Stress da rientro? Dissolvilo in tre mosse (più una!)


Alcuni suggerimenti per scongiurare lo stress da rientro dalle vacanze e riprendere con serenità i nostri impegni quotidiani, migliorandone anche la qualità
Stress da rientro? Dissolvilo in tre mosse (più una!)

Ritrovarsi stanchi al rientro dalle vacanze

Ma come è possibile! Dopo aver sognato l’arrivo della vacanza estiva, quella vera, che mi assicura uno stacco di due o tre settimane, nelle quali certamente recupererò le mie energie, ecco che al rientro mi ritrovo stanco, nervoso, scontento, quasi di più che prima di partire. A dire il vero già due o tre giorni prima del rientro percepivo talvolta una sottile e fastidiosa ansia che si insinuava nella solita spensieratezza.

Cosa succede? Perché tornare dalle vacanze porta con sé un carico emotivo molto più pesante che l’ovvio dispiacere di tornare nel quotidiano?

Si tratta di un vero e proprio stress da rientro.

Hans Selye, fondatore delle ricerche sullo stress, lo ha definito come “una risposta non specifica dell’organismo a qualsiasi richiesta di cambiamento”.

Vacanza non è solo riposo, mancanza di impegni calendarizzati, è anche assaporare un senso di libertà, concedersi qualche trasgressione, insomma dare spazio a quelle parti genuine e profonde di noi, che nella vita quotidiana, per forza di cose, trascuriamo o, peggio, soffochiamo.

La sola idea di dover lasciare la mancanza di costrizioni, di impegni faticosi, di richieste lavorative pressanti, e non di rado percepite come più grandi di noi, ci fa sentire in trappola. E, così, spesso al rientro si manifestano disturbi del sonno, spossatezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, quasi una leggera depressione.

 

Come recuperare energie e motivazioni

Ecco allora alcuni suggerimenti per riprendere la nostra routine senza che vengano vanificati tutti i benefici del periodo di ferie:

•    per prima cosa è meglio programmare il rientro un paio di giorni prima della ripresa del lavoro, in modo da evitare un brusco passaggio a una realtà sicuramente meno allettante. Sappiamo bene che tornare al lavoro dopo un’assenza prolungata significa spesso essere assaliti da un’infinità di mail accumulate e di richieste rimaste inevase: il nostro cervello percepisce tutto ciò come una minaccia ed ecco che lancia un allarme producendo adrenalina e cortisolo, gli ormoni dello stress, per metterci (secondo lui!) nelle condizioni migliori per affrontare un superlavoro

•    così come ci siamo preparati alle vacanze con diete e palestre per superare la cosiddetta “prova costume”, è importante curare il nostro corpo anche alla ripresa del lavoro, iniziando a concederci qualche ora di sonno in più, riabituandoci ad andare a letto prima (la sveglia tornerà a suonare presto!). Per favorire l’arrivo del sonno è molto utile creare una routine rilassante con un bagno caldo, una tisana, la lettura di un libro e l’esclusione di tablet e smartphone, almeno a partire da un’ora prima di quando vogliamo addormentarci. So bene che quest’ultima sarà per molti la cosa più difficile, ma la consapevolezza di attuare una piccola disintossicazione salutare sarà di grande aiuto.

Allo stesso modo è necessario porre attenzione all’alimentazione con cibi freschi, poveri di grassi e carboidrati, per aiutare il funzionamento di fegato e reni, sicuramente sollecitati da qualche concessione di troppo che abbiamo fatto alla gola!

•    programmare nell’arco della settimana qualche spazio per sé, come un aperitivo con gli amici, riprendere a coltivare un proprio hobby che ci gratifica e soprattutto progettare a breve una gita in un weekend, in modo da avere la sensazione di non essere “imprigionati” in una serie di occupazioni più o meno gravose o spiacevoli fino alla prossima vacanza, che ora percepiamo lontanissima nel tempo.

 

Il Counseling come soluzione

E per ultimo, ma non per importanza, abbiamo a disposizione uno strumento in più fornito da un percorso di Counseling analitico transazionale, utile nel caso decidiamo di attivare un percorso di autoconoscenza, magari spinti proprio dal voler comprendere e, quindi, dissolvere in modo definitivo questo insieme di sintomi e sensazioni che creano disagio al momento del rientro alle attività abituali. Ad esempio, si rivela molto utile l’analisi degli Stati dell’Io o funzioni della nostra personalità.

Prendendo consapevolezza che dentro di noi si svolge un conflitto tra il nostro Stato dell’Io Bambino, che spinge per essere liberi, creativi e spensierati e lo Stato dell’Io Genitore Normativo, che ci ricorda un po’ imperiosamente che è necessario tornare ai doveri quotidiani, possiamo a ragion veduta far intervenire il nostro Adulto, che con un esame della realtà ci indica che è finita “questa” vacanza, non tutte le nostre possibilità di vacanze e che il nostro lavoro è sì una costrizione, ma che, oltre allo stipendio a fine mese, può anche appagare le nostre pulsioni di crescita e di autorealizzazione, basta scegliere di viverlo così.

Questa scelta, in apparenza non facile, può rivelarsi una sorprendente scoperta di nuove potenzialità e gratificazioni, attraverso uno specifico percorso insieme a un Counselor specializzato nelle dinamiche personali/professionali. Il rientro “dolce” dalle vacanze potrebbe coincidere con l’avvio di un nuovo viaggio alla scoperta di se stessi.

 

 

Articolo del:


di Dott. Cristina Costa

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