Debiti per tasse: maggior tempo per il pagamento


Continuiamo a parlare di debiti per tasse, questa volta focalizzando l'attenzione sulle tempistiche di pagamento
Debiti per tasse: maggior tempo per il pagamento

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21-10-2021, il decreto fiscale DL N 146 del 21-10-2021. Il nuovo decreto concede più tempo ai contribuenti per saldare i debiti fiscali. L’art. 1 prevede la rimessione in termini per i contribuenti decaduti dalla Rottamazione delle cartelle e per quelli che hanno chiesto la definizione agevolata delle pendenze tributarie.

I termini di pagamento sono attualmente cosi stabiliti: tutte le rate della rottamazione o definizione agevolata che erano da pagare nel corso dell’anno 2020, e quelle che erano da versare nel corso dell’anno 2021, possono ancora essere versate senza penalità entro la data del 30 novembre 2021. Chi non ha pagato le rate nel corso dell’anno 2020 e 2021, può ancora versare, senza timore che venga annullata la definizione agevolata richiesta.

Inoltre, per quanto riguarda le cartelle di pagamento notificate dal 1 settembre al 31 dicembre 2021, il termine di pagamento non è più di 60 giorni come in precedenza, ma di 150 giorni a partire dal giorno della notifica della cartella. In tale modo i contribuenti hanno più tempo per saldare i debiti fiscali. Il termine di 150 giorni vale solo per il pagamento. I termini di ricorso contro le cartelle, risultano invariati e sono giorni 60.   

Come può difendersi il contribuente dalla cartella?   

Con la presentazione di una domanda di rateazione delle somme dovute oppure proponendo ricorsoLa domanda di rateazione può essere proposta anche dal contribuente personalmente, recandosi presso la sede più vicina della Agenzia Entrate Riscossione oppure online. Prima di formulare la domanda di rateazione è consigliabile richiedere la documentazione che attesta la presenza e la quantità del debito. L’Agenzia Entrate Riscossione, su richiesta del cittadino, consegnerà la documentazione relativa al debito, il cosi detto “estratto di ruolo.”

Avuta copia dei documenti, sarà necessario esaminarli attentamente, per vedere se ci sono errori o se nel frattempo siano maturate decadenze o prescrizioni. L’esame degli estratti di ruolo non è facile, e va effettuato da un professionista esperto. A questo punto, dopo l’esame attento della documentazione, potrà anche essere valutata la possibilità di proporre ricorso, se ci sono fondati motivi.

Il ricorso sarà proposto al Giudice Tributario o al Tribunale a seconda della tipologia di atto che sia stato notificato al contribuente, tasse imposte o contributi previdenziali. Richiamo l’attenzione sul fatto che i tempi per ricorrere contro gli atti di natura tributaria e previdenziale sono molto brevi. Nell’interesse del cittadino, che deve proporre ricorso, è opportuno recarsi dall’avvocato il prima possibile.

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di Avv. Alessandra Bottura

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