La Fattura Elettronica, quello che nessuno dice...


Fattura elettronica e Privacy. Quali sono le vere criticità che nemmeno il Garante segnala?
La Fattura Elettronica, quello che nessuno dice...

Da quando si è cominciato a parlare della fatturazione elettronica obbligatoria, sistema che solo in alcuni paesi quali Portogallo, Cile, Messico è stato adottato al momento a parte altri che lo adottano per importi elevati, a prescindere dalla vera utilità del sistema, che ancora mi è oscura, mi sono posto alcuni quesiti.


1) Ma chi garantisce le aziende circa i dati, che per le stesse sono sensibilissimi (prezzi, salute, sconti applicati, etc.), circa la divulgazione delle stesse informazioni a terzi, magari concorrenti.
2) Perché l'Agenzia delle Entrate e tutti i suoi funzionari e dipendenti devono disporre di dati che possono anche contenere segreti industriali o strategie aziendali. Per far pagare le tasse o per altri fini?
3) Perché questi dati devono finire in mano a persone che non hanno nulla a che fare con l'azienda, ma vengono designati dal mio fornitore?


Il garante della Privacy si è limitato a dire che l'Agenzia non dovrà conservare i dati sensibili, ma dovrà limitarsi a quelli di natura fiscale. Intanto li riceve e qualcuno potrà duplicarli.
Il Garante ha fatto un accenno (e meno male che se ne sono accorti) circa gli Enti Terzi che sono gli intermediari… questa è la cosa più grave perché non ha fatto nulla per evitare il problema!
Entriamo nel fatto concreto. Vi sarete accorti che le due scelte possibili per la ricezione delle fatture elettroniche con il sistema di interscambio sono PEC ovvero Codice Destinatario. Il codice Destinatario non è il vostro codice identificativo o quello del vostro commercialista che voi avete scelto e soggiace al vincolo del segreto professionale, ma si riferisce ad un illustre sconosciuto intermediario, abilitato alla ricezione e conservazione dei documenti, che potrà fare dei dati che riceverà tutto quello che vuole. Questa normalmente è una software house o un sistema di conservazione privato. Ad esempio potrà venderli a qualcuno? Non mi pare un'ipotesi remota visto che si è già verificato. Confrontarli per mettere in atto operazioni di concorrenza sleale potendo disporre di prezzi applicati da concorrenti? Valutare tutte le abitudini dei consumatori, molto più di Facebook o dei social che già hanno avuto qualche problemino sulla gestione di questi dati. Non mi dilungo oltre in quanto la fantasia italica potrà spingersi in ogni dove.


Intanto la fattura elettronica è partita senza indugio. Questo obbrobrio è stato concepito dai vecchi governi, ma questo nuovo governo non ha detto nulla in merito. Applichiamolo senz'altro!
Il risultato che si otterrà con questo nuovo strumento sarà che verranno controllati i soliti noti che già dichiarano, ma il sommerso sarà ancora più inabissato. L'altro giorno, facendo un giro in un mercato ho notato che venivano emessi dagli operatori, ancor meno scontrini del solito. Sarà la paura di fare qualcosa di male ad emettere uno scontrino oppure nei mille dubbi che attanagliano i contribuenti italiani la ragione per cui si sia diffusa la coscienza che sia meglio non fare nulla che fare male? Un ristoratore mi ha chiesto: ma voi come vi regolate con la fattura elettronica? Io gli ho risposto: i nostri clienti si sono dotati di software appositi per poter emettere le fatture elettroniche al posto delle ricevute fiscali. Lui mi ha detto: ma quelli costano! Guarda, io faccio come mi ha consigliato un mio collega: dirò al cliente che non posso più emettere fatture! Usa lo scontrino!
Ne riparleremo l'anno prossimo quando vi sarà l'obbligo di comunicare all'Agenzia delle Entrate anche i corrispettivi giornalieri...

 

Articolo del:


di Enrico Savia

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