Manipolazione: come riconoscere il manipolatore?


La manipolazione è un impulso che ha lo scopo di usare l’altro per gratificare i propri bisogni, il manipolato si lascia usare per carenze emotive
Manipolazione: come riconoscere il manipolatore?

Chi è il manipolatore?

Il manipolatore in genere si circonda di personaggi deboli che, genere, necessitano di approvazione e in qualche modo di essere guidati. I manipolatori uomini usano questa tattica con le donne, per abusare di loro rendendole poi schiave e vittime di abusi. Sono schemi mentali particolari; in questi casi entrambi sono alla ricerca di bisogni da soddisfare e cadono in una trappola dannosa che può sfociare in dramma per il manipolato.

Il manipolatore usa delle strategie emotive mentali per approcciarsi alla propria “vittima”, presentandosi come persona attenta, con modi gentili e disponibilità d’animo. Tendono a restare nel proprio ambiente in cui si sentono più al sicuro, quindi tendono ad invitare l’altro a casa propria con inviti piacevoli e carinerie.

Una volta nel loro habitat fingono la loro empatia, prendendosi cura dell’altro, facendolo sentire speciale e che ci sono affinità psicofisiche. Cercano di assecondare nella conversazione, in modo che l’altro si sente lusingato, il manipolato si sente come compreso di tutte le attenzioni ricevute.

Il manipolatore farà poi domande più intime per entrare in contatto profondo e conoscere meglio l’altro, gli servirà in seguito per manipolarlo meglio. Inoltre, gli servirà per ricattare la vittima e tenerla prigioniera del suo gioco spregevole. Sono dei veri fenomeni nel manipolare la realtà, facendo sentire sbagliato ed in colpa l’altro, sono esperti della menzogna modificando la realtà, per ottenere ciò che desiderano.

Quando i manipolatori sono arrivati allo scopo di aver portato la vittima a fidarsi di loro, a quel punto il gioco cambia, inizieranno ad invertire il loro modo di comportarsi ed inizieranno a dominare la loro vittima, la stessa resterà incredula dell’atteggiamento del manipolatore, che fino a quel punto era mansueto e tutto un tratto si porrà aggressivo e violento.

Avendo già giocato in maniera subdola, userà le armi di cui si è attrezzato, avrà una visione completa della vittima e le userà contro di essa, ricattandola e tenendola sottomessa al suo potere. A quel punto la vittima si sentirà prigioniera di un gioco pericoloso, perché sarà minacciata e abusata e sarà molto difficile uscirne fuori. La vittima essendo ricattata e messa a dura prova, avrà il terrore di fare passi falsi che potrebbero costargli anche con la vita stessa, creandosi in circolo vizioso. 

Per poter uscire da questo vortice occorre molta forza e determinazione e soprattutto occorre del tempo perché il manipolatore non si lascerà sfuggire la preda così facilmente. Per poterne uscire senza subire violenze è fondamentale rivolgersi alle autorità competenti, in modo che si possa risolvere la situazione in maniera definitiva.

Una volta uscita da questa situazione la vittima dovrà fare un percorso di riabilitazione, per poter comprendere cos’è che l’ha spinta in un sistema così macchinoso e quali sono i suoi bisogni da ristabilire. Il coaching con le sue tecniche può essere utile una volta che la persona ne è uscita fuori, possiamo fare un percorso per ristabilire l’equilibrio emotivo.

 

Per un primo colloquio gratuito e comprendere le problematiche da risolvere chiamare il 3407204152 e possiamo valutare insieme il percorso da intraprendere.

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di Massimo Falegnami

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