Superbonus 110%: detrazione diretta, sconto in fattura o cessione del credito. Cosa conviene di più?


Vantaggi e svantaggi delle alternative previste per poter beneficiare del Superbonus 110%
Superbonus 110%: detrazione diretta, sconto in fattura o cessione del credito. Cosa conviene di più?

 

Tra le misure previste dal decreto rilancio rientra anche il “Superbonus 110%”, ovvero una detrazione di imposta di valore maggiore rispetto all’Ecobonus già in vigore e che consente di ristrutturare casa, in nome di un’aumentata riqualificazione energetica, praticamente a costo zero.

La misura ha una triplice funzione:

1.    Sostenere il mercato dell’edilizia e gli operatori coinvolti;

2.    Sostenere economicamente i cittadini che effettuano interventi edilizi a costo zero;

3.    Riqualificare e rimodernare il patrimonio edilizio italiano.

Nel nostro paese, infatti, la maggior parte degli edifici risalgono ai decenni compresi tra gli anni ’60 e ’80 quando le normative energetiche e antisismiche erano meno stringenti di quelle attuali. Offrendo la possibilità ai nuclei familiari di riqualificare la propria unità immobiliare si ottiene, su vasta scala, una riqualificazione generale dei fabbricati presenti in Italia.

Ricordiamo che il Superbonus 110% si applica sugli interventi edilizi per il miglioramento energetico e sismico di prime e seconde case, le cui spese sono sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021.

Oltre a prevede un’aliquota estremamente vantaggiosa rispetto alle detrazioni dell’Ecobonus fissate negli anni scorsi, il decreto Rilancio ha previsto anche la possibilità di usufruire, alternativamente al credito di imposta da compensare in sede di dichiarazione dei redditi, di:

•    Sconto in fattura;

•    Cessione del credito.

Nel mio precedente articolo “Condominio: cosa prevede il super Ecobonus e Sismabonus al 110%” ho illustrato cosa prevede la misura, quali sono i soggetti destinatari, quali sono gli interventi ammessi e le opzioni con cui è possibile usufruire del bonus.

In questo articolo approfondirò proprio quest’ultimo punto, le alternative a disposizione, in considerazione del fatto che anche i vecchi bonus sono stati assorbiti dal Superbonus 110% e che le relative detrazioni possono essere cedute.

 

 

 

Superbonus 110%: come usufruire del credito di imposta

La prima delle tre opzioni disponibili per poter beneficiare del Superbonus 110% è la detrazione diretta. In sostanza, il credito di imposta calcolato sulle spese effettuate va a compensare i debiti verso l’erario.

Per poter usufruire della detrazione fiscale è necessario pagare gli interventi con una modalità “tracciabile”, come ad esempio un bonifico bancario e postale, e “parlante”, ovvero indicando la ragione della spesa.
Il credito viene suddiviso in cinque rate annuali di pari importo.

Tale alternativa è, in pratica, uno “sconto” delle tasse, ma proprio per tale motivo non per tutti potrebbe essere vantaggiosa.

Scegliendo la detrazione diretta, è bene conoscere quale sia l’ammontare annuo dei debiti nei confronti dello stato poiché il credito d’imposta non è cumulabile e si rischia di perdere il credito eccedente i debiti.

Chiarendo con un esempio: se si ha diritto a cinque quote annuali costanti di detrazione pari a 10 mila euro e mediamente le tasse da versare in sede di dichiarazione annuale dei redditi ammontano a 6 mila euro, si potrà usufruire del beneficio solamente fino ad azzerare il debito, ma si perderebbero 4 mila euro di credito inutilizzato. Ciò, poiché il credito eccedente non può essere accantonato ed utilizzato per gli anni successivi.

Dunque, la detrazione diretta può essere conveniente solamente se le tasse annuali da pagare sono maggiori rispetto al tax credit usufruibile. Quindi, soprattutto in questo periodo di crisi, dovuto all’emergenza da Covid-19, che ha causato una generalizzata riduzione delle entrate, è bene fare i conti della serva.

 

 

Superbonus 110%: come usufruire dello sconto in fattura

La seconda opzione è lo sconto in fattura. Compiendo questa scelta, colui che commissiona i lavori ottiene uno sconto pari al 100% applicato da colui effettua gli interventi edilizi. Quest’ultimo, poi, può utilizzare lo sconto applicato come credito di imposta che può essere ceduto a terzi, oppure a banche e intermediari finanziari.

