Maltrattamenti in famiglia e convivenza
Il reato è ravvisabile in qualunque vincolo affettivo assimilabile a quelli tipici della famiglia o della convivenza abituale
La Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, nella sentenza n. 52723/17 ha ribadito un importante principio, già espresso in numerose pronunzie.
In particolare, ha sottolineato che "il reato di maltrattamenti in famiglia è ravvisabile non solo ai nuclei familiari fondati sul matrimonio, ma è qualunque relazione sentimentale che, per la consuetudine dei rapporti creati, implichi l’insorgenza di vincoli affettivi e aspettative di assistenza assimilabili a quelli tipici della famiglia o della convivenza abituale".
Ha aggiunto che il citato delitto "è comunque configurabile nei confronti di persona non più convivente more uxorio con l’agente qualora.... quest’ultimo conservi con la vittima una stabilità di relazione dipendente dai doveri connessi alla filiazione".
In particolare, ha sottolineato che "il reato di maltrattamenti in famiglia è ravvisabile non solo ai nuclei familiari fondati sul matrimonio, ma è qualunque relazione sentimentale che, per la consuetudine dei rapporti creati, implichi l’insorgenza di vincoli affettivi e aspettative di assistenza assimilabili a quelli tipici della famiglia o della convivenza abituale".
Ha aggiunto che il citato delitto "è comunque configurabile nei confronti di persona non più convivente more uxorio con l’agente qualora.... quest’ultimo conservi con la vittima una stabilità di relazione dipendente dai doveri connessi alla filiazione".
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