Il Certificato d'Eredità

Nei territori della Repubblica una volta appartenenti all'Impero Austro-Ungarico ed annessi all'Italia dopo la prima guerra mondiale vige un sistema diverso di censimento, pubblicità e circolazione della proprietà immobiliare, il cosiddetto "Sistema Tavolare".
In Friuli - Venezia Giulia (nelle province di Trieste e Gorizia, nonché nei comuni di Cervignano e Pontebba in provincia di Udine), in Trentino - Alto Adige (nelle province di Trento e Bolzano), oltre che a Cortina d’Ampezzo, a Pieve di Livinallongo, Colle Santa Lucia (in provincia di Belluno) ed a Valvestino (in provincia di Brescia), infatti, negli "Uffici Tavolari" confluiscono tutti i dati relativi alla consistenza ed all'ubicazione di ogni bene immobile, alla sua titolarità ed agli aggravi su di esso insistenti (diritti reali minori ed ipoteche). Sono rinvenibili altresì "annotazioni" concernenti i negozi ed i provvedimenti giudiziali o amministrativi riguardanti il bene immobile.
Le "iscrizioni", riportate a mano sui libri fondiari (organizzati in "Partite Tavolari"), hanno una valenza, oltre che pubblicitaria, altresì costitutiva rispetto ai diritti che in esse vengono recepiti: ciò significa, ad esempio, che che la circolazione dei beni immobili tra vivi (per compravendita, donazione, ecc.) non può utilmente avvenire se non con l'iscrizione nel libro fondiario, ovvero sia con l'intavolazione.
Per ciò che concerne i trasferimenti immobiliari per causa di morte, l'impianto normativo italiano si è commisto al sistema tavolare, dacchè l'acquisto della qualità di erede si ha con l'accettazione (espressa o tacita) dell'eredità, indipendentemente dall'iscrizione nel libro fondiario, che, in questo caso, ha valore dichiarativo, purtuttavia risultando necessaria per la nuova intestazione del bene immobile in capo all'erede.
Nell'ambito di una pratica di successione, nel cui asse siano compresi immobili ricadenti nei territori soggetti al regime tavolare, è venuto a crearsi, dunque, un iter più complesso rispetto al resto d'Italia: mentre nel sistema nazionale la presentazione della dichiarazione di successione all'Agenzia delle Entrate, contenente gli estremi catastali del bene immobile appartenente al defunto, è sufficiente a provocarne la trascrizione d'ufficio, a cura della Conservatoria, dal nome del de cuius a quello dell'erede, nei territori ove vige il Sistema Tavolare, infatti, è necessario presentare apposita domanda tavolare, la quale può essere depositata, però, solo sulla base di un cosiddetto "Certificato d'Eredità".
La Legge Tavolare (R.D. 499/1929, art. 13), dispone, infatti, che chiunque vanti diritti ereditari in una successione ove ricadono beni immobili debba obbligatoriamente richiedere al Tribunale competente l'emanazione un certificato dal quale risulti la qualità di erede e la quota d'eredità, oppure il bene destinato all'erede, in caso di disposizione testamentaria.
Legittimati a proporre tale domanda sono, quindi, eredi testamentari, legittimi e loro rappresentanti legali (in caso di minorenni), procuratori speciali ed esecutori testamentari, nonché i legatari.
Essa può essere altresì proposta da avvocati muniti di espressa procura degli interessati.
Le forme sono quelle del ricorso, il quale va sottoscritto con firma autenticata e depositato nella cancelleria del Tribunale, unitamente ad una copia della dichiarazione di successione (col timbro e col numero di presentazione), ad una copia conforme dell'eventuale testamento pubblicato o registrato, all'eventuale verbale di rinuncia all'eredità di altri soggetti, alle visure tavolari inerenti i beni immobili ricadenti nell'asse ereditario, nonchè ai certificati anagrafici (di morte e storico di famiglia).
Il ricorrente deve indicare tutti soggetti che si pretendono essere eredi o legatari in base alla legge o al testamento, oltre alle quote o ai beni ad essi spettanti; deve specificare gli estremi dell'apertura della successione e deve dichiarare se penda o meno lite sul proprio diritto a succedere,
Il procedimento presso il Tribunale (in composizione monocratica) segue l'iter tipico dei procedimenti di volontaria giurisdizione e si conclude, in caso di esito positivo, con un decreto attestante la qualità di erede o legatario (il "Certificato d'Eredità").
Detto decreto sarà posto alla base della domanda presso l'Ufficio Tavolare territorialmente competente, il cui accoglimento determinerà l'intestazione del bene immobile in capo all'erede.
Trieste, 3 giugno 2015.
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