È un’opzione molto vantaggiosa sulla carta per il committente, ma molto complessa da applicare in pratica. Ciò poiché è difficile reperire sul mercato delle imprese disposte a concedere lo sconto. Oppure, anche nel caso in cui la ditta lo concedesse, potrebbe aver già esaurito il “plafond” di debito da compensare.

Sottolineo che lo sconto in fattura non è obbligatorio, ma può essere applicato solo previo accordo tra le parti.

Riprendendo quanto detto nel paragrafo precedente sulla compensazione dei crediti, è raro che un’impresa edile di piccole o medie dimensioni (ma anche grandi) abbia debiti verso l’erario di ammontare almeno pari agli sconti praticati ai clienti. In mancanza di almeno tale pareggio fiscale, l’impresa perderebbe parte del credito acquisito dai suoi clienti. È un’ipotesi senza economicità e, quindi, poco praticata da molte PMI, soprattutto in questo periodo di crisi.

In conclusione, il grande vantaggio dello sconto in fattura è quello di non avere alcun esborso finanziario (elemento positivo per chi non ha o ha poca liquidità), ma il grosso limite è l’estrema difficoltà di reperire sul mercato un’impresa disposta a concederlo.

 

 

Superbonus 110%: come usufruire della cessione del credito

L’ultima opzione possibile è quella della cessione del credito. In questo caso è lo stesso committente che può cedere il diritto al credito a:

•    una banca o intermediario finanziario;

•    all’impresa che ha effettuato i lavori;

•    a un’ECSo (ovvero una Energy Service Company).

Preliminarmente va detto che una delle figure chiave coinvolte, indipendentemente dall’opzione scelta, è quella dell’architetto che ha il compito di progettare l’intervento edilizio e di asseverare il miglioramento energetico. Ma in caso di cessione del credito, tale figura è ancor più necessaria. Detto ciò, capiamo il perché, considerando le possibilità di cessione.

L’ipotesi di cedere il credito di imposta direttamente alla ditta che ha effettuato i lavori è simile a quella dello “sconto in fattura” e il rischio è che non venga accettata la cessione.
E qui entra in gioco il tecnico che può fare da tramite tra chi esegue i lavori (persona fisica o condominio che sia) e la banca o la ESCo.

Va detto che il proprietario di un’unità immobiliare, o di un fabbricato in generale, può certamente interfacciarsi direttamente con la banca o con la ESCo, ma ciò significa doversi accollare il peso di evadere alcune pratiche burocratiche, spesso indaginose e che richiedono una competenza tecnica specifica.

Rivolgendosi a un tecnico, invece, si avrebbe la garanzia di effettuare i “lavori chiavi in mano” usufruendo del Superbonus 110%.

In questo secondo caso, l’architetto si interfaccia con il committente (persona fisica o condominio), si occupa della progettazione, analizza quali siano gli interventi per cui si può beneficiare della detrazione (per fare solo un esempio, non ha diritto alla detrazione il cappotto termico effettuato ai garage non riscaldati…), compie l’asseverazione necessaria con l’attestazione del miglioramento delle classi energetiche, si interfaccia con l’ENEA, ecc…

In alcuni casi, è lo stesso professionista, come la sottoscritta ad esempio, a fornire al cliente la possibilità di cessione del credito grazie ad accordi con banche ed ESCo.

Nel caso delle ESCo (o altro tipo di società), quest’ultima acquisisce il credito derivante dai lavori di efficientamento energetico e sisma bonus effettuati solo sulla prima casa o seconda casa se all’interno di un condominio, e il proprietario gode di un’immediata monetizzazione del valore della detrazione fiscale.

Nel caso delle banche, invece, l’istituto concede un "finanziamento ponte" che si auto estingue non appena si ottiene il bonus 110%. Questo meccanismo consente di avere la liquidità necessaria per effettuare gli interventi di riqualificazione energetica e antisismici.

