Telefonate indesiderate
Chiamate sgradite e registro delle opposizioni
Ciascuno di noi è stato oggetto di telefonate da parte di operatori commerciali, vuoi a scopo promozionale o statistico.
Ciascuno di noi probabilmente si è sentito infastidito: orari, toni, insistenza ci hanno creato disagio.
Sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 28 del 3/2/2018, è stata pubblicata la legge n. 5/2018, entrata in vigore il 4 febbraio u.s.: si intitola "Nuove disposizioni in materia di iscrizione e funzionamento del registro delle opposizioni e istituzione di prefissi nazionali per le chiamate telefoniche a scopo statistico, promozionale e di ricerche di mercato".
Il Registro delle Opposizioni è stato in parte rinnovato, "allargato", e prevede, come indicato nel titolo della legge, l’introduzione di due distinti prefissi, destinati ai call center, l’uno per le telefonate commerciali, l’altro per le indagini statistiche.
Al detto Registro potranno essere iscritti non più soltanto i numeri delle utenze fisse, ma anche quelli di telefonia mobile.
L’iscrizione comporta la revoca automatica dei consensi espressi in epoca antecedente, con eccezione del consenso comunicato in relazione a specifici rapporti contrattuali in essere, relativi a fornitura di beni o servizi: per questi è prevista una specifica facoltà di revoca.
Sarà, ovviamente, valido il consenso prestato dopo l’iscrizione al Registro.
Come sopra detto, esisteranno due prefissi per i call center: dunque detti operatori hanno l’obbligo di adeguare le numerazioni telefoniche utilizzate per i servizi entro 60 giorni della entrata in vigore del provvedimento.
E’ posto il divieto di comunicare a terzi, di trasferire o diffondere i dati personali degli iscritti al Registro.
Delle violazioni alle disposizioni contenute nella legge n. 5/2018 risponderà solidalmente anche il titolare del trattamento dei dati personali, anche se abbia delegato a terzi l’attività di call center.
E’ tuttavia difficile pensare che tale normativa possa definitivamente risolvere il problema delle chiamate indesiderate.
Ciascuno di noi probabilmente si è sentito infastidito: orari, toni, insistenza ci hanno creato disagio.
Sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 28 del 3/2/2018, è stata pubblicata la legge n. 5/2018, entrata in vigore il 4 febbraio u.s.: si intitola "Nuove disposizioni in materia di iscrizione e funzionamento del registro delle opposizioni e istituzione di prefissi nazionali per le chiamate telefoniche a scopo statistico, promozionale e di ricerche di mercato".
Il Registro delle Opposizioni è stato in parte rinnovato, "allargato", e prevede, come indicato nel titolo della legge, l’introduzione di due distinti prefissi, destinati ai call center, l’uno per le telefonate commerciali, l’altro per le indagini statistiche.
Al detto Registro potranno essere iscritti non più soltanto i numeri delle utenze fisse, ma anche quelli di telefonia mobile.
L’iscrizione comporta la revoca automatica dei consensi espressi in epoca antecedente, con eccezione del consenso comunicato in relazione a specifici rapporti contrattuali in essere, relativi a fornitura di beni o servizi: per questi è prevista una specifica facoltà di revoca.
Sarà, ovviamente, valido il consenso prestato dopo l’iscrizione al Registro.
Come sopra detto, esisteranno due prefissi per i call center: dunque detti operatori hanno l’obbligo di adeguare le numerazioni telefoniche utilizzate per i servizi entro 60 giorni della entrata in vigore del provvedimento.
E’ posto il divieto di comunicare a terzi, di trasferire o diffondere i dati personali degli iscritti al Registro.
Delle violazioni alle disposizioni contenute nella legge n. 5/2018 risponderà solidalmente anche il titolare del trattamento dei dati personali, anche se abbia delegato a terzi l’attività di call center.
E’ tuttavia difficile pensare che tale normativa possa definitivamente risolvere il problema delle chiamate indesiderate.
Articolo del: