Costituire una start-up


Ecco i passi da intraprendere e una guida ai finanziamenti!
Costituire una start-up
Molto spesso capita di avere un'idea, magari economicamente vincente, innovativa e in grado di cambiare la propria vita, ma non si conoscono correttamente quelli che sono i passi da intraprendere per renderla economicamente valida e di successo. Ecco un'utile guida, punto per punto, per la creazione di una Start Up che dia forma alle vostre idee.
1. Scelta del mercato, del tipo di prodotto che si intende produrre e valutazione del possibile range di clientela, nonché se vi sono possibili prodotti derivanti dall'uso di opere dell'ingegno (marchi, brevetti, disegni, modelli di utilità), valutare se siano brevettabili o meno. La brevettabilità di un prodotto, o la registrazione del marchio, aumenta e di molto il valore di mercato di un azienda, generando maggior interesse da parte degli investitori e aprendo nuove possibilità di finanziamento. Infatti, avendo un brevetto, si può assumere la qualifica di "startup innovativa". Tale qualifica consente di accedere a una vasta gamma di bandi pubblici (settoriali o generalizzati) riservati alle startup innovative, nonché di avere grande appetibilità sul mercato, specie del crowdfunding. Tale ultimo fattore dipende anche dalla corretta scelta del mercato di riferimento: un mercato troppo ristretto o già inflazionato difficilmente consente margini di crescita tali da consentire cospicui guadagni e/o attrazione di capitali dall'esterno.
2. Scelta della compagine sociale, anche in virtù dell'attività che si vuole svolgere, in quanto alcune attività necessitano di speciali figure dotate di propri titoli.
3. Effettuare un business plan in cui si tenga conto del fabbisogno finanziario dell'azienda alla luce di quelli che sono i mezzi e gli strumenti necessari per il corretto svolgimento dell'attività economica che si intende intraprendere.
4. Valutare se l'attività richieda autorizzazioni, licenze e concessioni e, se sì, considerare l'impatto economico e tempistico che tali pratiche richiedono per l'ottenimento.
5. Accordo d'investimento e Statuto. L'accordo d'investimento (qualora vi siano investitori esterni) consiste in un documento di natura contrattuale, in cui i futuri soci e gli investitori enucleano le caratteristiche essenziali della loro partnership, avuto riguardo ai finanziamenti, alla disponibilità dei diritti di privativa industriale, al ruolo che ciascuno dei soggetti coinvolti avrà nell'ambito della governance della società in corso di costituzione. Lo Statuto stabilisce diritti ed obblighi in capo ai singole soci ed è, legalmente, la legge interna che governa l'andamento della società. Deve essere iscritto a Registro Imprese e la sua iscrizione genera una presunzione di conoscenza in capo ai terzi.
6. Scelta del tipo di società. L'articolo 25 del D.L. n. 179/2012 prevede che la startup sia costituita in forma di società di capitali, anche in forma cooperativa. Una prima possibilità è costituita dalla S.r.l., tipo societario che si contraddistingue per una grande flessibilità e per un risparmio dei costi: non richiede il collegio sindacale (se non in caso di bilancio consolidato) e il capitale minimo è pari a 10.000,00 euro, di cui però può essere inizialmente versato anche solo il 25% (2.500 €). È possibile che la S.r.l., sotto Forma di SRLs (Società a responsabilità limitata semplificata) sia dotata di un capitale anche inferiore a 10.000,00 euro, finanche pari ad 1 euro. Nelle Srl tradizionali la governance può essere modulata secondo le esigenze particolari. Ciò non è consentito nelle S.r.l.s., in cui l’atto è infatti strutturato secondo un modello predefinito, contenente solo i dati essenziali. Le clausole dello schema sono inderogabili. Costituire una Spa è finanziariamente più complicato e gravoso, dato che viene richiesto un ingente capitale sociale (120.000 euro, 50.000 in alcuni casi) e viene richiesta una struttura organizzativa corposa e cogente.
7. Agevolazioni. La startup costituita in forma di S.r.l. o S.p.A. innovativa si giova anche di un regime agevolato in termini di spese per la costituzione. Rispetto a una società di capitali non innovativa, non sono dovuti l'imposta di bollo (156 euro), i diritti per l'iscrizione al registro delle imprese (90 euro) e la tassa annuale per il registro delle imprese (120 euro).
8. Finanziamenti: Attualmente sono presenti decine di bandi di finanziamento, sia pubblici sia privati. Tali bandi possono essere sia settoriali, ossia riservati a determinate categorie merceologiche o a determinati settori di attività ovvero a determinati tipi di imprese (es. aziende agricole, startup innovative), sia generalizzati (tutti i settori e tutte le imprese). Molto spesso l’accesso a tali bandi prevede specifici requisiti in capo ai soggetti partecipanti. Ad esempio, spesso è richiesto che la compagine societaria (o il socio unico) appartengano a determinate categorie, definite "protette": giovani under35 (maschi e femmine), donne disoccupate da più di sei mesi, lavoratori over 50, disoccupati di lunga durata; tuttavia esistono anche bandi privi di questa pre-selezione.
I bandi possono essere strutturati come: bandi a fondo perduto, bandi a finanziamento agevolato (tasso zero), bandi misti (50% fondo perduto, 50% tasso agevolato), prestiti d’onore (finanziamenti agevolati il cui obbligo di restituzione inizia raggiunto un determinato fatturato). Circostanza molto importante, che non va assolutamente sottovalutata, è che la concessione dei finanziamenti a fondo perduto avviene con obbligo di rendicontazione. Per cui diviene importante sottoporre un business plan effettivo, che non sia una vana lista dei desideri, o altrimenti si rischia di dover restituire quanto ottenuto!
Ultimo dato di rilievo è che la partecipazione a tali bandi richiede sempre che il richiedente sia già costituito come impresa e abbia effettuato tutte le iscrizioni necessarie al registro delle imprese.

Alla luce di quanto detto, è essenziale concentrarsi sulla struttura della società e sulla sua sostanza giuridico finanziaria, ricorrendo al supporto di professionisti qualificati, dal commercialista al notaio, dal legale al consulente di proprietà intellettuale. Commettere errori nelle scelte strategiche e di investimento, mancare di un'adeguata tutela per i diritti di privativa industriale, può avere il suo costo, anche notevole.

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di dott. Alessandro Scavo

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