Ti sei messo in regola con la Direttiva Whistelblowing?


Cosa si deve fare per rispettare la direttiva sul Whistleblowing? Lo vediamo in questa breve guida
Ti sei messo in regola con la Direttiva Whistelblowing?

Il 9 marzo 2023 scorso, il Consiglio dei ministri ha recepito la direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, la cd. direttiva whistleblowing.

La direttiva prevede un periodo transitorio per l’adeguamento con l’applicazione in due momenti distinti:

  • Entro il 15 luglio si devono adeguare:
    • i soggetti del settore pubblico;
    • i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell'ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, superiore a duecentoquarantanove (>249 dipendenti);
  • Entro il 17 dicembre si devono adeguare
    • I soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell'ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, fino a duecentoquarantanove (<249 dipendenti).

Chi è il whistleblower?

Il whistleblower è “la persona che segnala, divulga ovvero denuncia all’Autorità giudiziaria o contabile, violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, di cui è venuta a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato”.

Cosa si deve garantire come misura di sicurezza al whistleblower?

  1. La tutela della riservatezza del segnalante, del facilitatore, della persona coinvolta e delle persone menzionate nella segnalazione.
  2. La tutela da eventuali ritorsioni adottate dall’ente in ragione della segnalazione, divulgazione pubblica o denuncia effettuata e le condizioni per la sua applicazione.
  3. Le limitazioni della responsabilità rispetto alla rivelazione e alla diffusione di alcune categorie di informazioni che operano al ricorrere di determinate condizioni.
  4. Misure di sostegno

Quali canali possono essere usati per effettuare la segnalazione?

  1. Canale interno;
  2. Canale esterno (gestito da ANAC);
  3. Divulgazioni pubbliche;

Ma in pratica cosa devo fare per adeguarmi?

  • Devo definire il processo di whistleblowing, condividendolo anche con le rappresentanze sindacali se presenti in azienda;
  • Individuare le persone responsabili del processo (RPCT o dipendenti);
  • Realizzare le procedure di gestione;
  • Applicare al nuovo processo di trattamento la normativa sulla protezione dei dati e quindi:
    • Inserire il processo di trattamento all’interno del Registro delle attività di trattamento;
    • Nominare RPCT e/o dipendenti che gestiscono il processo di whistleblowing quali autorizzati al trattamento e formarli relativamente alla privacy ed al whistelblowing (materia di normativa sulla protezione dei dati personali, sicurezza dei dati e delle informazioni, nonché in tema di addestramento relativamente alle procedure predisposte);
    • Se il processo è gestito da soggetti esterni, nominarli Responsabili al Trattamento. Questi devono presentare garanzie sufficienti, in particolare in termini di conoscenza specialistica, affidabilità e risorse, per mettere in atto misure tecniche e organizzative che garantiscano il rispetto della riservatezza, protezione dei dati e segretezza.
    • Fornire ai possibili interessati (ad es. segnalanti, segnalati, persone interessate dalla segnalazione, facilitatori, ecc.) un’informativa sul trattamento dei dati personali mediante la pubblicazione di documenti informativi ad esempio tramite sito web, piattaforma, informative brevi in occasione dell’utilizzo degli altri canali previsti dal decreto.
    • Effettuare una valutazione di impatto sul trattamento e sulla piattaforma per la gestione della segnalazione.
    • Redigere una procedura per gestire le segnalazioni.
    • Rivedere periodicamente le misure di sicurezza tecniche ed organizzative.
    • Fornire informativa sul trattamento dei dati ad hoc

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Articolo del:


di Paola Righetti

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