Sul punto, però, occorre prestare attenzione alla percentuale di anticipazione concessa (ricordiamoci che la banca ha, comunque, sempre una finalità di lucro…). In linea generale, la banca concede il 100% dell’ammontare del credito di imposta in modo da guadagnare il restante 10%. Altri istituti, in aggiunta, potrebbero richiedere il versamento del 5% del valore della detrazione, che consentirebbe alla banca un guadagno del 15% (10% della detrazione residua più il 5% versato dal committente).
Infine, ci sono banche che applicano un’aliquota del 102% riducendo il loro profitto al solo 8%.

Dunque, sia che si tratti di ESCo, sia che si tratti di banche, è meglio affidarsi a un tecnico che ha maggiormente il polso della situazione. Inoltre, attraverso queste metodologie di cessione del credito, la ditta che esegue i lavori incassa quanto dovuto senza perdita di valore economico.

Soprattutto nel caso dei condomini, affidarsi a un architetto che segua la progettazione e la monetizzazione degli interventi eseguiti è importante per finalizzare il Superbonus 110%. Basti pensare alle tempistiche necessarie per trovare un accordo in assemblea condominiale sulla fattibilità dei lavori e sulla ripartizione delle spese e occorre considerare che il termine ultimo per usufruire dell’agevolazione è il 31 dicembre 2021 (salvo ulteriori proroghe).

L’intervento di un tecnico faciliterebbe la scelta dell’assemblea condominiale e minimizzerebbe i tempi di esecuzione dei lavori e di capitalizzazione della detrazione.

 

Superbonus 110%: perché è importante anticipare i tempi?

È chiaro che tra detrazione diretta, sconto in fattura e cessione del credito, queste ultime due siano le più convenienti. Ma occorre affrettarsi a decidere. In primo luogo perché il Superbonus 110% è valido solo fino al 31 dicembre 2021, a meno che il Governo non decida su eventuali nuove proroghe.

In secondo luogo perché, come dice il detto “chi prima arriva, prima alloggia”. Se adesso si possono scegliere gli operatori migliori, tra qualche mese probabilmente, questi ultimi non avranno neppure il tempo di fare un preventivo poiché oberati di ordini.

Legato a tale ultimo punto c’è anche la prenotazione dei differenti materiali (pompe di calore, pannelli per il cappotto, ecc…). Temporeggiare significherebbe avere dei tempi di attesa enormi con il rischio di dover sopperire con altri modelli e marche con minore qualità o, comunque, non voluti come prima scelta.

Infine, ma non meno importante, decidersi in fretta significa evitare il temuto "esaurimento del plafond" stanziato, che ad oggi ammonta a 7 miliardi di euro. La cifra, che sembra enorme, in realtà consente di finanziare interventi di riqualificazione energetica e antisismici solo in “minimissima” parte, a meno che, anche in questo caso, non ci siano ulteriori stanziamenti di cui, ad oggi, non si parla neppure.

Tutto ciò fa capire che non agire subito potrebbe significare perdere un’occasione.

 

 

Iter burocratico per cessione credito

Giusto per farsi un’idea della complessità dell’iter burocratico da seguire per ottenere il Superbonus 110%, si elencano i passaggi necessari e le figure professionali coinvolte.
Per ottenere il via libera alla cessione del credito è necessario:

- dimostrare che l’immobile su cui si effettuano i lavori, sia conforme sia da un punto di via urbanistico, sia catastale (CONFORMITÀ URBANISTICA);

- ottenere un visto di conformità rilasciato da un soggetto abilitato alla trasmissione delle dichiarazioni dei redditi (commercialista, consulente del lavoro, periti camerali o CAF) allo scopo di attestare la regolarità della documentazione e dei presupposti che danno diritto alla detrazione;

- ottenere un’asseverazione rilasciata tecnici abilitati che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa in materia e la congruità delle spese effettuate con gli obiettivi di risparmio energetico;

- inviare una copia dell’asseverazione all’ENEA;

- ottenere un’asseverazione che attesti che i prezzi applicati dal fornitore e pagati dal committente siano in linea con i prezzi di mercato stabiliti a livello regionale.

La normativa in merito è complessa e ancora adesso non sono stati dipanati tutti i dubbi. Per questo è importante affidarsi a professionisti esperti per non rischiare di perdere un’ottima opportunità oppure di commette errori che negherebbero la possibilità di ottenere il Superbonus.


 

Il mio studio si offre disponibile ad offrire maggiori informazioni in merito e ad assistervi in caso di cessione del credito.

 

Articolo del:


di Arch. Ramona Rometta

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