Licenziamento e dimissioni: restituzione dei device e auto aziendali
Può capitare a tutti di finire una storia d'amore con qualcuno, incluso di finire la propria storia professionale con la azienda di lavoro tanto amata.
Concludere il proprio rapporto di lavoro con la ex azienda per un licenziamento “ben servito” dal datore di lavoro o per dimissioni (volontarie o per giusta causa) del lavoratore, significa finire un piccolo o grande capitolo della propria biografia professionale e personale.
Come ogni rapporto intersoggettivo interrotto, questo significa restituire al suo legittimo proprietario, ciò che si ha ma che è dell’altro in base al principio che, prima o poi, ogni oggetto posseduto va restituito al suo proprietario.
Questo discorso vale anche per la restituzione dei beni strumentali aziendali messi a disposizione dal datore di lavoro in occasione del rapporto di lavoro instaurato con il proprio lavoratore e che quest’ultimo aveva in uso per il proprio lavoro: PC, Tablet, i-phone (Telefonino) e Auto Aziendale.
Ma qual è la procedura corretta di restituzione per non incorrere in possibili cause di risarcimento danni o per evitare, in alcuni casi, denunce penali per reati come l'appropriazione indebita o “furto di dati”? Vediamo alcuni consigli pratici.
1) Combattere l'ansia.
Un primo consiglio che mi sento di darvi è di non avere fretta. Combattere qualsiasi stato di preoccupazione violenta è la vostra priorità. Infatti, capita spesso di essere vittima di impulsi emotivi che spingono lavoratori a ri-consegnare compulsivamente il PC, Tablet, Telefonino e Auto aziendale. Infatti uno dei tanti errori che si commettono nella prassi, è di avere tanta fretta di restituire tutti gli oggetti della ex azienda e di farlo senza alcuni importanti accorgimenti come per esempio eseguire il back-up dei dati e delle proprie emails aziendali avendo cautela nel rispettare le norme sulla privacy aziendale.
2) Non resettare i Devices aziendali.
Un secondo importante consiglio che mi sento di darvi è di non formattare o resettare i dati dei devices tecnologici dell'azienda. Infatti i dati contenuti nei PC/Tablet e telefonini offerti in dotazione dell’azienda, sono di proprietà aziendale e non possono essere resettati, cancellati, annullati o, alla peggio, sottratti illegalmente alla propria ex azienda. Un tale comportamento significherebbe incorrere in una azione legale contro il lavoratore che ha infranto il vincolo di conservazione dell'integrità patrimoniale dell'azienda essendo i dati aziendali patrimonio immateriale della azienda stessa, con conseguenze sul piano civile e penale. Civile perchè potrebbe essere proposto un ricorso o atto di citazione per il risarcimento del danno qualora fosse impossibile il recupero dei dati anche con l’assistenza del più importante campione o nerd informatico del mondo. Penale, perchè la condotta del lavoratore potrebbe potenzialmente diventare un vero e proprio "Furto di dati riservati" o configurarsi come un caso di “concorrenza sleale” nell’ipotesi di vendita di dati ad aziende concorrenti o utilizzando i dati sottratti per costituire una nuova azienda concorrente.
3) Contattare l'ufficio del personale o il responsabile del personale della ex azienda.
E' importante che la ex azienda sia a conoscenza del termine di restituzione dei oggetti in possesso del lavoratore e di proprietà dell'azienda. Per questo motivo, dopo il licenziamento o dopo le dimissioni, consiglio ogni ex lavoratore di contattare immediatamente l'ufficio del personale o il responsabile del personale della ex azienda concordando tempi e modalità di restituzione di ogni bene aziendale in proprio possesso. Il costo della restituzione per prassi è a carico del datore di lavoro.
4) Non abbattersi.
L'ultimo consiglio che vi proporrò oggi è di non abbattersi. Finito un amore, c'è sempre un nuovo amore alle porte che vi aspetta e che sicuramente potrà essere migliore di quello passato. Mantenere un certo ottimismo, vi aiuterà a scrivere meglio e bene il nuovo capitolo della vostra storia autobiografica e professionale.
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