Locazione ad uso diverso, applicazione dell’art. 447 bis c.p.c.


Ambito di applicazione dell’art. 447 bis in materia di locazione ad uso diverso operata dalla Legge
Locazione ad uso diverso, applicazione dell’art. 447 bis c.p.c.

La fattispecie in oggetto prevede il caso del proprietario di un immobile, concesso in locazione per uso diverso (ossia commerciale) a mezzo di contratto valido e registrato presso l’Agenzia delle Entrate e rinnovatosi tacitamente come previsto dall’art. 1453 c.c.

 

Alla seconda scadenza chiede la risoluzione ipso iure, con insuccesso, mentre il locatario continua a detenere l’immobile senza titolo non pagando i relativi canoni di locazione configurandosi, pertanto, l’istituto giuridico di occupazione sine titulo.

 

Il proprietario, per tornare in possesso del locale, dovrà ricorrere in giudizio appellando l’art. 447 bis c.p.c. in materia di locazione ad uso diverso, previsto dalla Legge 353/90 e l’applicazione dell’art. 30 L.392/78 in luogo del ricorso per intimazione di sfratto per morosità.

 

Nel caso concreto, per ottenere la convalida di sfratto, il locatore è dovuto ricorrere a tale procedura, per la motivazione che l’anzidetto contratto di locazione, valido e registrato, è stato trafugato ad opera di ignoti negli uffici dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente.

 

Il locatore può procedere anche alla richiesta di risarcimento del danno patito, qualificato dalla giurisprudenza come danno in re ipso, ovvero danno in sé, da quantificarsi forfettariamente in sede di giudizio.

 

In sostanza, l’applicazione dell’art. 447 bis c.p.c., operata dalla Legge 353/1990, è stata la conseguenza del fatto che la Legge sull’equo canone abbia previsto l’applicazione, sia pure in modo frammentario e disorganico, di molte norme del rito del lavoro ad alcune controversie in materia di locazione (come in questo caso), ossia alla questione di rilascio immobile ad uso diverso ex art. 30 ed a quelle relative alla determinazione e aggiornamento del canone di locazione di cui all’art. 45 della Legge 392/78.

 

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di Avv. Anna Perrotta

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