Natura e tipologie di interpello


E’ uno strumento che il contribuente può utilizzare per ottenere chiarimenti in merito all’interpretazione e applicazione delle leggi
Natura e tipologie di interpello

L’interpello è uno strumento voluto dal legislatore per aiutare i contribuenti a fare chiarezza in merito all’interpretazione e applicazione delle leggi che generano dei dubbi. E’ uno strumento di supporto che facilita la comprensione del nostro sistema giuridico, soprattutto in ambito fiscale, in cui spesso, a causa della complessità e numerosità delle norme, si verificano incertezze di interpretazione e applicazione.

Grazie all’interpello, il contribuente può chiedere spiegazioni e chiarimenti, per dissipare ogni dubbio, all’Agenzia delle Entrate in merito la corretta applicazione di una disposizione tributaria, per ottenere un parere sulla liceità di alcune operazioni fiscali oppure per avere la conferma sulla disapplicazione di una norma.

Attualmente, nel nostro ordinamento ci sono quattro tipologie di interpello, oltre a una procedura particolare (il cosiddetto ruling internazionale) che, però, è ricolto alle imprese che commerciano con l’estero:

1. Interpello ordinario E’ disciplinato dall’articolo 11, comma 1, lettera a) dello Statuto dei diritti del contribuente. Nel caso in cui non siano state diffuse circolari o risoluzioni e il contribuente abbia una reale incertezza interpretativa in merito ad alcune norme, può avanzare l’interpello per dissipare un’incertezza interpretativa (interpello interpretativo) oppure un’incertezza sulla qualificazione di una fattispecie precisa (interpello qualificatorio).

2. Interpello probatorio E’ disciplinato dall’articolo 11, comma 1, lettera b) dello Statuto dei diritti del contribuente. Tale interpello può essere attivabile dal contribuente nel caso in cui questi abbia bisogno di un parere circa la sussistenza di condizioni e la validità di elementi probatori richiesti per legge per l’adozione di specifici regimi fiscali.

3. Interpello antiabuso E’ disciplinato dall’articolo 11, comma 1, lettera c) dello Statuto dei diritti del contribuente. Tale interpello può essere attivabile dal contribuente nel caso in cui questi abbia bisogno di sapere quale sia l’applicazione della disciplina dell’abuso del diritto in merito a una determinata operazione.

4. Interpello disapplicativo E’ disciplinato dall’articolo 11, comma 2 dello Statuto dei diritti del contribuente. Tale interpello può essere attivabile dal contribuente nel caso in cui questi abbia bisogno di disapplicare una norma tributaria che, pur avendo l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale, riduce la possibilità di detrarre, dedurre o beneficiare di crediti di imposta, altrimenti ammessi dal legislatore.

Gli interpelli vanno presentati mediante consegna a mano, tramite plico inviato con raccomandata e ricevuta di ritorno, oppure telematicamente. Se entro 90 giorni (nel caso dell’interpello ordinario) o di 120 giorni (negli altri casi di interpello) non si ottiene risposta, vale la regola del silenzio-assenso, ovvero la richiesta del contribuente si ritiene accolta.

In base alle norme citate nell’interpello, questo deve essere presentato:
- per i tributi erariali, occorre rivolgersi alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate competente in base al domicilio del contribuente che presenta l’istanza
- per le imposte e tasse ipotecarie, per i tributi speciali catastali e, in generale, per norme di natura catastale, occorre rivolgersi alla Direzione Regionale di competenza

Se, però, l’interpello è presentato da amministrazioni centrali, enti pubblici a rilevanza nazionale, soggetti non residenti oppure contribuenti che hanno un’attività che registra ricavi o fatturato annuo maggiore di 100 milioni di euro, si devono rivolgere:
- per i tributi erariali, alla Direzione Centrale Normativa
- per le imposte e tasse ipotecarie, per i tributi speciali catastali e, in generale, per norme di natura catastale, alla Direzione Centrale Catasto, Cartografia e Pubblicità immobiliare

Per ottenere maggiori informazioni al riguardo è consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto tributario. Cercalo nel nostro sito. Il primo contatto in studio è gratuito!

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