scade il termine di presentazione di tutte le operazioni effettuate con l’obbligo dell’emissione o ricezione della fattura, relative a prestazioni rese e ricevute. Per i commercianti al dettaglio (ovvero coloro che non hanno l’obbligo di fatturazione, ma di produzione dello scontrino o della ricevuta fiscale), scatta l’obbligo della comunicazione se le operazioni effettuate hanno un importo pari o superiore ai 3.600 euro. Non fanno parte, invece, delle operazioni IVA che devono essere obbligatoriamente comunicate, quelle relative alle esportazioni, alle importazioni e agli acquisti intracomunitari (per saperne di più, leggi l’articolo "Partita Iva: operazioni con l’estero").

I commercianti non dovranno neppure comunicare le operazioni i cui pagamenti sono stati effettuati elettronicamente, con bancomat e carte di credito. Sono, infatti, le banche e gli operatori finanziari ad avere l’onere di trasmettere ogni anno al Fisco tale elenco, sempre che le operazioni in questione risultino ancora una volta superiori ai 3.600 euro. Per loro, la scadenza è fissata per il 30 aprile di ogni anno e, per ogni operazione trasmessa, dovranno indicare i dati di chi ha compiuto l’acquisto e del venditore, l’importo e la data della transazione.

Lo Spesometro ha la funzione di combattere l’evasione fiscale perpetrata sia dai commercianti, sia dai singoli contribuenti. Grazie alle informazioni confluite nella banca dati del Fisco, l’Agenzia delle Entrate riuscirà a risalire ai rapporti tra operatori economici, banche, clienti e fornitori in modo da individuare comportamenti fiscalmente evasivi degli imprenditori. Contemporaneamente, dal controllo incrociato di spese e reddito, l’Agenzia delle Entrate potrà indagare sui casi di presunta evasione.

Non tutti i contribuenti finiranno sotto la lente di ingrandimento del Fisco: i controlli scatteranno per chi, durante l’anno scorso, ha effettuato almeno una spesa superiore ai soliti 3.600 euro per l’acquisto di auto, beni di lusso, viaggi, abbigliamento o iscrizioni a club sportivi e simili. Se l’Agenzia riterrà incongrue le dichiarazioni del contribuente, scatteranno ulteriori controlli. Per sapere come tutelarsi, potete leggere l’articolo "Avviso di accertamento tributario: come difendersi".

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