IL PROCESSO DI GESTIONE STRATEGICA
La gestione strategica è il modo di condurre un’organizzazione in base ad una strategia.

Il processo della gestione strategica comprende: 1) la definizione della mission e degli obiettivi;2)l’analisi dell’ambiente esterno e interno;3) la scelta delle strategie che combinano, da un lato, le minacce e le opportunità derivanti dall’ambiente, dall’altro, le forze e le debolezze dell’impresa;4)l’adozione di strutture organizzative dell’impresa e di sistemi di controllo che realizzano le strategie scelte.
Il modello di gestione strategica tradizionale (o razionale) implica il convincimento, oggi contestato, che attraverso un processo razionale sia possibile formulare e sviluppare una strategia di successo.
Sull’evoluzione della gestione strategica hanno agito varie teorie e correnti di pensiero le quali hanno in comune un concetto: sulle organizzazioni agisce l’ambiente, i cambiamenti sono graduali e soltanto le organizzazioni che sanno adeguarsi al cambiamento riescono a sopravvivere.Secondo Schumpeter l’ambiente economico è caratterizzato da lunghi periodi di stabilità interrotti da brevi periodi di cambiamento rivoluzionario.Alcune imprese possono sopravvivere al cambiamento purchè sappiano reagire alla rivoluzione imitando prodotti, tecnologie e modi di competere oppure creando esse stesse i presupposti della discontinuità o della rivoluzione lanciando nuovi prodotti, servizi o nuove tecnologie.
Che cosa fa scattare il cambiamento strategico?
Nella storia delle imprese accade con una certa frequenza che le strategie in corso vengano abbandonate e sostituite da altre. Gli eventi che possono dare origine al cambiamento includono quelli descritti di seguito:
Crisi di risultati:se i risultati non sono quelli attesi, l’unica alternativa può essere quella di cambiare strategia; è la situazione che più frequentemente fa scattare il processo di cambiamento strategico;
Nuova leadership: un nuovo amministratore delegato o un nuovo gruppo di dirigenti spesso sono la spinta per nuove strategie;
Minaccia di takeover: se la capitalizzazione di mercato (valore delle azioni) è stimata inferiore alla potenziale creazione di valore, sorge l’interesse a un’acquisizione da parte di altre imprese o di gruppi di investitori. Il ragionamento è semplice: acquistiamo, sostituiamo il management, ristrutturiamo e avremo un’impresa con un valore superiore al prezzo pagato.Questa minaccia è una spinta potente sul management verso il cambiamento delle strategie;
Nuovi azionisti di riferimento: con il cambio della compagine sociale cambiano le persone e le istituzioni che controllano il capitale, di conseguenza possono cambiare gli obiettivi e la scelta dei modi per raggiungerli.
In contrasto al descritto modello tradizionale si è sviluppato il modello “emergente” che, non si concentra sull’adattamento delle risorse esistenti alle opportunità attuali ma privilegia la ricerca di nuove capacità di creare e sfruttare opportunità future. Questo perché bisogna capire che una tecnica usata da più imprese non può essere un vantaggio competitivo.L’impresa deve opporre alla fortissima dinamica dei mercati e delle tecniche produttive la ricerca di nuove tecniche e la previsione del comportamento futuro della concorrenza.La pianificazione strategica è infine una premessa indispensabile per il controllo di efficienza dell’impresa poiché definisce gli obiettivi da raggiungere e consente di stabilire in quale misura la realtà si discosta da quanto era stato previsto.
Il modello di gestione strategica tradizionale (o razionale) implica il convincimento, oggi contestato, che attraverso un processo razionale sia possibile formulare e sviluppare una strategia di successo.
Sull’evoluzione della gestione strategica hanno agito varie teorie e correnti di pensiero le quali hanno in comune un concetto: sulle organizzazioni agisce l’ambiente, i cambiamenti sono graduali e soltanto le organizzazioni che sanno adeguarsi al cambiamento riescono a sopravvivere.Secondo Schumpeter l’ambiente economico è caratterizzato da lunghi periodi di stabilità interrotti da brevi periodi di cambiamento rivoluzionario.Alcune imprese possono sopravvivere al cambiamento purchè sappiano reagire alla rivoluzione imitando prodotti, tecnologie e modi di competere oppure creando esse stesse i presupposti della discontinuità o della rivoluzione lanciando nuovi prodotti, servizi o nuove tecnologie.
Che cosa fa scattare il cambiamento strategico?
Nella storia delle imprese accade con una certa frequenza che le strategie in corso vengano abbandonate e sostituite da altre. Gli eventi che possono dare origine al cambiamento includono quelli descritti di seguito:
Crisi di risultati:se i risultati non sono quelli attesi, l’unica alternativa può essere quella di cambiare strategia; è la situazione che più frequentemente fa scattare il processo di cambiamento strategico;
Nuova leadership: un nuovo amministratore delegato o un nuovo gruppo di dirigenti spesso sono la spinta per nuove strategie;
Minaccia di takeover: se la capitalizzazione di mercato (valore delle azioni) è stimata inferiore alla potenziale creazione di valore, sorge l’interesse a un’acquisizione da parte di altre imprese o di gruppi di investitori. Il ragionamento è semplice: acquistiamo, sostituiamo il management, ristrutturiamo e avremo un’impresa con un valore superiore al prezzo pagato.Questa minaccia è una spinta potente sul management verso il cambiamento delle strategie;
Nuovi azionisti di riferimento: con il cambio della compagine sociale cambiano le persone e le istituzioni che controllano il capitale, di conseguenza possono cambiare gli obiettivi e la scelta dei modi per raggiungerli.
In contrasto al descritto modello tradizionale si è sviluppato il modello “emergente” che, non si concentra sull’adattamento delle risorse esistenti alle opportunità attuali ma privilegia la ricerca di nuove capacità di creare e sfruttare opportunità future. Questo perché bisogna capire che una tecnica usata da più imprese non può essere un vantaggio competitivo.L’impresa deve opporre alla fortissima dinamica dei mercati e delle tecniche produttive la ricerca di nuove tecniche e la previsione del comportamento futuro della concorrenza.La pianificazione strategica è infine una premessa indispensabile per il controllo di efficienza dell’impresa poiché definisce gli obiettivi da raggiungere e consente di stabilire in quale misura la realtà si discosta da quanto era stato previsto.
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