Come aprire l’attività di Youtuber
Non c’è un paradiso fiscale solo per essere su internet. Si applicano le stesse leggi delle tradizionali attività

La generazione dei più giovani si sta avvicinando sempre di più al mondo dei social netework e per alcuni tale attività può diventare una vera e propria professione e fonte di guadagno.
Alcuni degli streamer sono diventati delle star e riescono a guadagnare moltissimo, gli incassi dipendono da tantissimi fattori, ed in particolar modo dalle visualizzazioni ottenute dal proprio video, dalla qualità del video. Lo Youtuber che intende svolgere professionalmente tale attività è quasi costretto a realizzare almeno uno o due video alla settimana, i quali devono essere di ottima qualità, se lo stesso utente vuole riuscire ad ottenere un’entrata crescente.
Le attività svolte in qualsiasi modo, anche su internet, rientrano tra le attività che il diritto e il fisco ritengono soggette alla legge, in altri termini non c’è un paradiso fiscale solo per essere su internet. Si applicano le stesse leggi delle tradizionali attività.
Pertanto, sarà necessario aprire la Partiva IVA come già detto, con il Codice Ateco 73.11.02 "servizi pubblicitari su web".
Si potrà optare inizialmente per il regime agevolato introdotto dalla Legge n. 190/2014 denominato "Regime Forfettario" che consente a tale tipologia di attività di rientrare nell’agevolazione se si mantiene i propri incassi al di sotto di € 30.000 euro, calcolando l’imposta sostitutiva del 5% nei primi cinque anni sul 78% dei ricavi. Tale regime consente di essere esonerati dagli adempimenti IVA, IRAP e dalla compilazione degli Studio di Settore.
Ogni anno andrà verificato l’eventuale superamento del limite degli incassi, poiché se si supera il limite di € 30.000 fino a 45.000 lo Youtuber passerà al regime di contabilità semplificata dall’anno successivo, mentre in caso di superamento dei 45.000 di incassi si dovrà uscire dal regime l’anno in corso.
Occorre poi iscriversi presso la CCIAA di Roma come piccolo imprenditore (€ 130 annue) e iscriversi all’INPS Gestione Artigiani e Commercianti. Per coloro che iniziano la propria attività e optano per il Regime Forfettario è possibile fruire della riduzione dei contributi del 35% previa comunicazione telematica all’INPS finchè si rientra nel regime forfettario (bisogna considerare che l’importo minimo annuale fisso è di € 3.146 fino al minimale di € 15.546 con la riduzione appena indicata).
Alcuni degli streamer sono diventati delle star e riescono a guadagnare moltissimo, gli incassi dipendono da tantissimi fattori, ed in particolar modo dalle visualizzazioni ottenute dal proprio video, dalla qualità del video. Lo Youtuber che intende svolgere professionalmente tale attività è quasi costretto a realizzare almeno uno o due video alla settimana, i quali devono essere di ottima qualità, se lo stesso utente vuole riuscire ad ottenere un’entrata crescente.
Le attività svolte in qualsiasi modo, anche su internet, rientrano tra le attività che il diritto e il fisco ritengono soggette alla legge, in altri termini non c’è un paradiso fiscale solo per essere su internet. Si applicano le stesse leggi delle tradizionali attività.
Pertanto, sarà necessario aprire la Partiva IVA come già detto, con il Codice Ateco 73.11.02 "servizi pubblicitari su web".
Si potrà optare inizialmente per il regime agevolato introdotto dalla Legge n. 190/2014 denominato "Regime Forfettario" che consente a tale tipologia di attività di rientrare nell’agevolazione se si mantiene i propri incassi al di sotto di € 30.000 euro, calcolando l’imposta sostitutiva del 5% nei primi cinque anni sul 78% dei ricavi. Tale regime consente di essere esonerati dagli adempimenti IVA, IRAP e dalla compilazione degli Studio di Settore.
Ogni anno andrà verificato l’eventuale superamento del limite degli incassi, poiché se si supera il limite di € 30.000 fino a 45.000 lo Youtuber passerà al regime di contabilità semplificata dall’anno successivo, mentre in caso di superamento dei 45.000 di incassi si dovrà uscire dal regime l’anno in corso.
Occorre poi iscriversi presso la CCIAA di Roma come piccolo imprenditore (€ 130 annue) e iscriversi all’INPS Gestione Artigiani e Commercianti. Per coloro che iniziano la propria attività e optano per il Regime Forfettario è possibile fruire della riduzione dei contributi del 35% previa comunicazione telematica all’INPS finchè si rientra nel regime forfettario (bisogna considerare che l’importo minimo annuale fisso è di € 3.146 fino al minimale di € 15.546 con la riduzione appena indicata).
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