Separazione in cui un coniuge si scopre omosessuale


Nessun padre e nessuna madre omosessuale dovrà temere per i propri diritti di genitore
Separazione in cui un coniuge si scopre omosessuale
Aumentano i casi di separazione la cui causa e’ la scoperta della propria omosessualità di uno dei due coniugi.
Il primo caso che seguii risale all’inizio degli anni ’90.
Il cliente era abbastanza giovane e la figlioletta aveva tre anni.
Era preoccupatissimo: disse che del resto non gli interessava nulla, l’importante era poter continuare a vedere la figlia.
Gli risposi che l’unica soluzione era tenere ben nascosta la sua omosessualità, se si fosse conosciuta avrebbe davvero rischiato che il giudice gli accordasse solo rapporti molto sporadici con la figlia, avrebbe avuto ogni difficoltà possibile a fare il padre.
Mi diede retta, ma con un prezzo alto: non poté essere mai sincero con i suoi cari e, soprattutto, rinunciò per anni alla sua affettività.

Oggi mi capita spesso di seguire casi simili, ma, fortunatamente, non devo confermare o rafforzare timori, ne’ evocare giudici "castigatori".
In Italia purtroppo non abbiamo ancora una legge che riconosca le unioni omosessuali, ma i giudici sono andati molto più avanti nel riconoscere, anzi garantire, i diritti dei genitori omosessuali.

Tribunali, Corti d’appello, Corte di Cassazione e, perfino, Corte Costituzionale hanno detto a chiare lettere che l’omosessualità non è un vizio, non e’ una malattia o una devianza, ma una "variante" del comportamento umano.
Nessun padre e nessuna madre omosessuale dovrà temere per i propri diritti di genitore.
La propria omosessualità non impedirà di vedersi affidati i figli secondo le regole dell’affido condiviso.

Al di fuori di ingiustificati pregiudizi, resta comunque un aspetto da considerare: essendo ancora prevista la "separazione con addebito" per i casi in cui la rottura dell’unione e’ dovuta unicamente a una relazione extraconiugale, anche la relazione omosessuale potrebbe avere le stesse caratteristiche. Le conseguenze sarebbero la perdita dei diritti ereditari, del diritto al proprio mantenimento e la possibilità (molto rara) di dover pagare una somma a titolo di risarcimento.

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di Avv. Saveria Ricci

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