Commercialista non significa solo contabilità


Il ruolo principale del commercialista è la consulenza finalizzata alla massimizzazione dei ricavi e la minimizzazione dei costi
Commercialista non significa solo contabilità
Il primo passo nel momento di aprire una nuova attività è quella di "trovarsi un buon commercialista" che possa indicare gli adempimenti burocratici e fiscali per l’avvio della ditta i della società e per tenere, successivamente, la contabilità e lo scadenziario fiscale.
Ma il ruolo del commercialista è solo questo? Assolutamente no. Adempimenti, contabilità e scadenziario sono solo una minima parte in confronto a ciò che ci si deve aspettare da un commercialista e a ciò che un vero "buon commercialista" ambisce.

Il ruolo più importante è la consulenza. A partire proprio dagli inizi. Aprire una ditta individuale, una società di persone o una società di capitali è molto differente. Il vantaggio di optare su una piuttosto che su un’altra tipologia di azienda dipende da molti fattori (situazione familiare, situazione patrimoniale, tipologia di settore merceologico dell’azienda, previsioni di guadagno, ecc). Ecco che il semplice complito di assistenza contrattuale diviene fin da subito un ruolo di consulenza finalizzato all’efficacia ed efficienza della nuova impresa.

Ma la consulenza, non si esaurisce in tale fase. Anzi, è proprio durante lo svolgimento della normale attività dell’azienda che il ruolo del commercialista diventa cruciale. Approntare un’organizzazione che comprenda la gestione caratteristica e finanziaria significa avere competenze specifiche sugli strumenti da adottare.
La gestione caratteristica, inoltre, presuppone un’ottica dirigenziale attenta all’ottimizzazione dello sfruttamento delle risorse, all’ottimizzazione dei ricavi e alla minimizzazione dei costi. Per fare ciò è essenziale analizzare i dati generali, ma anche aggregati, è necessario affidarsi alla contabilità generale, così come a quella analitica per osservare in maniera puntuale le diverse fasi del processo produttivo, verificare i processi e porre immediato rimedio ai punti di criticità.

Una pianificazione strategica dell’attività presuppone anche una gestione dei costi mirata.
In contesti economici come quelli attuali, caratterizzati da una forte competizione, dalla globalizzazione e da una crisi generalizzata, un’attenzione ai conti dell’azienda è più che doverosa. Ma non attraverso una gestione aziendale "day by day", che ponga un rimedio superficiale anche se immediato ai problemi man mano che questi emergono. Occorre anticipare e prevedere gli sviluppi economici esterni e interni all’impresa. E’ necessario analizzare i costi di produzione in maniera organizzata, adottando modelli di calcolo analitici come quello dei costi marginali di produzione.

La finalità è chiaramente quella di ottenere un vantaggio competitivo nei confronti degli altri competitors. E solo una gestione lungimirante può far ottenere tale risultato.
Il commercialista, in tale contesto, non può essere riduttivamente soltanto colui che raccoglie dati e fatture e funzionale e produttiva.

Il nostro studio è a vostra disposizione per ulteriori informazioni al riguardo e, soprattutto, sul nostro modo di lavorare con le aziende.

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di Dott. Marco Buzzavo

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