Le 5 ferite. Quale ferita è predominante in te?
Ti sei mai domandato quale ferita stia dominando la tua vita?
Viviamo la nostra quotidianità cercando di far del nostro meglio, spesso lottando contro qualche avversità, anche se per lo più ignari di ciò che ci condiziona da dentro.
Tutti abbiamo sofferto e tutti vogliamo risolvere le nostre sofferenze per proseguire con più serenità la nostra vita, non è vero?
Vuoi risolvere le tue ferite?
Ci sono 5 ferite principali causate da: abbandono, rifiuto, tradimento, umiliazione e ingiustizia. Secondo le teorie di Lise Bourbeau, esperta di crescita personale, queste ferite condizionano la felicità del genere umano.
A seguito di tanti anni di studio e pratica posso dire con certezza che possiamo guarire le nostre ferite emotive soltanto andando alla loro ricerca e facendole riemergere, senza nasconderle.
Spesso cerchiamo di rimuoverle, di non farci caso, oppure restiamo bloccati sul fatto che sia colpa dell'altro, anche se così non se ne esce!
Immagino di trovarti d’accordo con me che nessuno di noi è esente dall’avere delle ferite emotive.
Alcuni cercano di controllare tutto o buona parte delle proprie emozioni al fine di evitare di risentirle. Altri vogliono affrontarle per risolverle e con resilienza ci riescono, oppure hanno una motivazione più forte per farlo!
Col passare del tempo e con le esperienze che viviamo, è possibile accorgerci che ci sono delle ferite emotive molto importanti che ci condizionano notevolmente.
In tanti tengono dentro parecchie insoddisfazioni e un carico emotivo pesante…
Sei uno di questi? Vuoi liberarti per vivere meglio?
Sta a noi decidere se vogliamo continuare a fare finta di nulla oppure risolvere ciò che ci stiamo portando appresso da tanto tempo.
Molte ferite emotive risalgono addirittura a vite precedenti.
Chi non crede nella reincarnazione, può solo pensare all’eredità genealogica. È scritto anche nella Bibbia “…i traumi dei genitori ricadranno sui figli…”
Anche le ferite emotive dei nonni giungono a noi nel momento della nascita e, risolverle, fa parte del nostro progetto di vita.
Non voglio assolutamente farti credere che sia semplice guarire da certe ferite, ma da qualche parte bisogna iniziare!
Chi ha un livello alto di sopportazione può avere ferite più profonde.
A volte pensiamo che si debba essere sempre più forti per sopportare, ma la vera forza si dimostra nel saper affrontare ciò che ci fa male o ci fa soffrire.
Per affrontare, bisogna prima ammettere di avere un problema o un disagio, fisico, emotivo, mentale o psichico.
Il processo di guarigione può essere molto lungo. Per guarire le nostre ferite emotive dobbiamo cercare di eliminare i filtri che abbiamo messo inconsapevolmente per difenderci, le maschere che abbiamo creato per nasconderci.
Non è semplice! Bisogna iniziare a cambiare degli automatismi.
Per questo alcune persone iniziano e poi mollano pensando che la tal cosa non serva o di non essere abbastanza capaci.
Insomma, per mascherare ancora è facile cadere in facili giustificazioni o scuse. Mentre è nel restare sull’obiettivo da raggiungere che si dimostra di avere forza!
La ferita emotiva del rifiuto è una delle più profonde.
Vi è la tendenza a fuggire, a nascondersi, a rendersi invisibili, cercando allo stesso tempo un riconoscimento. Tale ferita ci porta a temere di essere rifiutati nuovamente e, così, vi è il conflitto tra il desiderio di essere desiderati e la paura di rivivere un rifiuto. Vi è inoltre una svalutazione delle proprie capacità, soprattutto di quelle rifiutate da chi ci ha cresciuto o ci ha preceduto nella famiglia.
La ferita d’abbandono porta la persona ad attaccarsi al lato materiale dell’esistenza, evitando il coinvolgimento emotivo.
Si sarà troppo attaccati o presenti, fino a far sentir soffocato l’altro. La paura della perdita condiziona notevolmente. Se da un lato porta ad accumulare beni, per non restare senza, dall’altro può far accadere di ritrovarsi improvvisamente senza un lavoro, un partner o del denaro, proprio per dimostrare che ce la si può fare a sopravvivere!
La ferita da tradimento è legata alla fiducia o alla sfiducia negli altri.
Molte persone evitano di avere legami, al di fuori di alcuni privilegiati della famiglia o di pochi altri. Mentre altri, che non hanno potuto fidarsi dei familiari o si sono sentiti traditi, possono finire col darla a chi non la merita.
La fiducia negli altri condiziona anche la propria e, spesso, è mancante quando si portano avanti progetti od obiettivi. La sfida è quella di non restarci più così male se l’altro ci tradisce o di saperlo accettare, per poi fare i passi successivi. Oppure, di fidarsi di sé anche se si potrà essere delusi dalle proprie performance.
Chi ha dentro di sé la ferita dell’umiliazione di solito tende ad impegnarsi al massimo nei propri progetti e a dare tutto se stesso nel lavoro di gruppo.
Può portare a provare vergogna e senso di inferiorità. Si tenderà a compiacere gli altri o a misurarsi per avere la loro stima, ma alla fine il rischio è di dimostrare ancora una volta la propria incapacità e di rivivere l’umiliazione di non essere all’altezza.
Coloro che hanno la ferita da ingiustizia prevalente sulle altre, tendono a vivere molto concentrati sul dovere, dimentichi del piacere.
C’è una sorta di rigidità nel voler fare assolutamente la cosa giusta, evitando errori o mal sopportandoli. È possibile che si siano subite delle vere e proprie ingiustizie nell’infanzia o di essersi fatti carico di pesi di altri ingiustamente.
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