Counseling con Ciabattoni Letizia: non voglio avere figli


Non volere figli non equivale ad esser strani o egoisti. E' una scelta personale!
Counseling con Ciabattoni Letizia: non voglio avere figli

 

Arrivano da me in consulenza, ormai mesi e mesi fa, Francesco e Vera (ovviamente i nomi sono fittizi per tutela della loro privacy) che si siedono e mi fanno immediatamente questa domanda: “Che male c’è se una coppia non desidera avere figli?”.

Oggigiorno, pensare che ci sia qualcosa di anormale, contro natura è ancora di moda? Trattasi di una scelta personale, eventualmente condivisa con il proprio partner ma di certo assolutamente lecita che non merita di essere additata o giudicata.

Possono davvero essere molte le motivazioni che spingono tante donne e relative coppie a fare questa scelta, tutte motivazioni valide. Magari non ci si sente pronti ad avere bambini o non ci si vede nel ruolo genitoriale. Oppure semplicemente ci si vuole sentire “liberi” da determinate responsabilità.

Eppure, ancora oggi, essere una donna o una coppia senza figli è una scelta che scatena pregiudizi sociali.

La decisione di non procreare non dovrebbe essere vista come un difetto o un fallimento, che rende "meno donne" rispetto a chi, invece, opta per la maternità.

Agli uomini che non vogliono diventare papà non sembrano richieste altrettante giustificazioni, o comunque non tanto pressanti, a differenze del fronte femminile.

E questo dover dare spiegazioni e motivazioni, può scatenare disagi e la malsana sensazione di essere sbagliati. Cosa che non dovrebbe accadere, perché metter al mondo un figlio è sempre e solo una scelta individuale, che nessuno può mettere in discussione.

Se la maternità o la paternità non rappresenta il tipo di identità che si desidera, allora è importante assecondare tale necessità senza farsi influenzare dal contesto sociale o familiare.

Donne e uomini che non vogliono figli quando non sono considerati “strambi”, diventano automaticamente degli adulti egoisti e immaturi.

La verità è che bisognerebbe accettare e rispettare il fatto che i figli non definiscono l'identità di una persona, tantomeno di una coppia e, soprattutto, non dovrebbero essere l'unico elemento della propria vita.

La propria autostima e sensazione di autorealizzazione è composta da un insieme variegato di fattori, esistono madri e padri depressi e frustrati e donne e uomini senza figli centrati e felici.

La felicità è uno stato dato da decisioni prese in totale serenità e libertà.

Inoltre, è davvero inutile e poco delicato continuare a ribadire il concetto che i figli sono una tra le esperienze più belle del mondo.

Probabilmente lo sono, ma questo non significa che chi non ne desideri avere sia una persona arida e infelice.

Poco pertinenti potrebbero essere le tipiche domandi quali: ma non senti l'orologio biologico? Non ci pensi mai? Non ci hai mai provato? I figli ti cambiano la vita, lo sai vero? Sbrigati a farli che quando li vorrai non è detto che arrivino. E poi chi si occuperà di te quando sarai vecchio? Si vede che sei più concentrata sul lavoro e la carriera, te ne pentirai. Ma sei sterile? Queste sono tutte domande o affermazioni poco empatiche e davvero invasive.

Ognuno può sentirsi libero e sereno in tale scelta e se il contesto circostante rischia di turbare tale serenità se ne può sempre parlare in totale libertà e accoglienza con un Counselor.

Certe volte bastano davvero pochi incontri per liberarsi dal peso dei pregiudizi esterni, proprio come è accaduto a Francesco e Vera. Parola di Counselor!

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di dr.ssa Letizia Ciabattoni

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